Scrive Huffington Post: “Rimpasto governo Renzi: lo scambio con Alfano su Costa. E il ritorno del discusso Gentile.
Un rimpasto Gentile. Tra l’Europa e le unioni civili, la narrazione renziana si sofferma anche sul più classico dei teatrini della politica di governo, il rimpastino, per riempire le caselle mancanti. A partire dal sottosegretario alle Infrastrutture, dove tornerà il famoso Antonio Gentile, che quel posto fu costretto a lasciarlo già nel febbraio 2014. Il potente ras calabrese detto Tonino u Nivuru, "Tonino il nero" dal colore dei capelli, fu accusato dal direttore di un quotidiano locale, l’Ora della Calabria, di aver fatto pressioni per impedire la pubblicazione di notizie relative all’indagine sul figlio. “Dici Gentile e la gente a Cosenza ha paura”, disse sussurrò al Corriere Alfredo Citrigno, il giovane editore del giornale l’Ora della Calabria.
Fu il primo scandalo che toccò il neo nato governo e che mise sotto i riflettori il politico calabrese noto per aver chiesto in Aula il premio Nobel per la pace a Silvio Berlusconi. Ora, nell’ambito del rimpastino che Renzi vorrebbe chiudere mercoledì o al massimo giovedì, il nome di Gentile è tornato alla casella di partenza: “Alfano – dice una fonte di governo vicina al dossier - ha chiuso su Gentile alle Infrastrutture e su Costa ministro agli Affari regionali. A Delrio si è fatto notte al pensiero che Gentile torna al ministero, ma Alfano lo deve mettere altrimenti gli esplode il gruppo al Senato dove il grosso della pattuglia sono i calabresi. Il secondo rientra in un patto nazionale. Nel senso che, con Costa agli Affari Regionali, Ncd non presenta la lista a Torino contro Fassino”.
Enrico Costa, avvocato di Mondovì, fedelissimo di Alfano, co-estensore del “lodo” che porta il nome dell’allora delfino di Berlusconi e del “legittimo impedimento”, è uno dei pochi di cui si fida il ministro dell’Interno. Al punto da resistere a Maria Elena Boschi, che per il posto di ministro agli Affari Regionali avrebbe voluto Dorina Bianchi. È un ministero di immagine, di fatto senza deleghe, quindi nella logica renziana è più opportuno metterci una volto femminile, perché comunque fa scena. Anche dentro Ncd l’alfanata non è piaciuta molto. Una vecchia volpe come Fabrizio Cicchitto, quando gli hanno spiegato che Alfano ha lasciato il posto di viceministro alla Giustizia (l’incarico attuale di Costa) per un posto inutile come agli Affari Regionali è sbottato: “Se il vice di Orlando non è in quota nostra io li mando al diavolo. Fatta così è una trattativa senza logica”. La vecchia volpe deve aver capito che nel posto che attualmente è di Costa non ci andrà né Gabriele Albertini – per una questione di faide milanesi con Lupi - né Federica Chiavaroli, la cui promozione farebbe scattare la ricolta tra i senatori. L’ipotesi, al momento, è di trasferire Ivan Scalfarotto a via Arenula, dove Andrea Orlando vuole gente affidabile.
Al netto del suk di Ncd, le altre caselle al momento sembrano creare meno pathos. Enzo Amendola (Pd, area Martina) è sempre il favorito per la poltrona che fu di Pistelli, ovvero di vice-ministro agli Esteri. Mentre al posto di vice allo Sviluppo che fu Claudio De Vincenti – diventato sottosegretario a palazzo Chigi - dovrebbe essere spostato Luigi Casero (Ncd), al momento vice all’Economia. In questo gioco di incastri Enrico Zanetti – al momento sottosegretario all’Economia (Scelta Civica) – sarebbe promosso a vice-ministro di Padoan. Resta un altro posto come vice della Guidi quello di Calenda, nominato rappresentante dell’Italia a Bruxelles. Non è detto che il vuoto sarà colmato in settimana. Un’ipotesi è il trasferimento dal Lavoro allo Sviluppo di Teresa Bellanova (Pd, area Martina), la sindacalista che chiude le vertenze e che tanto piace a Renzi. Secondo Dagospia, il posto sarebbe stato chiesto come “paracadute” in cambio di una sua disponibilità a candidarsi a Napoli contro Bassolino da Riccardo Monti, presidente dell’Istituto per il Commercio con l’Estero, vicino a Corrado Passera e ottimo amico della moglie, Giovanna Salza. Ma il tema delle candidature da contrapporre a Bassolino è ancora più complicato del rimpasto”
Pubblicato: 25/01/2016 18:44 CET Aggiornato: 25/01/2016 18:44 CET