In Calabria il servizio sarà attivo a breve in 21 uffici
I cittadini potranno accedere alla rete internet con pc, smartphone o tablet
Un Paese più digitale ma anche più moderno e facile per i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione: è l’obiettivo principale del Piano strategico Poste 2020, che prevede il lancio del nuovo servizio WiFi gratuito, facile e sicuro negli uffici postali.
Accedere alla rete dagli Uffici Postali sarà semplice e a portata di click: basterà infatti registrarsi comunicando il proprio numero di telefono mobile al quale verrà inviato un messaggio con le credenziali per l’accesso al WiFi. A quel punto, attraverso smartphone, tablet o pc sarà possibile navigare in internet, dialogare sui social network o lavorare in attesa del proprio turno allo sportello.
In Calabria, a partire dal 30 giugno, il collegamento alla rete internet per tutti i cittadini sarà attivo in 7 uffici postali: Reggio Calabria Centro, Locri, Catanzaro Centro, Lamezia Terme, Cosenza via Veneto, Roges, Crotone Paternostro. Il servizio sarà esteso a breve ad altri 14 grandi uffici.
“Il progetto WiFi – dice l’AD di Poste Italiane, Francesco Caio – rientra nella missione che ci siamo dati per i prossimi anni nel Piano Strategico Poste 2020: vogliamo essere gli architetti di un’Italia più digitale e stiamo lavorando per rendere migliore la vita delle persone, includendo tutti, e con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione, per aiutare il Paese nel passaggio dall’economia tradizionale a quella digitale”.
“Si tratta – conclude Caio - di un altro passo nello sviluppo di prodotti e servizi semplici e sicuri per le persone, le imprese e la Pubblica amministrazione previste nel Piano Poste 2020 che, con investimenti per oltre 3 miliardi di euro, punta a fare di Poste Italiane l’azienda leader del processo di cambiamento e di avanzamento economico e sociale del Paese, permettendo a tutti di cogliere le opportunità di sviluppo offerte dal digitale”.
Guccione contava di diventare il potente assessore alla sanità della regione Calabria e questa ipotesi è stato quel cavallo di battaglia che gli ha permesso di correre più veloce degli altri.
Poi Oliverio ha sperato di essere nominato commissario alla sanità, che altro non è che un assessore camuffato.
E nei giorni scorsi Mario Oliverio ed Ernesto Magorno hanno rassicurato tutti della prossima nomina che sarebbe avvenuta ieri in Consiglio dei ministri risolvendo l’empasse in atto tr5ala Lorenzin che voleva nominare Urbani e la “pretesa” di Oliverio di una sua nomina.
Ed invece ecco un’altra “tegola”.
Contro di lui ora anche l’Avvocatura generale dello Stato che su richiesta del governo ha fatto pervenire a Palazzo Chigi nella giornata di lunedì un parere che chiude la porta all’investitura del governatore Mario Oliverio.
Il parere è stato inviato anche all'Avvocatura distrettuale dello Stato di Catanzaro.
Secondo tale parere l’ultima legge di Stabilità ha introdotto una norma che vieta la coincidenza tra la figura del commissario con quella del presidente della regione commissariata.
Ben difficile quindi che Renzi nonostante le buone intenzioni rispetto alla necessità di concedere alla Calabria «un governo politico» della sanità possa apparire all’Italia ed all’Europa come quel politico che fa le legge e le disapplica.
Salvo che non abbia ragione il carro de I giovanotti.
I buoni, secondo quanto ricostruito, avrebbero avuto un valore compreso tra i 50 e i 100 euro e avrebbero permesso alle famiglie beneficiarie di acquistare beni di prima necessità.
Tre persone, tra cui l'ex sindaco, sono indagati dalla procura per aver posto in essere atti amministrativa tali da influenzare l'elettorato nell'ambito del voto del maggio scorso.
Contestata la Violazione della legge elettorale e l’ abuso d’ufficio.
Sotto inchiesta due amministratori e la segretaria comunale
Ai tre è stato, infatti, notificato il provvedimento di conclusioni delle indagini con contestuale avviso di garanzia a firma del sostituto procuratore
Le indagini sono state condotte dai carabinieri
Solo 26 i buoni spesa emessi.
Il magistrato ha evidenziato nel provvedimento che un consigliere avrebbe agito da amministratore uscente e nella qualità di ricandidato alla carica di consigliere
La segretaria avrebbe agito quale responsabile di Area.
In questo modo, sostiene il magistrato, i tre avrebbero anche violato il regolamento comunale per l’erogazione dei contributi economici, commettendo l’abuso di ufficio, ma avrebbero anche “danneggiato politicamente i candidati della lista opposta lista”.
Ai tre indagati sono stati concessi i previsti venti giorni per presentare memorie difensive o per presentarsi spontaneamente per rilasciare dichiarazioni spontanee, quindi la richiesta di nominare un difensore di fiducia per difendersi dalle contestazioni.
La vicenda della concessione dei buoni è anche al centro di un ricorso al Tribunale amministrativo regionale e per il quale è fissata l’udienza per la sentenza il prossimo 10 aprile.
I fatti sono successi a Botricello.