Laura Ferrara è una bella persona.
Vorremmo crederle quando la stampa dice che esclude ogni possibilità di dialogo politico con il PD.
Ma ci è difficile.
Laura dice :
«Voglio ricordare a tutti che le regole del M5S non permettono coalizioni con partiti politici e che l’unica alleanza prevista, come votato a luglio, è con le liste civiche pure».
E quando aggiunge «Sono a Bruxelles a portare avanti il mio lavoro in Europarlamento.
Non ho incontrato nessuno e nella mia agenda non è previsto alcun appuntamento con esponenti del PD per discutere di elezioni regionali».
Noi non interpretiamo queste parola come una chiusura ad un accordo con il PD per le prossime elezioni regionali
E tantomeno le interpretiamo come la esclusione della accettazione della candidatura di Oliverio a Governatore della Calabria.
Dopo anni di silenzio ed in vicinanza con le elezioni regionali Agazio Loiero rientra in politica, dimentico forse del “mare da Bere” che lo ha accomunato a “ Mario Oliverio”, ieri, ed oggi al neo sindaco di Diamante che però ha avuto l’ardire di berlo davvero.
Domani sapremo la verità su questa sua , forse prossima. ricandidatura politica, fermo restando, comunque, che Loiero è cento, mille volte migliore di Oliverio!
“Nessuno è riuscito a capire perché Salvini abbia tolto in pieno agosto la fiducia a un governo che dava l’impressione di padroneggiare. Un gesto probabilmente causato da un accumulo di potere che in genere, se non temperato dalla consapevolezza della sua fugacità, produce una dannosa onnipotenza. L’idea del complotto europeo, che lo avrebbe ingiustamente detronizzato, appare privo di logica, visto che a dichiarare la crisi è stato in prima persona lui. Ciò non di meno una grande parte dei social condivide lo sfogo di Salvini. Nella Lega, realisticamente più attenta “ai schei”, invece si va sempre più diffondendo l’impressione del grande errore tattico compiuto dal proprio segretario e delle conseguenze che potranno esserci di qui a breve sul piano del consenso.
Comunque, caduto il governo, se ne sta costituendo un altro. Andare a votare, come avrebbe preteso la Destra, dopo meno di un anno e mezzo, nella situazione in cui versa l’Italia, sarebbe stata una follia. Resta un fatto. Se Conte riuscirà a comporre il complesso mosaico del governo, gli italiani assisteranno a una navigazione tra le più difficili della storia della Repubblica. Si registreranno conflitti, uno via l’altro, su ogni punto dell’agenda concordata. L’abilità politica ormai riconosciuta da più parti al Presidente incaricato – questo giornale gliene ha dato atto ben prima che la crisi deflagrasse – l’elementare saggezza di Zingaretti saranno messe a dura prova. Se infatti per un incidente di percorso l’esperienza giallorossa dovesse tra qualche tempo interrompersi il conseguente sbocco elettorale darebbe risultati catastrofici sia al M5S sia al Pd. Salvini risalirebbe nei sondaggi imperversando insopportabilmente con i rosari avuti in dono dai suoi tifosi in giro per questa nostra povera Italia, dove anche la fede, il più riposto dei sentimenti, agitata negli ultimi tempi sui social, ha ormai perso la sua aura di discrezione e di silenzio. Una breve digressione. Molti anni fa Sturzo ad alcuni clericali che esibivano troppo spesso con platealità il Vangelo, facendosene scudo, inviò alla fine di un suo discorso un invito perentorio: “E per quanto riguarda il Vangelo di Gesù vi esorto a tenerlo nel cuore”. Oggi una frase simile neanche il Papa potrebbe rivolgerla al segretario della Lega. Sarebbe sommerso di dileggi sui social.
Torniamo al governo che sta per nascere. La famosa “svolta” di Zingaretti dovrebbe essere contrassegnata, oltre che da uomini, da scelte tematiche di qualità – un po’ di Sud in più nell’agenda dell’esecutivo non guasterebbe – e anche da una dote che in genere la politica sottovaluta: la pazienza. Il M5S, con cui il Pd dovrà percorrere un lungo tratto di strada, sarà attraversato da umori incongrui e da una grande carica di frustrazione derivante da anni di polemiche ruggenti che in un movimento giovane lasciano il segno. E’ vero che un’ipotesi elettorale danneggerebbe più il movimento di Grillo che lo stesso Pd ma il primo è potrebbe essere attraversato da quel delirio d’impotenza che produce lo stesso effetto del delirio d’onnipotenza che, come accennato sopra, ha attraversato all’inizio di agosto la complessa psicologia di Salvini. Zingaretti, non avrà il fascino oratorio di Obama, ma, una volta apertasi ufficialmente la crisi, ha svolto, almeno fino a oggi, un buon lavoro. Ha attinto nella sua esperienza di politico e soprattutto di amministratore regionale tesori di analogie e di rimandi. Con Conte l’intesa su pochi punti fermi dovrebbe risultare alla fine salda. L’Europa prima di tutto, su cui anche grazie alla capacità tattica del Presidente incaricato si è già ottenuto un risultato, impensabile solo un anno fa. Mi riferisco alla convergenza sul voto a favore di Ursula Von der Leyen. Un’operazione che non mancherà di sprigionare i suoi benefici effetti sul governo che nasce. Un’ultima annotazione. Fossi Zingaretti non m’impiccherei sull’estetica negativa del doppio vicepremier. Anche se Di Maio è stato spesso sgradevole nei confronti del Pd, lasciarlo frustrato, con la qualifica di capo politico e l’aureola della vittima, fuori dal governo potrebbe procurare danni alla fragile alleanza. L’assegnazione al Pd di un sottosegretario alla Presidenza, munito di poteri e deleghe, avrebbe un peso maggiore di quello di un vice. A tenere in vita l’equilibrio del vertice di governo ci penserebbe il Conte che negli ultimi tempi è andato in scena.
