Ennesima importante operazione della Guardia di Finanza. Una frode fiscale di oltre 500 milioni. Fatture false, evasione fiscale, distruzione di documenti contabili e creazione artificiosa di crediti d’imposta inesistenti sono i reati contestati ai 5 arrestati ed a 12 prestanomi nullatenenti che risultavano amministratori delle società coinvolte.
Tra i denunciati anche l'ex direttore della filiale di Unicredit, filiale di Corigliano, Fabio Vena, che la stessa banca ha esautorato dal suo ruolo. Vena è stato raggiunto da un obbligo di firma.
Gli arresti ed i sequestri sono stati eseguiti, oltre che in Calabria, anche a Livorno, Como Torino e Napoli.
I provvedimenti riguardano: Francesco Domenico Ungaro, 40 anni; Domenico Paolo Antonio Pisano, 40 anni; Elena Zaccaro, 32 anni; Achiropita Formoso, 46 anni; Maurizio Pais, 59 anni. Tutti ai domiciliari.
Il direttore di banca Fabio Vena ed altri 7 sono indagati a piede libero. Obbligo di dimora per: A. P., 72 anni; L. T., 24 anni; A. M., 29 anni; M. C., 60 anni; P. P., 34 anni; G. P., 39 anni; G. V., 38 anni.
10 le società interessate.
Sequestrati anche beni mobili e immobili, conti correnti e partecipazioni per un valore complessivo di circa 13.400.000 euro.
Le indagini erano iniziate nel 2011 da un'iniziativa dell'Agenzia delle dogane e portata avanti dalla guardia di finanza che ha scoperto un vorticoso giro di società che movimentavano somme enormi di denaro.
La Guardia di Finanza di Catanzaro ha compiuto intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari, riprese video. Il sistema di frode consisteva nella produzione di documentazione "ad hoc" da parte delle varie società del "gruppo". L'organizzazione utilizzava un'articolata rete di strutture societarie, di diritto nazionale ed estero, con ramificazioni nel Regno Unito e in Bulgaria, dimostratesi soggettivamente ed oggettivamente collegate tra di loro. Molte di esse avevano la sola funzione di "cartiere" o contenitori di debiti fiscali riconducibili dal punto di vista gestionale ad alcuni degli indagati.