
Nella giornata del 14 novembre personale dei Nuclei Operativi di Polizia Ambientale delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera di Gioia Tauro e Vibo Valentia, hanno posto sotto sequestro un’area demaniale di circa 1400 mq utilizzata come discarica abusiva in spregio ai locali vigenti vincoli paesaggistici di preservazione delle bellezze naturali ed in contrasto con le disposizioni del testo unico ambientale.
I militari della Guardia Costiera impiegati in attività di controllo e monitoraggio per la salvaguardia dell’ambiente marino costiero da fenomeni di inquinamento, hanno rinvenuto a pochi passi dal mare, al confine dei Comuni di Nicotera e Rosarno, una discarica incontrollata di rifiuti abbandonati alla rinfusa tra cui alcune classi e tipologie pericolose per la salubrità ambientale e per i delicati equilibri eco-sistemici, in quanto costituiti da materiale plastico, scarti di lavorazione per edilizia ed elettrodomestici. I militari hanno rinvenuto considerevoli quantità di eternit, sparso sul terreno, anche frantumato, molto pericoloso per la salute umana oltre che per l’ambiente.
Proprio per tale situazione la Guardia Costiera ha interessato le Aziende Sanitarie Provinciali competenti per territorio e le Civiche Amministrazioni di Rosarno e Nicotera che immediatamente sono intervenute con proprio personale, anche al fine di porre in essere tutti gli atti necessari alle operazioni di bonifica dell’area per evitare ulteriori danni all’ambiente.
Tale attività rientra nell’ambito della tutela ambientale e del paesaggio costiero svolta costantemente sul territorio al fine di reprimere e contrastare le condotte illecite perpetrate ai danni dell’ambiente marino costiero.
Non ne “incarra” una il nostro governatore!
La Corte Costituzionale boccia per la seconda volta un ricorso della Regione Calabria sul decreto sulla sanità.
“Quando una Regione viola gravemente e sistematicamente gli obblighi derivanti dai principi della finanza pubblica, come nel caso che conduce alla nomina del commissario ad acta, allora essa patisce una contrazione della propria sfera di autonomia, a favore di misure adottate per sanzionare tali inadempimenti da parte dello Stato” chiariscono i giudici.
E ancora “L’introduzione di una disciplina temporanea, avente come unico destinatario la Regione Calabria, non costituisce, dunque, un intervento discriminatorio, ma ha la finalità di realizzare un necessario riallineamento della gestione della sanità locale rispetto agli standard finanziari e funzionali operanti per la generalità degli enti regionali”.
In poche parole hanno portato la sanità calabrese nel baratro e invece di chiedere scusa per questo disastro e sparire dall’agone politico, hanno anche il coraggio di buttar via altri soldi dei cittadini in inutili ricorsi.
Adesso dobbiamo velocizzare le cose per far funzionare l’unico strumento in grado di risollevare la sanità calabrese.
Deputato Alessandro Melicchio (M5s)
Gli strutturati e costanti servizi di controllo del territorio disposti dalla Questura di Reggio Calabria, permettono di registrare importanti risultati per la prevenzione ed il contrasto ai reati più pericolosi per la collettività.
Gli agenti delle volanti del Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni, nell’ambito di tali servizi, hanno arrestato F.M. di anni 41, reggino con piccoli precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, che deteneva oltre 4 kg di cocaina.
In particolare, il personale del Commissariato, nell’ambito di controlli effettuati presso gli imbarcaderi della società “Caronte & Tourist” di Villa San Giovanni, hanno fermato una Smart ForTwo a causa dell’atteggiamento di agitazione e insofferenza manifestato dal conducente che ha indotto i poliziotti a procedere ad un’accurata perquisizione personale e dell’autovettura.
All’interno del veicolo, sotto il sedile del conducente, sono stati rinvenuti 3 involucri tipo panetti di una sostanza polverulenta, e un altro panetto è stato trovato in uno zaino in pelle riposto sul sedile posteriore.
Quanto rinvenuto, per un peso di 4,295 kg, è stato sottoposto ad analisi da parte del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Reggio Calabria, e la sostanza è risultata essere stupefacente del tipo cocaina che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato agli spacciatori oltre 300.000 euro..
La Polizia di Stato ha pertanto tratto in arresto l’uomo, e l’autorità Giudiziaria competente ha disposto la traduzione presso la Casa Circondariale di Arghillà di Reggio Calabria.
L’uomo, che era in procinto di imbarcarsi per Messina, non ha rilasciato dichiarazioni.
I successi che si registrano attraverso i servizi di controllo del territorio dimostrano l’attenzione che gli operatori della Polizia di Stato prestano ogni giorno per garantire alla giustizia gli autori di quei reati che minano la pace sociale, ed i risultati in materia di contrasto allo spaccio delle sostanze stupefacenti permettono di impoverire il relativo mercato illegale, per la prevenzione dei danni che agli assuntori arrecano a sé stessi, alle proprie famiglie e alla collettività in generale.
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