La Calabria ha tutti parametri ed indicatori negativi-
A parte il mare che seppur non sempre eccezionale ( come i dati dell’Arpacal che lo vede pulito mentre non lo vediamo talvolta sporco) è lì.
A parte il sole che è sempre pendulo nel cielo, spesso azzurro, a dispetto di una politica che non può comprometterlo più di tanto.
A parte il clima che da sempre ( salvo qualche periodo glaciale ed interglaciale) è temperato e aiuta la nostra sopravvivenza e la meravigliosa produzione agricola da cui trae origine la famosa dieta mediterranea.
Tutto il resto va male
Un paese ed un popolo che non hanno anima, abituati come sono, da sempre, ad essere schiavi degli occupatori o dominatori di turno, ieri popoli del Mediterraneo oggi politici ed imprese .
L’ultimo è il primato europeo di disoccupazione.
Questo il comunicato stampa del m5s
«La necessità di garantire un lavoro stabile e dignitoso ai giovani calabresi resta la priorità politica». Lo affermano in una nota i deputati Dalila Nesci e Paolo Parentela, nel commentare gli ultimi dati Eurostat sui livelli di disoccupazione nelle regioni europee. Secondo Eurostat, la Calabria è in cima alla classifica, con una disoccupazione giovanile al 58,7% e una disoccupazione generale al 23,2%. «Sono cifre impressionanti – osservano i due parlamentari 5stelle – che confermano l'inutilità delle politiche occupazionali attuate trasversalmente dal vecchio regime, il quale agendo secondo logiche clientelari non ha mai preso in considerazione le possibilità di lavoro nell'ambito delle fonti energetiche alternative e del riciclo dei rifiuti».
«In Calabria l'esperienza di governo di Oliverio – incalzano i parlamentari 5stelle – è stata la fotocopia della precedente, benché propagandata come discontinua.
Di più, sotto la gestione Oliverio si sono moltiplicate pratiche familistiche rovinose, favorite da un accentramento di potere evidente quanto sbagliato. Lo dimostra, per esempio, la gravissima vicenda dei fondi per il teatro».
«Ancora, la sepoltura di ogni sviluppo turistico e culturale – proseguono i parlamentari – si deve alla miopia di Oliverio, il cui singolare apparato burocratico è tra le cause prime della paralisi della Regione».
«A farne le spese – concludono Nesci e Parentela – sono soprattutto i giovani, tenuti sotto scacco da promesse illusorie e da logiche politiche che, mortificando intelligenze e risorse umane, determinano crescente emigrazione di non ritorno».