Una scelta importante che permette una partecipazione attiva, responsabile e solidale alla gestione del territorio nel quale si vive.
Non basta, cioè, lamentarsi della assenza dell’amministrazione comunale che abbandona se stessi i propri beni pubblici quando, finalmente, una legge, in una interpretazione estensiva e felice del concetto di sussidiarietà dal basso, permette a gruppi di cittadini od anche singoli cittadini di recuperarli ad un uso sociale per lo svolgimento di attività di interesse generale.
L‘articolo 24, cioè, non è solo, pulizia, manutenzione e abbellimento degli spazi comuni, né, me è una mera compensazione con lavoro ,individuale o di gruppo, di un debito verso l’amministrazione impagabile dal privato od inesigibile dall’ente.
Dispone, infatti, il rimo comma del riferito articolo che “ I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purchè individuati in relazione al territorio da riqualificare”.
Sono , cioè, i cittadini in questo modo a segnalare le esigenze avvertite ed esistenti nel “loro” territorio, proponendo idonei progetti che contengano le specifiche soluzioni ai problemi, così partecipando dal basso al governo della città.
Nessun volgare baratto o scambio, lavoro-tributi non pagati, ma una nobile collaborazione tra ente e cittadinanza.
Infatti dispone sempre la legge che “i comuni , in relazione alla tipologia degli interventi proposti e realizzati, possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere .
Tanto è vero che l’'esenzione e' concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”
Appositi regolamenti stabiliranno le modalità di servizio del volontariato civico oltre alle tipologie ( di notevole interesse potrebbero essere , per esempio, la asportazione delle feci di cane, la pulizia dalle erbe dei cigli delle strade, la pulizia delle spiagge, la pulizia e manutenzione delle strade e sentieri di campagna, la pulizia e manutenzione degli edifici scolastici, comunali, impianti sportivi, centri civici e similari.
Questo, comunque, il comunicato stampa del comune di Lago:
“ L’ente municipale di Lago, guidato dal sindaco Vittorio Cupelli, è pronto a cogliere le opportunità offerte dalla società civile. L’esecutivo, infatti, ha varato un particolare provvedimento che consente l’attuazione del cosiddetto “baratto civile”, ovvero quella forma di collaborazione che può instaurarsi tra “i cittadini e l’amministrazione per la cura, il recupero e lo sviluppo dei beni comuni urbani”.
Scopo dell’adozione di questa misura consiste nel pagamento delle imposte e delle tasse comunali senza sborsare un centesimo, ma svolgendo attività lavorativa in favore dell’ente. Sistemare un’area verde, aiutare a pulire una scuola, dare un contributo per la manutenzione di una strada o di un edificio pubblico: sono questi gli ambiti che possono consentire l’accesso al baratto. Una soluzione che potrà essere adottata anche dai cittadini morosi che, contribuendo alla manutenzione del decoro urbano, vedranno ridursi progressivamente i propri debiti, continuando così ad usufruire dei servizi che il municipio mette loro a disposizione.
«Questa nuova forma di collaborazione – spiega il sindaco Cupelli – è stata introdotta dall’articolo 24 del decreto “Sblocca Italia” approvato di recente dal governo nazionale. Chiaramente non potranno aderire tutti all’iniziativa: l’intenzione è di limitare l’acceso al progetto a coloro che hanno un reddito Isee non elevato e che dimostrano di essere in una situazione di morosità incolpevole. Il regolamento, che andremo ad approvare nei prossimi giorni, prevede la piena attuazione del concetto di “cittadinanza attiva”. Da questo momento in poi l’ente municipale, così come i residenti, le associazioni ed i comitati per non parlare di semplici gruppi di cittadini, potranno collaborare tra loro per una gestione condivisa di quelli che sono i beni pubblici materiali ed immateriali, quale forma di riparazione del danno nei confronti dell'ente e come misura alternativa alla pena detentiva e quella pecuniaria, con le modalità definite dalla normativa in materia di lavoro di pubblica utilità. Gli interventi avranno carattere occasionale e non continuativo e saranno finalizzati alla cura o alla gestione condivisa di aree ed immobili pubblici periodicamente individuati dall’amministrazione o proposti dai cittadini. Alcuni esempi: parchi pubblici, aiuole, strade, scuole, piazze e marciapiedi».
Questo, a completamento, l’art 24 dello Sblocca Italia:
“ Art. 24.Misure di agevolazione della partecipazione delle comunita' locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio.
I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purche' individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalita' di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attivita' posta in essere. L'esenzione e' concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attivita' individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attivita' posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunita' di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”.