BANNER-ALTO2
A+ A A-

chiesaUn incontro nel nome della fede tra le comunità cristiane di Amantea e Dipignano avrà luogo nel corso della giornata di domenica presso il complesso conventuale di San Bernardino da Siena.

Il progetto, portato avanti con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali dei due centri, rientra nell’ambito delle attività programmate dall'associazione “I Volontari della Fonte”, finalizzate agli scambi culturali ed alla divulgazione del culto della Madonna della Catena di Laurignano. L’intento dei fedeli consiste nel diffondere la conoscenza dei luoghi sacri di Laurignano, dove nel 1301 è stata vista l'Immagine della Madonna. La giornata amanteana inizierà con l’incontro fra i volontari dell’associazione, il sindaco di Dipignano Guglielmo Guzzo ed il primo cittadino di Amantea Monica Sabatino.

«Questo momento di confronto e di preghiera – spiega lo stesso Guzzo – vuole avviare un percorso comune tra le due città, percorrendo tutti insieme la strada della fede e della devozione. Ringrazio l’amministrazione per la sensibilità mostrata e per l’accoglienza che certamente ci riserverà».

I pellegrini, dopo la preghiera e la funzione liturgica visiteranno le attività commerciali della città, entrando così in contatto con la realtà locale, conoscendo così usi, tradizioni e costumi.

«Siamo molto felici – ha spiegato l’assessore Antonio Rubino – di aver costruito le fondamenta per dare seguito a questo incontro. Amantea è un comune dalla spiccata vocazione cristiana e le chiese presenti sul territorio non sono soltanto dei luoghi di culto, ma delle vere e proprie opere d’arte che meritano di essere visitate ed apprezzate. Questa esperienza pone le basi per uno sviluppo più organico di un progetto di turismo religioso che consentirà ad Amantea di diventare non solo meta finale, ma anche luogo di ripartenza nella programmazione di pacchetti ad hoc. Sfruttando anche la capacità ricettiva offerta dal territorio. Una possibilità che vedrà impegnata tutta la giunta».

Il delegato alla comunicazione Giusi Osso parteciperà in prima persona all’evento, consegnando alla delegazione di Dipignano un dono simbolico a nome dell’intera comunità

Nota comune di Amantea.

Leggi tutto... 0

Il mondo è in corsa verso il nord. Corrono verso il nord coloro che sono in guerra: il nord è in pace!

Corrono verso il nord coloro che hanno fame : il nord è ricco!

Corrono verso il nord coloro che vogliono un lavoro: nel nord c’è!.

Corrono verso il nord coloro che vogliono un futuro: nel sud non c’è!

Ma c’è differenza. Eccome! L’Italia tenta ( o è costretta) di aiutare i migranti dell’Africa e del medio oriente, ma non fa nulla, assolutamente nulla, per aiutare i meridionali che non trovano lavoro nella propria regione, che non hanno futuro nella propria terra.

E così i calabresi prendono il treno( come i loro padri, i loro nonni prendevano il piroscafo) o, se ce l’hanno, l’auto e salgono verso il nord. Va bene anche Roma, meglio la Toscana, l’Emilia, la Lombardia, il Veneto, se non ancora più a nord, l’Europa.

Molti ( i più fortunati) si appoggiano a parenti ed amici; alcuni nemmeno ne hanno e devono fare da soli. E non è facile. Ed è un fenomeno molto studiato ma forse non tanto capito

Per esempio leggiamo che nel Rapporto giovani sulla disoccupazione, effettuato su un campione di italiani dai 18 ai 30 anni, a cura dell'Istituto Toniolo in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, circa l'84% dei giovani nel Sud e in particolare in Calabria, è pronto a espatriare per trovare un lavoro. Ridicolo!

Questi giovani più che voler espatriare SONO COSTRETTI a farlo!

Sono costretti perché la dignità impedisce loro di prostituirsi a datori di lavoro che li assumono in nero, o che chiedono in restituzione metà dello stipendio teorico, o che li licenziano per assumerne altri per i quali pagano meno tasse o che sono segnalati dai “poteri”, o che li fanno assumere precariamente per sfruttarne i voti per decenni.

