Auto si incendia lungo la statale tirrenica inferiore nei pressi della Stazione Ferroviaria di Campora San Giovanni, minuti di terrore per il conducente.
Si è per fortuna salvato, riuscendo a lasciare l'abitacolo in tempo, il Ragazzo di Falerna che era diretto ad Amantea e che ha dovuto fare i conti con un furioso incendio.
Il conducente stava percorrendo la Statale Tirrenica Inferiore ed aveva appena superato l’incrocio semaforico di Campora San Giovanni quando qualcosa è andato storto.
Il ragazzo ha notato fumo e fiamme uscire dal cofano del veicolo ed ha quindi arrestato la marcia in prossimità del ristorante Radici dei Fratelli Bazzarelli.
Poi la fuga e la richiesta di aiuto ai vigili del fuoco.
Sul posto sono arrivati per primi i nostri Vigili Urbani, subito dopo venti muniti l’autobotte dei vigili del Fuoco di Paola.
Ma per fortuna il ragazzo stava bene e non è seguito nessun ricovero.
La sua auto però è letteralmente diventata un rogo, con la colonna di fumo visibile a chilometri di distanza e danni importanti.
I vigili del fuoco della locale stazione di Paola hanno quindi spento l'incendio per poi affidare il mezzo al carro attrezzi.
Intanto i Vigili Urbani di Amantea hanno gestito la viabilità senza la necessità di chiudere il traffico.
La redazione ringrazia Luca Guzzo per il folto reportage fotografico disponibile sulla nostra pagina facebook.
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Campora San Giovanni
E’ un fine anno che somma di tutto.
Violenze ad un consigliere comunale.
Qualche “vero” furto.
Qualche “falso” tentato furto.
E ieri anche un’auto incendiata.
L’auto è di un Amanteano.
Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della locale stazione di Amantea.
I militari hanno avviato le indagini per risalire alle cause e, in caso di dolo, agli eventuali autori.
Difficile pensare che possa essersi di un incendio casuale.
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Campora San Giovanni
Un’autovettura di proprietà di M. G. C., casalinga 37enne di Arena, è andata completamente distrutta a causa di un incendio avvenuto intorno alle 3.30 della notte scorsa.
La vettura, una Fiat Punto, si trovava parcheggiata in via Convento, in pieno centro abitato ad Arena, nelle immediate vicinanze dell’abitazione della proprietaria.
Sul posto, allertati dai residenti della zona, si sono tempestivamente recati i carabinieri della locale Stazione, agli ordini del maresciallo Valerio Oriti, e personale del Distaccamento dei Vigili del fuoco di Serra San Bruno che hanno provveduto a domare le fiamme.
L’auto, tuttavia, è andata completamente distrutta in quello che si configura come un rogo di probabile origine dolosa.
Indagini per accertarne le effettive cause e risalire agli eventuali responsabili sono state avviate dai militari dell’Arma.
La proprietaria, peraltro, è direttamente imparentata con il titolare di un’impresa operante nel settore della raccolta rifiuti già oggetto di intimidazioni.
Non si esclude, pertanto, che anche quest’ultimo episodio possa essere riconducibile ad un’analoga matrice.
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Vibo Valentia
Erano da poco passate le 830 quando una signora parcheggia la sua auto, ne scende e si allontana.
Nemmeno5 minuti dopo l’auto prende a fuoco.
“Mamma mia- dice una signora che abita proprio vicinissima al luogo dell’evento e che stava spandendo i panni dal balcone-, all’improvviso dal cofano è uscita una fortissima fiammata”
“Poi- aggiunge- il fumo. Un fumo denso ed acre”
Vengono chiamati i soccorsi.
I primi ad arrivare sono i vigili. Non del fuoco , ma quelli urbani.
Sono Gilberto Provenzano e Franca Aloe.
I nostri vigili sono ormai esperti in incendi, ne hanno vissuti tanti in questa estate sostituendosi ai Vigili del Fuoco nelle prime fasi insieme ai carabinieri dei quali ormai abbiamo scritto abbastanza.
Provenzano è appena reduce dall’incendio del castello e del centro storico, ma si dà da fare
Un lungo tubo di Tonino Andreani viene attaccato alla fontana di un vicino di casa , il signor Lorelli da poco tornato dal Venezuela da dove ormai scappano in tanti, e Gilberto si approssima all’auto dirigendovi l’acqua
Non so se sia possibile , ma segnaliamo all’amministrazione comunale di tenere conto che talvolta, come nel caso, un incendio viene spento con l’acqua dei privati ai quali poi si chiede il conto, non tanto per la quota fissa, ma anche per il consumo!
