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Illustri colleghi parlamentari calabresi, sappiamo bene che la nostra sanità è bloccata dalla mancanza del commissario per il rientro dal debito. In numerose interrogazioni abbiamo rappresentato al governo che questo fatto comporta problemi crescenti nella gestione concreta delle attività, a volte perfino molto gravi.

 

Adesso non c'è un responsabile della sanità regionale, per cui tutto è ammesso, lecito, incontrollato. Non si conosce il volume della spesa nelle aziende sanitarie e ospedaliere, partendo dalla decadenza del commissario ad acta Luciano Pezzi.

Inoltre, si sono verificati episodi strani, per non usare termini più pesanti.

Alludiamo, ad esempio, a riunioni convocate dall'ufficio commissariale, appena eletto il nuovo governatore della Calabria, al fine di riorganizzare la rete dell'assistenza ospedaliera, di cui si sa nulla; nonostante le nostre richieste formali al ministro della Salute.

Come e se sia stata rivista la rete dell'assistenza ospedaliera resta un mistero, noto soltanto al subcommissario Andrea Urbani, che continua ad agire da tecnico e politico in un tempo, per quanto il suo ruolo sia sulla carta circoscritto e diverso.

Alla fine del 2014 abbiamo appreso tutti della morte a Cosenza di una giovane madre, Marisa Siciliano, per presunti ritardi nei soccorsi.

All'inizio del 2015, invece, a Vibo Valentia è avvenuto il decesso della signora Santina Cortese, aggravatasi senza attenzione medica.

A Crotone un'anziana signora è rimasta a vagare per oltre dieci giorni tra i reparti dell'ospedale civile, pare ignorata.

Ancora a Cosenza, dove i sanitari lavorano sotto evidente pressione, tre medici hanno avuto infarti e ictus, anche per eccessivo stress.

Con danno erariale da 40 milioni, il Centro del cuore di Reggio Calabria è chiuso per la mancata attivazione da parte dell'allora dg dell'Azienda ospedaliera, mentre la cardiochirurgia dell'ospedale “Mater Domini” opera benché non abbia posti letto assegnati per decreto commissariale.

Esistono, inoltre, situazioni di conflitto d'interessi e di spreco ingiustificato; per esempio in merito al finanziamento che la Regione Calabria eroga all'Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini”, sulla base del dato storico e con un protocollo d'intesa scaduto.

Qui si possono risparmiare 20 milioni all'anno.

Per ultimo, ci sono punti di primo soccorso da attivare, come a Rogliano, e strutture pubbliche penalizzate dalla vicinanza di cliniche private, come a Praia a Mare.

A tale ultimo riguardo servirebbe una ricognizione veloce, anche per concretizzare vecchie raccomandazioni contenute nel resoconto della commissione ministeriale «Serra-Riccio».

Ora, mentre la sanità calabrese soffre così tanto, noi parlamentari non possiamo permetterci di tacere od attendere.

Da sempre diciamo che la responsabilità politica del passaggio della Calabria al sistema imposto dai tagli deve essere del governatore regionale eletto, che ha il diritto e il dovere di indirizzo. Non è pensabile sostituirlo con un burocrate piazzato dal governo, cui deve essere affidato, invece, un compito meramente tecnico, di affiancamento.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, disse che la Calabria è la regione con le maggiori difficoltà. Bisogna ricordargli, allora, di essere conseguente. Colleghi parlamentari, vi invitiamo tutti, dunque, a perorare presso il governo la causa dell'immediata nomina del commissario per il rientro dal debito sanitario.

I calabresi non possono più aspettare i tempi della politica né subire i giochi del potere.

Dalila Nesci, Nicola Morra, Federica Dieni e Paolo Parentela

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Conoscere la verità significa sempre sapere cosa fare per cambiare, quale medicina, anche amara, assumere per guarire.

Ma in Calabria è sempre più facile dire le bugie, quelle che tranquillizzano la popolazione.

E’ il caso del turismo.

Ovviamente, i dati non vengono resi totalmente pubblici con il Rapporto sul Turismo in Calabria, un testo, un tempo, editato , completo con i dati provincia per provincia, comune per comune e disponibile anche online, no.

