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Francesco Ierardi di 35 anni è stato arrestato in flagranza di reato perché ritenuto responsabile di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

L’uomo si trovava ricoverato presso l’ospedale civile di Locri, dove i medici ne hanno constatato l’aggravarsi delle condizioni psicofisiche a causa, probabilmente, di un overdose di sostanza stupefacente.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Locri, intervenuti all’Ospedale, nel corso di una perquisizione personale, hanno rinvenuto, occultato all’interno degli slip, un involucro contenente 33 grammi di cocaina, in perfetto stato di conservazione, nonché due siringhe nascoste nel portafogli dell’uomo.

Su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Locri Vincenzo Toscano tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro mentre il giovane, al momento, è piantonato presso l’ospedale in attesa dell’udienza di convalida

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tonno1Continua incessante l’attività di contrasto alla pesca illegale, alla detenzione ed alla vendita del tonno rosso illegalmente catturato. Per tale specie ittica, infatti, la Comunità Europea ha stabilito le quote di cattura, distribuendole alle varie Nazioni, tra cui l’Italia.

Il Terzo Reparto del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, all’interno del quale è inserito anche il Centro Nazionale di Controllo Pesca, emana le direttive relativamente ai controlli, che, a livello regionale, per la Calabria, vengono coordinati dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria.

Nell’ambito delle richiamate attività di controllo e contrasto, nella scorsa notte, allo svincolo autostradale di Falerna (CZ), due radiomobili del Nucleo Operativo Difesa del Mare della Guardia Costiera di Vibo, procedevano al fermo di un TIR appartenente ad una società Siciliana, a bordo del quale si accertava la presenza di 42 (quarantadue) esemplari di tonno rosso privo dei documenti di trasporto previsti per questo prodotto ittico, i cosiddetti BCD (Bluefin Tuna Catch Document). Tale documento deve, infatti, essere regolarmente vidimato dall’Autorità Marittima del posto ove avviene lo sbarco del pescato e all’interno di quest’ultimo viene ricostruita e garantita la tracciabilità delle diverse fasi della filiera di sfruttamento del Tonno Rosso, dalla cattura alla commercializzazione. In mancanza del B.C.D. gli esemplari di tonno rosso sono da considerarsi provenienti da cattura illegale, poiché in palese violazione dell’art. 34 del Reg. (CE) n. 302/2009 datato 06.04.2009.

Appurato ciò, i guardacoste operanti procedevano a porre sotto sequestro amministrativo oltre 6.200 kg di tonno rosso e ad elevare, a carico del conducente del Tir, una sanzione amministrativa di 4.000,00 euro. Il mezzo pesante impiegato per il trasporto del prodotto ittico illegalmente detenuto, veniva, quindi, scortato dalle due pattuglie fino al porto di Vibo Valentia Marina, ove la Sala Operativa della Guardia Costiera, richiedeva l’intervento del veterinario di turno dell’ASP di Vibo, che giunto sul posto verificava l’idoneità al consumo umano dell’intero prodotto ittico sequestrato.

Trattandosi di merce altamente deperibile, i quarantadue esemplari di tonno rosso, sotto l’attenta supervisione dei militari operanti, venivano sbarcati dal camion, pesati singolarmente e riposti in una idonea cella frigo presente nell’area portuale di Vibo Marina. Al più presto il prodotto verrà avviato alla vendita da parte della Capitaneria di Porto di Vibo ed il ricavato versato nelle casse dell’erario.

Continueranno nei prossimi giorni – si legge nella nota stampa – le attività di controllo da parte della Guardia Costiera, sia via terra che via mare, finalizzate al contrasto della pesca illegale del tonno rosso e dell’immissione del frutto di tale pesca sul mercato ad opera di Motopesca Comunitari.-

Comunicato  guardia costiera 

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E’ stata chiusa l'indagine coordinata dal pm Domenico Assumma.
Contestate alcune irregolarità nella gestione del consorzio Asi bruzio.
I reati contestati, a vario titolo agli indagati, sono truffa, falsità documentale e abuso d'ufficio.

 

Le indagini sono iniziate nel 2013 e prendono in considerazione tutto il 2014.

Il pm ha anche presentato anche appello contro la decisione del gip che ha rigettato la misura dell'interdizione dai pubblici uffici per Frasca.

Tra gli indagati l'ex presidente Diego Tommasi , l'attuale direttore generale Stefania Frasca ed il componente dell’Asi Carlo Antonio Rango.

Secondo gli investigatori tramite false dichiarazioni la direttrice del Consorzio si sarebbe autoassegnata incrementi dei suoi compensi e sia lei che l'ex presidente si sarebbero fatti liquidare rimborsi sulla base di una semplice autodichiarazione

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