Noi intanto lo ringraziamo
Così come ci corre l’obbligo di ringraziare i vigili urbani, in primis Aloe e Provenzano, ma anche quelli intervenuti successivamente, e coloro che si sono dati da fare per collaborare a spegnere il fuoco, mettendoci il proprio tempo e la propria fatica( le brave persone ci sono ancora!).
Ci vuole un bel po’ di tempo e di fatica ma finalmente i soccorritori con un palanchino ed altri attrezzi riescono ad aprire il cofano che si era dilatato e le cui chiusure non si aprivano più.
La scena è incredibile .
Il motore è completamente bruciato. Non ne resta più niente
La carcassa dell’auto non è completamente bruciata, ma quel che resta è ben poco.
Viene chiamato il carro attrezzi per portare via questa ormai inutile carcassa di auto.
Una sola certezza, quasi totale.
Questa volta si tratta di un fenomeno di autocombustione.
Ne siamo certi.
Ne è prova la testimonianza della vicina di casa.
Ma, ed ancora, a pochissimi metri dall’incendio c’è una telecamera del comune che ha sicuramente ripreso tutto l’incendio
Sagacemente qualcuno ha detto “ Un attentatore non è certo così fesso da farsi filmare e fotografare quando va a fare un attentato. In pieno giorno e nel centro del paese, poi!”
Come dargli torto.
E dulcis in fundo, i soccorritori hanno appena spento le fiamme quando si sente la sirena dei vigili del fuoco venuti dalla lontana Paola.
Ecco questo sì che è un vero problema per Amantea ed il suo circondario.
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Politica
Non è ancora mezzogiorno quando un denso fumo nero si alza nel cielo cittadino.
Un fumo visto da tanti amanteani.
Gli abitanti della zona sud di via Dogana , invece, sussultano per le due esplosioni, una successiva all’altra.
Gli abitanti, infine, di via Latina scorgono le fiamme di un’auto che brucia.
Il proprietario dell’auto abita su quella via.
Arrivano i carabinieri della locale caserma che riescono a spegnere le fiamme che intanto hanno avvolto quasi per intero l’autovettura di cui si salva esclusivamente il motore
Le foto offrono una idea di quanto successo.
Poi arrivano i vigili del fuoco di Paola sotto la direzione del caposquadra Giuseppe Spizzirri che domano totalmente l’incendio ed attendono agli incombenti di rito.
Questa volta si può escludere qualsiasi attentato.
Sembra si tratti, cioè, di un incendio determinato dal primo vero caldo estivo.
Il termometro della nostra auto, al sole, segna 24 gradi centigradi.
E non si può escludere che la capote nera dell’auto abbia determinato al suo interno una temperatura ancora maggiore.
Difficile, per non dire impossibile, stabilire le cause dell’incendio ed il luogo esatto di innesco.
Di certo è il fatto che nella parte posteriore dell’auto si trovava una motosega a scoppio contenente ancora un po’ di benzina.
Della motosega è rimasta intatta solo la catena.
Non si esclude che la benzina in essa contenuta possa essersi sversata per effetto del calore e da qui possa essere partito l’ incendio che ha trovato alimento nella plastica della capote.
Scoppiata la gomma di scorta
La tempestività dell’intervento dei Carabinieri potrebbe essere la ragione del mancato scoppio del serbatoio .
Gli investigatori dell’arma comunque seguono ogni pista.
Il sopralluogo dei Vigile del Fuoco sull'Auto
l'auto completamente bruciata
La scena
Vigili del Fuoco e carabinieri vanno via
Il fumo nero
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Cronaca
Un incendio avvenuto di notte. Un incendio da studiare, da valutare, da capire.
Lo aveva detto il procuratore Bruno Giordano a margine dell’omicidio della dottoressa Annalisa Giordanelli, avvenuto lo scorso 27 gennaio :“dobbiamo ancora indagare per bene nei retroscena della vicenda”..
Si suppone infatti che gli inquirenti ipotizzino che l’incendio della vettura possa essere in connessione con le indagini in corso sull’omicidio.
Forse un avvertimento.
Le indagini sul caso del delitto Giordanelli non sono concluse proseguono , anzi, stando a fonti ben informate , ci potrebbero essere anche altre persone coinvolte nell'attività di indagine.
