
Redazione TirrenoNews
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La domanda impazza sul web, in particolare dopo che il meteorologo francese Laurent Cabrol ha lanciato l'allarme che il 2013 potrebbe essere un anno senza estate!
Laurent Cabrol è un meteorologo molto seguito in Francia; secondo le sue analisi, si correrebbe il rischio di avere un anno senza estate.
Il motivo sarebbe nella temperatura dell'acqua troppo fredda, non solo quella dell'Atlantico, ma anche quella del Mediterraneo.
Ma anche la meteorologia come il tempo impazza. Visto che al contrario di Cabrol in Italia c’è chi come Massimiliano Pasqui, biometeorologo del Cnr, parla di un’estate torrida e calda per colpa del vortice polare, che dopo aver portato gelo per un inverno rigido oltre ogni ricordo degli ultimi anni, avrebbe compensato tra giugno e settembre con un’estate “infernale”, con caldo torrido e umidità.
Due previsioni che fanno a pugni.
Certo che il tempo finora ha dato ragione al vecchio adagio, ormai dimenticato, che diceva “ L’uomo saggio non muta equipaggio se non sono i 40 di maggio”, quasi a confermare che il tempo balzano , oscillante tra caldo e freddo, pioggia, gelo ed afa, non è solo di quest’anno, ma si è visto anche in passato.
Basta attendere qualche giorno ancora, poi sapremo.
Noi, personalmente, non crediamo a Cabrol, almeno per la Calabria. Una terra, la nostra, troppo lontana e troppo a sud della Francia per sospettare che le sue previsioni possano essere attendibili. Semmai il nostro problema è politico. Sopravviveremo noi ad una estate come quella che certamente verrà con un assessore all’ambiente come quello che abbiamo?( senza dimenticare i sindaci, ovviamente)
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Vibo Valentia, in manette una insegnante che maltrattava gli alunni con schiaffi e calci.
Giovedì, 30 Maggio 2013 16:41 Pubblicato in Vibo ValentiaMa cosa succede nelle nostre scuole? E poi, possibile che ci vogliano le telecamere per sapere se le maestre picchiano i nostri bambini? Non esistono controlli interni? Nessuno sente il pianto dei bambini? Esiste forse una omertà così assoluta da somigliare a quella mafiosa e ‘ndranghetista? E non c’è nessun pentito? Che fanno i dirigenti?
Lo diciamo perché perplessi dopo questo ultimo, l’ennesimo, arresto di una maestra. Nel caso di Ines Romano arrestata perché accusata di aver dato calci, schiaffi e spinte ai bambini della scuola dell’infanzia di San Costantino Calabro, in provincia di Vibo Valentia. La donna è ora agli arresti domiciliari.
Ancora una volta c’è stato bisogno delle telecamere piazzate dai carabinieri di Pizzo e Vibo Valentia dopo le denunce di alcune mamme.
Secondo L’Ansa nelle immagini si vede l’insegnante che colpisce i piccoli con schiaffi, calci, spinte e li strattona.
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Il senatore Molinari di M5S vuole una inchiesta ministeriale sui Consorzi di bonifica.
Giovedì, 30 Maggio 2013 13:15 Pubblicato in CalabriaIl senatore Francesco Molinari (ed altri 14 parlamentari cofirmatari) ha portato all’attenzione del ministro delle Politiche agricole e del ministro per gli Affari regionali le criticità del sistema dei consorzi calabresi.
Dice la interrogazione: «Da qualche anno questi enti, le cui funzioni sono spesso sconosciute a buona parte dei cittadini-contribuenti che ricevono avvisi e cartelle di pagamento, impongono tasse in base a un sistema singolare, diverso dal resto d’Italia. I Consorzi dovrebbero elaborare il piano di classifica, da approvare in sede regionale, (cioè) lo strumento che individua e quantifica il beneficio che gli immobili consorziati traggono dall’attività di bonifica. L’aggiornamento annuale di tale piano garantisce un corretto calcolo dei tributi di bonifica, ma in Calabria tutto ciò non avviene, in quanto qui i consorzi sono sprovvisti dei piani di classifica ed impongono i propri tributi in base alla lettera a), articolo 23, della legge regionale numero 11 del 2003, per permettere agli stessi di funzionare, di rimanere in vita, anche se non recano un beneficio alla maggior parte dei terreni che ricadono nei comprensori di bonifica, qualunque sia la loro tipologia, se collinari, pianeggianti, utilizzati o meno. L’attuale sistema impositivo, non basato sul criterio del beneficio ma sulle spese di funzionamento, ha dato luogo a un’elevata conflittualità con i consorziati-contribuenti, attraverso la presentazione di un alto numero di ricorsi davanti alle Commissioni tributarie, e alla costituzione di un Comitato di cittadini che, in data 6 febbraio 2013, ha depositato presso il consiglio regionale una proposta di iniziativa popolare di modifica dell' articolo 23, 1° comma della legge regionale 11 del 200 sostenuta da circa 8 mila firme. I cittadini chiedono che il pagamento dei tributi avvenga solo se i propri terreni ricevono un reale beneficio da opere e attività di bonifica, come avviene nel resto d'Italia e come confermato da un consolidato orientamento della Cassazione. Il consiglio regionale non ha ancora preso in considerazione la proposta di iniziativa popolare di modifica legislativa. Il sistema impositivo non è l’unico problema dei Consorzi calabresi. Bisogna fare chiarezza sui bilanci dei singoli Consorzi, sui forti squilibri economico-finanziari, sull’esposizione finanziaria nei confronti di enti previdenziali oltre a contenziosi di varia natura, sugli stipendi dei livelli dirigenziali che non sempre sono proporzionati ai risultati di gestione. Un esempio per tutti: la Commissione speciale di Vigilanza del consiglio regionale della Calabria ha recentemente esaminato il caso dell’ex Consorzio di bonifica Sibari-Crati, posto in liquidazione con l’accertamento iniziale di un debito di 36 milioni di euro, per scoprirsi successivamente che il debito dello stesso Consorzio risultava essere di oltre 150 milioni di euro: chi pagherà questo debito? Tutti i cittadini? I consorziati dei nuovi consorzi nati dalle ceneri del vecchio Sibari-Crati? Un altro punto dolente è la carenza di trasparenza: non è semplice reperire informazioni sui Consorzi, sui loro compiti, sullo statuto, sull'impiego delle risorse, sui bilanci, sui nomi delle persone che compongono gli organi di gestione, sui criteri di calcolo dei contributi, sulle assunzioni, in quanto molti Consorzi calabresi, pur avendo siti internet, non usano tale semplice strumento per rendere maggiormente trasparente la propria azione amministrativa. Gli attivisti del M5s che si stanno occupando di tale problematica e i cittadini calabresi, si aspettano una risposta celere dai ministri interrogati, ai quali è stato chiesto quali iniziative urgenti di propria competenza intendano assumere in proposito, anche con riferimento alla opportunità di disporre in merito un'inchiesta ministeriale».
NdR. Sorprende che il M5S non abbia posto alla dovuta attenzione il fatto che le responsabilità storiche di questi fallimenti gestionali perdurano da tempo ed appaiono figlie di tutti i partiti che si sono succeduti al governo della regione, regione che continua a nominare i commissari per la gestione dei Consorzi ed a tollerare i comportamenti denunciati quali illegittimi dalla stessa interrogazione..
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