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12 i Comuni calabresi sciolti per mafia, nel 2017

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Sei in provincia Reggio, 4 Catanzaro e uno Cosenza e Crotone

E' la Calabria la regione con il maggior numero di Comuni sciolti nel 2017 perché la loro attività e la loro gestione sono state infiltrate e condizionate dalla criminalità organizzata.

Lo rileva l'ultima Relazione del Ministro dell'Interno sull'attività delle Commissioni per la gestione straordinaria degli enti sciolti per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso.

I Comuni calabresi nei confronti dei quali é stato adottato il provvedimento di scioglimento sono.

- 6 in provincia di Reggio (Canolo, Laureana di Borrello, Bova Marina, Gioia Tauro, Brancaleone, Marina di Gioiosa Jonica),

-4 in provincia di Catanzaro (Sorbo San Basile, Cropani, Petronà e Lamezia Terme),

-uno nella provincia di Cosenza (Cassano allo Jonio)

-e uno nella provincia di Crotone (Isola Capo Rizzuto).

Dal 1991 al 26 marzo 2018 sono stati emanati nel complesso 463 decreti ex art. 143 del testo unico sugli enti locali, dei quali 163 di proroga di precedenti provvedimenti.

Su 300 decreti di scioglimento, 25 sono stati annullati dai giudici amministrativi.

Ben 21 sono gli scioglimenti decisi nel 2017: si tratta dei comuni di Scafati (Salerno, già sciolto nel 1993), Casavatore e Crispano (entrambi della provincia di Napoli, il secondo già sciolto nel 2005), Parabita (Barletta- Andria- Trani), Lavagna (Genova), Borgetto (Palermo, che al momento era affidato ad un commissario straordinario a causa delle dimissioni rassegnate dalla quasi totalità dei consiglieri), San Felice a Cancello (Caserta), Gioia Tauro (già sciolto nel 2003 e 2008), Canolo, Bova Marina (già sciolto nel 2012) e Laureana di Borrello (questi ultimi tre in provincia di Reggio Calabria), Castelvetrano (Trapani), Sorbo San Basile (Catanzaro), Cropani (Catanzaro), Brancaleone (Reggio Calabria), Valenzano (Bari), Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria, già sciolto nel 2011), Lamezia Terme – al suo terzo scioglimento – e Petronà (Catanzaro), Cassano all’Ionio (Cosenza), Isola di Capo Rizzuto (Crotone, già sciolto nel 2003). I primi scioglimenti deliberati nel 2018 riguardano i comuni di Cirò Marina (Crotone), di San Gennaro Vesuviano (Napoli, già sciolto in passato in altre due occasioni), di Mattinata (Foggia) e di Scilla (Reggio Calabria).

Tenuto conto che 55 amministrazioni sono state colpite da più di un decreto di scioglimento, le amministrazioni locali complessivamente coinvolte nella procedura di verifica per infiltrazioni della criminalità organizzata sono state fino ad oggi 256 e di esse 231 sciolte per mafia.

Le quattro regioni maggiormente coinvolte nelle procedure di scioglimento per infiltrazioni mafiose sono la Campania, la Calabria, la Sicilia e la Puglia.

Redazione TirrenoNews

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