Si apre così un altro filone di indagine, forse più complesso del precedente apparentemente definito con l’arresto del cognato ed infermiere Paolo Di Profio.
L’auto era nel giardino della abitazione di Serena Giordanelli sita alla marina di Cetraro e che si trova nei pressi del Porto di Cetraro.
Sul posto i Vigili del fuoco ed a condurre le indagini i carabinieri della Compagnia di Paola coordinati dal capitano Antonio Villano.
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Cetraro
Non c’è pace nella, un tempo, bella cittadina tirrenica.
Nella serata del 25 gennaio una bomba distrugge una Lancia Y.
Siamo in località Acquicella nel parcheggio usufruito dai clienti di una nota attività di ristorazione della zona.
L'auto fatta esplodere sembra appartenga ad un 37enne del posto che lavora saltuariamente nella pizzeria e che si trovava all'interno locale.
Strano è l’orario dell’attentato, intorno alle 19,15 , cioè prima che arrivassero sul posto gli eventuali clienti.
Anche se da una delle foto si vede l’auto di un commerciante amanteano.
Ma la sa più strana è che stando ai si dice il pizzaiolo proprietario dell’auto è lo stesso che lavorava nella pizzeria incendiata sul Lungomare di Amantea.
Non si sa ancora se qualcuno abbia visto qualcosa o se ci sia qualche video ripreso da una qualche telecamera di sorveglianza presente nella zona.
Immediato l’intervento dei carabinieri della locale stazione e del comando di Paola.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente anche i Vigili del fuoco di Paola che hanno provveduto a spegnere l’incendio della Lancia Y.
I carabinieri hanno già sentito il proprietario dell’auto ed i testimoni presenti
Le indagini comunque sono coordinate dalla Procura di Paola.
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Primo Piano
Il ricorso alla violenza privata che si manifesta incendiando le auto parcheggiate in mezzo alla strada sembra assumere una connotazione sempre più delinquenziale.
Sempre che non si tratti di vera e propria intimidazione.
Ancora un’auto data alle fiamme oggi 10 dicembre nelle prime ore della notte.
Si tratta di un giovane che lavora in un esercizio commerciale sito sulla SS18.
L’auto era parcheggiata in via Monte Bianco.
Solo per un caso l’ incendio non si è esteso alle abitazioni.
Per fortuna l'autovettura era infatti parcheggiata non prossima ad una abitazione ma ad un giardino.
I resti dell’auto come succede sempre in questi casi dopo essere stati spenti sono stati portati via e per terra è rimasto solo il segno del violento e distruttivo incendio.
Gli investigatori immediatamente intervenuti stanno conducendo le opportune indagini che sono indirizzate in tutte le direzioni.
Qualche preoccupazione serpeggia tra la gente che comincia a considerare inaccettabile tale trend di violenza e di distruzione dei beni.
Ora il numero degli incendi appare davvero eccessivo ed impone che le indagini giungano a qualche risultato.
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Cronaca
Eppure il grande caldo estivo è passato, non sembrano, cioè, invocabili fenomeni di autocombustione.
Tantomeno alle due di notte, cioè quando la gente dorme e le strade di Amantea sono quasi deserte.
Ed invece stanotte un ennesimo incendio di una auto. Nel cortile di una zone di Amantea in cui sono sorte le Case popolari.
Gente del posto ha detto di avere sentito una “botta” tale da esserne svegliati. Qualcuno, infatti, è sceso in strada per spostare la propria autovettura ed evitare danni ancora maggiori.
E qualcuno ha anche attaccato un tubo alla fontana per tentare di spegnere l’incendio che ha svviluppato l’automezzo parcheggiato.
Manovra inutile perché il mezzo è andato completamente distrutto. Per terra stamattina solo una grossa macchia nera resto dell’incendio.
L'incredulità e l'amarezza negli occhi della proprietaria che non si attendeva assolutamente una violenza tanto meno di tale portata o genere.
Le indagini circa l'accaduto sono in corso e gli investigatori non escludono comunque nessuna opzione.
Certo il fenomeno degli incendi comincia a preoccupare la comunità e si imporrebbe un potenziamento delle Forze dell’ordine presenti in città, che sono oggettivamente troppo poche.
E ritorna ancora una volta l'argomento da troppi anni ormai puntualmente riproposto ma costantemente disatteso, di un presidio fisso di Polizia nella città di Amantea.
Forse a tale proposito non sarebbe male un Consiglio comunale sull’ordine pubblico finalizzato a potenziare la dotazione attuale ma questo è un aspetto che deve affrontare la politica.
Già, ma quale?
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Primo Piano
Sono le 23.30 circa di martedì 17 febbraio. La città è tranquilla, il carnevale si è svolto ed è già “un passato”. Le Forze dell’ordine, Vigili compresi, hanno fatto il loro dovere.
Ma non tutti sono a godere del giusto riposo. Affatto.
Qualcuno si avvia a compiere un vile attentato.
Siamo in via Lepanto, la strada che collega la SS18, con via Dogana, nei pressi di via della Libertà
Lì è parcheggiata l’auto della vigilessa Anna M., una delle neo assunte a seguito del concorso bandito da parte del comune di Amantea .
L’auto prende fuoco rapidissimamente ed alla fine resta completamente distrutta.
I carabinieri vengono subito allertati ed intervengono immediatamente, al punto che Angelo Deledda, sempre coraggioso( ricordiamo quando nel 2009, in quel di Coreca, con la canoa, salvò una bagnante che sapeva a malapena galleggiare ed era stata trascinata via dalla corrente marina ) riesce a salvare un’auto parcheggiata immediatamente vicino a quella incendiata( ha rotto il vetro di un finestrino ed ha spostato l’auto che rischiava di andare a fuoco) .
Poi l’inferno. Gli scoppi si susseguono ed allarmano l’intero quartiere. “Sembra Beirut” ci dice uno che ha assistito all’incendio.
Poi intervengono i Vigili del Fuoco.
Intervengono anche i colleghi della Polizia Municipale.
Anche GB Morelli è lì, saltato giù dal letto appena avvertito.
Scattano le indagini e vengono acquisiti i fotogrammi delle telecamere dell’area interessata all’attentato.
Per la formalizzazione della denuncia si attende il giorno dopo, oggi mercoledì 18 febbraio.
Oggi è un giorno triste anche se c’è il sole. Non solo per i vigili urbani che sono anche preoccupati, che non comprendono, ma per la intera città che si chiede chi siano questi attentatori.
Qua non si tratta del furto di rame o di soldi od ori da parte di gente che viene da lontano, arraffa e scappa.
Qua è probabile, se non certo, che sia gente del luogo. Ed allora occorre capire.
Ed oggi è un giorno di riflessione. La vigilessa non è amanteana, difficile che possa esistere una ragione terza, cioè estranea al suo lavoro, per giustificare questa violenza, seppur ingiustificabile.
Probabilmente è da qui che occorre iniziare, guardando nelle sanzioni dalla stessa comminate o da eventuali parole avute con qualche contravvenzionato.
Amantea si interroga, e non sono soltanto le forze di Polizia a farlo.
E’ raro a memoria d’uomo che un vigile urbano abbia subito attentati similari e per incendi ad altre auto di “ comunali” occorre risalire a molti anni addietro .
Amantea si interroga ed è anche preoccupata; possibile che per una contravvenzione, sicuramente dovuta, invece di difendersi come la legge prevede, si arrivi ad attentati intimidatori che offendono l’intera città?
O forse è il caso di richiamare il vecchio detto “ Si parla a nuora perchè suocera intenda”
Ed è impossibile non richiamare i recenti attentati mossi verso gli amministratori e che hanno dato luogo ad una forte reazione sociale.
Non solo. E’impossibile non richiamare l’incendio al carro di carnevale.
Ma che sta succedendo in questo paese ? E’ la domanda che tutti si fanno.
Ed allora la conclusione.
Anna M. non deve rimanere sola. La Vigilessa deve assurgere a simbolo della correttezza professionale in un paese che, come sostengo spesso, non è abituato alle regole,un paese dove ognuno, finora, è stato abituato a fare ciò che vuole, dove la tolleranza è diventata eccessiva, dove anche altri vigili hanno elevato contravvenzioni e che quindi devono temere anche loro incendi
I Vigili non devono rimanere soli
La intera comunità si deve schierare con il corpo della Polizia Municipale e deve esprimere il proprio apprezzamento ed il proprio rispetto, soprattutto se e quando fanno il proprio dovere .
Tutte le forze politiche devono stringersi assieme per esprimere il proprio dissenso da questi eventi
Il consiglio comunale deve essere immediatamente convocato non per una solidarietà formale, ma, come sostengo da tempo, per prendere atto che Amantea è diventata una città difficile e che occorre od istituire una Compagnia di carabinieri od almeno aperto un commissariato di Polizia.
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