Il mondo va avanti ad una velocità incredibile. Tuttavia le carte da gioco, pur essendo cambiati i passatempi preferiti dagli italiani, che ad oggi prediligono soprattutto passare il tempo in rete con i propri dispositivi elettronici, restano tra gli hobby maggiormente chiamati in causa in momenti di festa e di aggregazione. In Italia infatti, nonostante il passare dei secoli, sono stati mantenuti i giochi tradizionali più antichi e ne sono stati inventati di nuovi, favorendo la fusione di tradizione ed innovazione. Nel nostro paese, inoltre, i giochi cambiano in base all'area geografica nella quale ci si trova, questo significa che ad ogni regione appartengono dei giochi di carte che sono, appunto, propri di quel determinato territorio. Parlando della Calabria, ad esempio, sono molto diffuse le carte napoletane e quelle siciliane. Le prime vengono chiamate in causa soprattutto in Calabria, in Abruzzo, in Molise, in Puglia, nel Lazio, in Basilicata ed ovviamente in Campania, mentre le seconde sono caratteristiche in particolar modo della Calabria e naturalmente della Sicilia. Ripercorrendo velocemente la storia e le origini di questi tipi di carte, vediamo che i mazzi napoletani risalgono al XVI secolo, perlomeno secondo le testimonianze che abbiamo oggi a disposizione. Infatti, le carte esistevano già da 5 secoli.
La caratteristica più curiosa delle carte partenopee è senza ombra di dubbio il significato dei loro semi: spade, bastoni, coppe e denari, infatti, rappresentano le varie classi sociali. Se parliamo di carte regionali, scopriamo che, a differenza ad esempio di quelli francesi che ne contano 52, la maggior parte dei mazzi è caratterizzato dalla presenza di 40 carte. Le figure numeriche vanno dall'asso al 7, dopodiché seguono le figure del fante, della donna e del re. Al contrario di quanto si vede nei mazzi francesi, in quelli regionali non ci sono i jolly. Tra tutte le carte italiane quelle più diffuse e conosciute sono senza ombra di dubbio le napoletane, che tra l'altro anche dal punto di vista storico hanno un grandissimo valore. Infatti, venivano chiamati artisti importanti dell'epoca per realizzare i disegni che troviamo raffigurati sulle carte. Ad oggi neanche le sale da gioco virtuali, che infatti puntano ancora di più sul panorama delle slot online, bastano agli italiani per accantonare definitivamente i giochi di carte classici e tradizionali, che in momenti di festa e di divertimento con amici e parenti vengono spesso chiamati in causa.
Tornando alle carte napoletane, queste, come già detto, vengono utilizzate soprattutto nella parte meridionale del nostro paese. Dopo la Campania, la Calabria è la regione che più di tutte ne fa uso. A contribuire in questo senso è senza ombra di dubbio anche l'assenza di un mazzo di carte tipico della suddetta regione. Tuttavia, anche se non quanto quelle napoletane, anche le carte siciliane hanno riscosso e continuano a riscuotere un ottimo successo nella nostra Penisola. Proprio come le carte partenopee, anche quelle siciliane presentano delle forti affinità e somiglianze con quelle spagnole. Il Re di denari, inoltre, è comunemente noto come "matta", assume questo ruolo, ad esempio, nel celebre gioco "Sette e Mezzo", dove può assumere qualsiasi valore. I semi delle carte siciliane richiamano esattamente i semi di quelle napoletane, con due differenze: i bastoni, infatti, vengono chiamati "mazze", mentre i denari "ori". Un'altra sostanziale differenza è nella forma, tanto che le carte siciliane sono le più piccole rispetto a tutte le altre regionali, comprese le napoletane.
Un motivo, forse il principale, è il fatto che le carte siciliane, tolti gli assi, non godono di una particolare cura dal punto di vista stilistico ed artistico. Tuttavia, si tratta di carte colme di disegni che richiamano alla tradizione siciliana: il simbolo della trinacria, ad esempio, può essere apprezzato sul tre di denari. Proprio come quello napoletano, anche il mazzo siciliano conta 40 carte totali. Nei primi mazzi rinvenuti, inoltre, il cavallo di bastoni o in alternativa quello di spade era caratterizzato dalla presenza della figura di Giuseppe Garibaldi, il quale era presente anche nel tondino centrale del cinque d'oro antecedente a quella che è la versione con la scena di biga derivante dalla moneta da 10 lire del Regno d'Italia. Uno dei re, in quel caso, aveva le stesse sembianze di Vittorio Emanuele II. Se andiamo a scavare ancora più a fondo nelle origini delle carte siciliane e nella loro nascita, invece, scopriamo che secondo quanto riportato da diverse testimonianze esse derivano dalle carte del Tarocco, il quale però ne contava ben 24 in più.
REGGIO CALABRIA –18 Gennaio 2022 – Ancora una volta è un bilancio positivo quello che i Carabinieri Forestale oggi hanno presentato presso il Comando Regione di Reggio Calabria alla stampa, in contemporanea con tutti gli altri Comandi Regione. Un bilancio che rispecchia quelle che è la specialità dell’Arma Forestale volta alla tutela del patrimonio ambientale sul territorio calabrese e siciliano. Il Comando Regione Carabinieri Forestale, oltre ai militari presenti in Calabria, ha infatti competenza sui Reparti di specialità presenti in Sicilia. La salvaguardia ambientale, entrata di recente nei principi fondamentali della Costituzione Italiana, è l’obiettivo dell’Arma dei Carabinieri nella sua interezza, finalizzato a perseguire attraverso la tutela ambientale l’interesse delle future generazioni. Gli oltre trecento militari in Calabria suddivisi tra le 70 stazioni operative e gli uffici centrali e le sessanta unità suddivise nei Centri Anticrimine Natura di Agrigento, Catania e Palermo hanno ancora una volta fatto registrare importanti risultati finalizzati al controllo del territorio, alla tutela del patrimonio boschivo, della fauna selvatica, degli animali da affezione, alla protezione delle bellezze naturali paesaggistiche,alla repressione dello smaltimento illecito dei rifiuti e dell’inquinamento delle acque, con particolare attenzione alla tutela e sicurezza agro-alimentare oltre all’attività d’indagine e la perimetrazioni degli incendi boschivi.In particolare sono aumentati rispetto al 2021 i controlli da parte dei Reparti di Calabria e Sicilia, sono infatti 53.889quellieffettuati, a fronte dei circa 40.000 dell’anno precedente, 15.642 le persone controllate e 3.665 i veicoli.
Controlli questi che hanno generato il deferimento alle competenti Autorità Giudiziarie per varie violazioni ambientali di 1.324 soggetti (1264 nel 2021) con 1.765 reati accertati, 509 sequestri e 17 arresti. Gli illeciti amministrativi riscontrati e sanzionati sono stati 2.387, che hanno portato a contestare sanzioni amministrative per3.394.324di euro(2.535.171 nel 2021), con 92 sequestri amministrativi e oltre 2.377 (2173nel 2021) persone sanzionate. Ancora una volta particolarmente attivi sono stati i Nuclei Investigativi dell’Arma Forestale (NIPAAF), che hanno svolto importanti e complesse attività di indagine in Calabria e Sicilia. I Carabinieri Forestale, inoltre, rivolgono particolare attenzione anche alle specie di flora e fauna in via di estinzione il cui commercio internazionale è regolato dalla “Convenzione di Washington” e messa in atto dai Nuclei CITES presenti a Reggio Calabria, Palermo e Catania. A tal riguardo proprio oggi viene presentato anche il calendario curato dal Raggruppamento Carabinieri CITES, che si propone di diffondere il significativo valore conservazionistico di specie in via di estinzione tutelate dalla Convenzione di Washington, alcune mai trattate prima, e di altrettante Aree naturali protette del Mondo dove queste specie vivono e vengono protette. Il Calendario CITES dei Carabinieri rappresenta un’opportunità significativa per la sensibilizzazione del grande pubblico e la diffusione della cultura sui temi della conservazione, anche al fine di promuovere una diffusa azione di educazione ambientale con particolare riguardo alla popolazione scolastica. Il progetto del Calendario, che rientra fra le attività realizzate nell’ambito della convenzione sull’attuazione della Convenzione di Washington in atto con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e che ha visto la preziosa collaborazione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per la stampa e la grafica e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che lo ha inserito nell’ambito degli interventi educativi-divulgativi meritevoli di essere sostenuti
Graziano (UDC): «Occhiuto ha dimostrato che la sanità in Calabria può essere governata e anche bene»
REGGIO CALABRIA – «Con la ricognizione aritmetica, dettagliata e precisa del debito della sanità la Calabria dimostra al Paese e all’Europa di essere una Regione normale, meritevole di ancora più fiducia e considerazione». È quanto dichiara il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, aggiungendo: «Non occorreva molto, - precisa - solo capacità e la consapevolezza di assolvere ad un ruolo – quello del governo – con coraggio e determinazione. È quanto ha dimostrato il governatore Roberto Occhiuto – dice ancora Graziano - restituendo alla nostra terra, in poco più di un anno, l’orgoglio di poter essere amministrata da una classe dirigente che finalmente si assume la responsabilità delle proprie azioni. Più che per la ricognizione del debito – aggiunge il presidente UDC in Consiglio regionale – che oggi ci fornisce un quadro chiaro su come tracciare la rotta e uscire finalmente da quasi tre lustri di incertezze e decisioni abominevoli, ora siamo felici per aver ricollocato la Calabria nell’alveo della normalità che significa – conclude Graziano - nuova programmazione e, per i calabresi, speranza in un futuro migliore. E tutto questo grazie a Roberto Occhiuto».