Al più, ed ogni tanto, qualche “mollica” di verità, seppur mischiata a qualche tozzo di bugia vengono poste su tavolo della conoscenza .

Ed ecco la BIT di Milano. Parla il neo assessore regionale ai Trasporti, Antonino De Gaetano, e l’inossidabile, irremovibile, l’eterno dirigente generale del Dipartimento Turismo, Pasquale Anastasi.

Ed Anastasi spiega che nel corso del 2014 gli arrivi registrati in Calabria «sono stati 1,4 milioni ( di cui 241 000 stranieri) , mentre 7,7 milioni le presenze».

“Si è vero -dice il dirigente la Calabria- ha perso il 3% rispetto all’anno precedente”.

“Però- aggiunge- negli ultimi quindici anni la Calabria è la regione italiana che ha visto il maggiore incremento di turismo del Paese”.

Anzi, aggiungiamo noi, negli ultimi 2000 anni il turismo calabrese è passato da una decina di turisti al seguito di San Paolo a quasi 1,4 milioni.

Non solo, ma mentre allora venivano tutti dal medio oriente, adesso vengono da tutto il mondo, anche dagli USA( che in verità in quel tempo ancora non erano stati scoperti).

Ovviamente questi flussi sono al netto delle tante dominazioni che si sono succedute( ma forse queste non vanno intese tra quelle turistiche) .

Ed ecco che ora si è scoperto che per il 2015 serve una strategia attrattiva per far ricrescere le presenze turistiche.

In particolare ora che è stato scoperto che ( lo dicono Anastasi e De Gaetano) che «l’attrattiva maggiore della Calabria rimane il mare», anche se le presenza nei lidi diminuiscono del 20%( che strano vero?).

Ecco, tra le strategie possibili quella di noleggiare, con fondi regionali aerei, che portino gratuitamente i turisti ( magari a Reggio C. in modo che poi possano facilmente andarsene a Taormina) .

Oppure con la scusa del turismo mancante dando aiuti economici ( chi se ne frega se sono vietati dall’Europa) agli aeroporti di Reggio e Crotone che diversamente chiudono.

Ed anche dando soldi a comuni ed associazioni varie con programmi di pseudo sviluppo turistico che non servono a niente ma fanno sopravvivere gli amici!

Insomma, fino a quando ci sono i soldi europei meglio avere un turismo in ribasso così sapremo come spendere i soldi.

Quello che non capirò mai è perché si continua a far costruire con i soldi pubblici altri alberghi che resteranno sempre più vuoti !Vero?

Ah! Forse perché dopo qualche anno l’albergo chiude ed ai proprietari resta sempre un bene magari da avviare sul mercato edilizio.

Ovviamente non si deve dire che il turismo calabrese è un fallimento visto che noi vantiamo cui 241. 000 stranieri contro i 53.452.000 in Italia nel solo 2013, cioè poco più dello 0.45%.

Per fortuna invece che la Calabria ha quasi il 3% delle presenze ( 7.7 milioni contro su 259.910.852 in Italia( nel 2013).

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pescaAlle prime luci dell’alba di oggi, personale della Guardia Costiera di Vibo Valentia e Gioia Tauro e del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, con l’assistenza a terra dei Carabinieri di Vibo, ha operato congiuntamente al fine di effettuare dei controlli sul fenomeno della pesca illegale del cd “Bianchetto” o novellame di sarda, ormai definitivamente vietata, sia a livello nazionale che comunitario, dal Regolamento 1967/2006 e dal Decreto Legislativo n. 4/2012.

Il personale intervenuto nello specchio acqueo di Nicotera ha rilevato la presenza di alcune unità intente alla pesca illegale di bianchetto. Si è proceduto a redigere gli atti dovuti ed a porre sotto sequestro gli attrezzi da pesca illeciti ed il pescato abusivamente prelevato dal mare.

I fatti sono stati riferiti alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, coordinata dal Dott. Mario Spagnuolo.

Il prodotto ittico, ispezionato dal veterinario e giudicato idoneo al consumo umano, è stato dato in beneficenza.

Si ricorda a tutti i consumatori, che le violazioni per la semplice detenzione, il trasporto, la commercializzazione nonchè la cattura di neonata sono di rilevanza penale.

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