Vi parliamo di quando la festa di Halloween in Calabria era solo la festa delle streghe.
La nonna quasi centenaria è ancora agile in casa e nel vicino orto.
Attiva, lucida, bella e serena, risponde alla nostra domanda:
“Quando eravate bambina facevate anche voi le zucche intagliate con dentro la candela?”
Sorride dolcemente, come ci viene sollecitato alla memoria un fatto antico, ormai quasi dimenticato ma ancora bello, e scuote lievemente la testa.
Poi mi guarda e sempre sorridendo aggiunge“ Noi eravamo molto poveri e non ci potevamo permettere di sprecare una zucca con la quale mangiavamo per diversi giorni “
Ed infine conclude” Ma anche a me piaceva vedere di sera le zucche intagliate con il viso di una strega, con dentro la carta velina rossa e la candela od il lumino e che venivano esposte davanti a certe case. Ne avevo paura e tenevo sempre stretta la mano della mamma.
Poi non ne ebbi più paura, anzi mi piaceva vederle ogni anno a fine ottobre.
E quando fui più grande ed ebbi modo di avere anche io la rara carta velina rossa, la feci anche io e la esposi sulla finestrella ovale sotto il tetto”
La ringrazio, le sorrido ed insisto: “Ma che cosa significava?”
“ Allora non lo sapevo e credo non lo sapesse nessuno. Era una tradizione come la vamparita .. quella che si faceva nella notte di San Giovanni.
Qualche tempo dopo un uomo colto mi spiegò che era una festa per far paura all’inverno che stava per arrivare.
L’inverno era il periodo più difficile da passare perché c’era poco da mangiare, pioveva e faceva freddo, e così volevamo che arrivasse il più tardi possibile o che passasse prima possibile”.
Mi sorprende ed allora un po’ stupidamente le chiedo “ Vuoi dire che la strega nella zucca aveva un valore apotropaico?”
Mi guarda sorpresa, anzi un po’ infastidita per il termine che non comprende.
Mi scuso e le dico “ Perdonami, questa parola indica una cosa che serve per allontanare il male”
Sgrana gli occhi e dice “ Si, si. Con la strega e la luce rossa volevamo vincere il buio dell’inverno e se non proprio vincerlo almeno allontanarlo.
Era una strega buona, come la Befana che portava doni ai bambini, come i Re Magi li portarono al bambinello.
Adesso so che è diventata una festa importante come quella di Babbo Natale. Di più non so. So però che era una festa di noi contadini.
E come noi veniva da un lontano passato.
E poi la strega serviva per tenere lontani gli spiriti malvagi che fanno ritorno nel regno dei vivi ed un po’ per ricordare e celebrare i morti.
Sai i morti sono sempre vicini a noi, molti sono buoni, ma non tutti”
Davvero resto sorpreso per questa lezione di storia calabrese ed un po’ amanteana poi la saluto dicendole “ Grazie nonna sei stata preziosa”