Sono costretti perché sanno che questa Calabria tarpa loro le ali , differenzia in relazione alla appartenenza, assume solo i raccomandati ed i figli di papà, e che , quindi, per loro- figli normali di gente normale -non c’è speranza.

Sono costretti per non finire nella mani della ‘ndrangheta e delle grandi imprese del nord che vengono a mangiarsi gli investimenti al sud.

Sono costretti ad emigrare perché l’economia calabrese è destinata ad una lunga recessione, perché i calabresi saranno sempre più oberati di tasse, perché i comuni per sopravvivere indebitano i giovani, proprio loro!

Sono costretti perché i consumi sono in caduta libera, le famiglie possono spendere solo per i bisogni primari come l'alimentazione tralasciando tutte le spese accessorie o considerate superflue; perché i mutui costano carissimi e non sono nemmeno ottenibili, così che il mercato delle abitazioni è stagnante.

Solo la politica ha speranza, ma è una speranza inattendibile. Si, esiste “il politico” che dice che ogni forma di emigrazione è «il fallimento della politica. Perché se un cittadino si deve spostare dal suo territorio per cercare di lavorare o di poter studiare vuol dire che la politica del territorio ha fallito”. Ma lui prende 12 mila euro al mese e può permettersi il lusso di tentare di prendere per i fondelli i giovani calabresi affermando che “ Abbiamo intenzione di garantire studio e lavoro a chiunque oggi pensi di non potervi accedere». Ridicolo per chi non riesce a garantire nemmeno la sanità!

Anche per questa politica i calabresi sono costretti ad emigrare!

E così in Calabria resteranno i vecchi, gli impiegati pubblici ed i politici. I giovani, i lavoratori, i migliori saranno tutti al nord. Poi( a breve) lo Stato fallirà e non potrà pagare né pensioni, ne stipendi ed i calabresi per sopravvivere dovranno raggiungere figli e nipoti. Ed il Sud non ci sarà più!

Giuseppe Marchese

Leggi tutto... 0

Il Comitato degli ospedali di montagna non ci sta a vedere depotenziati i propri ospedali come se fossero ospedali comuni e rivendica la differenza tra i bisogni delle aree montane e le altre.

Per questo ha deciso di ricorrere al TAR.

L’incarico è stato affidato all’avvocato Angelo Calzone del foro di Vibo Valentia

Lo hanno deciso per conto ed interesse degli ospedali di Acri, San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno e Soveria Mannelli i relativi comitati e per essi presidente del comocal Alessandro Sirianni, il vice presidente, Salvatore Albanese,i componenti di Serra San Bruno, Rocco La Rizza e di Soveria Mannelli, Natale Canino.

Secondo il C.O.Mo.Cal sono chiare “le incongruenze proposte nel piano sulla riorganizzazione della rete ospedaliera che in modo sperequativo interessano i vari presidi regionali, oltre che denotare pericolose variazioni nella tempistica dell’emergenza. Su tutto si intravvedono mancate osservanze rispetto ai Lea e il depotenziamento ingiustificato dei presidi montani, a fronte di variazioni che non trovano nell’economicità i principi su cui si fondano i provvedimenti”.

Il presidente del Comocal, Alessandro Sirianni ,ritiene che tutto sia“preordinato specie su quanto pattuito nella conferenza stato regioni, che pone i contesti regionali come se fossero tutti uguali, e questo emerge chiaramente nel decreto n. 70, che rimodula in modo fortemente pretestuoso le tempistiche, rispetto a quanto in precedenza formalizzate estendendole a una funzionalità economica e non di reali esigenze”

Parte da questo momento i tempi per la ricerca degli elementi per supportare la decisione as<sunta dando al legale di fiducia gli strumenti e gli elementi sui quali costruire il ricorso.

Non solo numeri, cioè, ma più soprattutto parametri di rappresentatività della montagna.

Continua il comitato affermando che “Tagliare servizi di primo livello induce una inaccettabile precarietà di servizi che diventa abnorme nei contesti montani”

Peraltro il comitato si rifà alle ultime pronunce del Consiglio di Stato sugli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare.

Il Comocal ora investe la società civile in una battaglia di civiltà e nel mentre contesta la intera classe politica che si è defilata non affrontando le proprie responsabilità.

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy