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L’orgoglio di Mario Oliverio che non intende chiudere la “ sua”provincia

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“Il modo con cui si sta affrontando questa questione –ha detto Mario Oliverio parlando della proposta di chiusura delle Province - è assurdo e va respinto. Questa questione va affrontata nell’ambito di un disegno di riorganizzazione generale organico. Un’istituzione che ha 150 anni di storia alle spalle non si può buttare a mare dalla sera alla mattina come se niente fosse. Noi siamo contrari al percorso che il Governo si accinge a fare. Sarebbe un danno enorme per il Paese rinunciare alla battaglia contro la soppressione delle Province”.

La conferenza dei Capigruppo definirà un documento che motivi in maniera ampia ed articolata la contrarietà della Provincia di Cosenza all’abolizione della Provincia di Cosenza.

I lavori erano iniziati con la forte denuncia dell’assessore al Bilancio Antonio Graziano contro la regione da cui la provincia vanta un credito di oltre 55 milioni di euro.

Altra forte denuncia quella del presidente della Commissione Bilancio Mario Melfi. “Se c’è un voto negativo da dare , quel voto va dato certamente alla Giunta regionale e al suo presidente, che hanno fatto di tutto in questi tre anni per mettere in difficoltà la Provincia di Cosenza”.( prima no, vero?)
Hanno parlato i consiglieri Rapani (Fratelli d’Italia), Morelli (misto, già Gentile Presidente), Lopez (Partito Socialista), Grisolìa (Popolo delle Libertà), Filice (UDC).

Orgoglioso Mario Oliverio quando ha dichiarato: “Non è stato né facile né semplice rispettare tutti i parametri di legge in un momento così problematico e difficile che, ad oggi, costringe oltre il 90% delle Province e l’80% dei Comuni a non approvare i propri bilanci. Sulle autonomie locali gravano pesantemente le conseguenze di una crisi lunga e difficile. Noi abbiamo approvato il bilancio, e potevamo benissimo farne a meno, per avere in mano uno strumento che ci possa consentire di effettuare le partite di giro o di sfruttare eventuali finanziamenti che potrebbero venire in seguito. Le scelte che abbiamo compiuto in questi anni oggi ci consentono di garantire i servizi fondamentali ai nostri concittadini. Abbiamo costruito nuovi e moderni edifici scolastici, progettato e realizzato nuovi impianti sportivi, mantenuto le strade sicure, al contrario di quanti ricercano il protagonismo mediatico, effimero e passeggero, a tutti i costi. Abbiamo ridotto al 10% le spese per i fitti facendole passare da otto milioni ad ottocentomila euro. Anche la rata dei mutui è calata di 2 milioni e nel giro dei prossimi 5-6 anni sarà più che dimezzata. Siamo stati costretti a lavorare in un rapporto non fecondo e per nulla positivo con la Regione. L’ultima vicenda del personale trasferito alla Provincia dalla Regione è emblematica di una incomunicabilità pervicace, che ci ha costretto, nostro malgrado e con grande amarezza, ad annunciare che dal prossimo mese di agosto non saremo più in grado di anticipare gli stipendi al personale regionale trasferito”.
“Per dieci anni consecutivi -ha aggiunto Oliverio- la Provincia di Cosenza ha chiuso sempre in attivo i propri bilanci e lo farà anche alla fine del mandato. Nessuno potrà e dovrà mai dire, come è già accaduto per altri enti, che questa giunta e questo presidente hanno lasciato debiti. La Provincia di Cosenza è un ente in condizione di “sana e robusta costituzione”. Mai come in questo momento c’è bisogno di un concorso di responsabilità per risolvere i problemi ed evitare che tutto venga irrimediabilmente travolto. Se la Regione fosse animata da saggezza dovrebbe chiamare le Province ed i Comuni e chiedere loro progetti ed idee per mobilitare le risorse comunitarie che rischiano di essere disimpegnate e perse creando, così, opportunità di lavoro e dando ossigeno all’economia regionale e alle imprese”.
“Per quanto ci riguarda vogliamo stare in campo e non ci rassegniamo a subire passivamente né la crisi, né gli ostruzionismi, né le difficoltà del momento”.
Messo ai voti, il bilancio preventivo è stato approvato a larghissima maggioranza (30 voti a favore e 4 contrari).

Redazione TirrenoNews

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