Calabria7 1 Settembre 2019
nTutto per voi un “felicissimo” e sincero intervento dell’amico Francesco Gagliardi“Quando un albero, anche se giovane, cade per la furia del vento cosa fa il contadino? Si dispera, resta a guardare? Prende l’accetta e lo taglia perché ormai non serve più, non da più frutta.
Mette la legna in disparte e poi la usa per accendere il fuoco nel camino. Così ha scritto Giovanni Verga nel romanzo “I Malavoglia” a proposito della disgrazia capitata alla famiglia Malavoglia che per un carico di lupini andato in malore e la perdita della barca, dovette vendere la casa del Nespolo che amava tanto:- Ad un albero caduto accetta! Accetta! – All’albero abbattuto tutti corrono con l’accetta. Ma cosa realmente ha voluto dire Verga? Per lui è molto facile attaccare, infierire chi è caduto in disgrazia. E Machiavelli nel “Principe” così ha scritto:- Questa è la condizione umana, che come il girasole, va girando la faccia alla luce del pianeta che risplenda. Questo fiore però anche quando è nuvolo gli va dietro; ma i cortigiani non l’imitano, perché se la luce del favorito niente niente s’annuvola, volta le spalle, e se ne vanno-. Quello che ho scritto vale anche oggi e vale anche per il Governatore della Calabria On. Mario Oliverio, finito nei guai con la giustizia. Questa non è una bella notizia per i calabresi. Ancora una volta, a distanza di pochi anni, un rappresentante istituzionale della nostra terra, è inquisito per abuso d’ufficio per tre appalti pilotati ed è scattata per lui l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore. Ma lui replica:- Accuse infamanti- e annuncia con una nota lo sciopero della fame. La musica è finita, gli amici se ne vanno. Tutti ora lo hanno lasciato solo. Ai talk show non si sono fatti vedere, sui giornali non è apparsa nessuna notizia di solidarietà. Niente, neppure una parola, l’accenno di un saluto. Dove sono finiti gli oltre 200 Sindaci calabresi che a Lamezia Terme lo hanno spinto ad una seconda cavalcata? Un solo personaggio, Mimmo Lucano, l’ex Sindaco di Riace, a lui molto vicino, si è fatto vivo con una dichiarazione di solidarietà. E gli altri non hanno inteso spendere neanche una parola in difesa di Oliverio. Hanno subito abbandonato la nave che affonda e secondo indiscrezioni sono pronti a costruire un terzo polo civico formato da esponenti di Forza Italia contrari alla candidatura di Occhiuto a Governatore della Calabria e pezzi del Pd. Chiedo aiuto al “Principe” di Macchiavelli:- O voi che vi fidate dell’ombra ed appoggio dei potenti, come vi abbatte la disgrazia, la emulazione, e la variabil sorte delle felicità umane. E come tutti vi abbandonano quando cadete, anche quelli che per benefici vi erano più obbligati -. Ed ecco allora il vero significato del titolo di questo mio articolo: Nessuno ammira il sole che tramonta, tutti adorano quello che nasce-. E questo vale anche per te, caro Presidente Oliverio-. Sei caduto in disgrazia e tutti, gli amici, gli amici degli amici, quelli che tu hai favorito ti hanno abbandonato, se la sono squagliata. I cortigiani non hanno imitato il girasole che anche quando il sole si annuvola gli vanno dietro, a te hanno voltato le spalle e se ne sono andati.
L’ex Forza Nuova attacca il governatore: «Adopera il settore sanitario come terreno di scontro politico»
«Lungi da me esser a favore del prolungamento del commissariamento della sanità in Calabria, ma il governatore Mario Oliverio non ha proprio legittimità politica e morale per dire nulla in questa nuova fase voluta dal governo in carica con i 5 Stelle in prima linea, in quanto lo stesso Oliverio mente sapendo di mentire. Affermo ciò dal momento che già la legge 191/2009, dunque ancora prima che l’attuale governatore venisse eletto, dava la possibilità di far cessare il commissariamento con la presentazione di un nuovo Piano di Rientro da parte di quelle regioni in disavanzo economico-finanziario. Oliverio ha avuto questa possibilità quando tale Piano doveva essere aggiornato nel 2015 e poi ancora dopo, ma ha preferito non proferire alcuna parola ai calabresi non volendosi assumere la classica “patata bollente” di questo settore, mettendo su una comica scena e balletto col l’ex commissario Scura, cose che più volte nelle mie attività politiche ho denunciato a mezzo stampa o tramite varie interviste televisive. Era proprio lo scorso febbraio quando lo stesso suo delegato al settore, Pacenza, annunciava gongolante uno stanziamento di 24 milioni in più nella sanità calabrese per la ripartizione del fondo sanitario nazionale e lì mi precipitai subito a smentire con dati di fatto alla mano che quella cifra non solo sarebbe stata insufficiente ma che la stessa ripartizione del fondo sanitario nazionale alle regioni da anni (precisamente dal 1999) stava avvenendo con criteri scellerati non in base al numero effettivo degli ammalati ma solo in relazione al numero degli abitanti delle regioni e con tale criterio la Calabria nel corso di tutti questi anni continuava a perdere fiumi di denaro che sarebbero potuti servire nel settore garantendo anche i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) che sempre in quel frangente lo stesso Pacenza col benestare di Oliverio dichiarava che sarebbero stati garantiti ed io invece il contrario, siamo a febbraio 2018 ed invito giornalisti e cittadini calabresi a verificare su internet quel mio intervento di smentita, cosa che poi puntualmente si è verificata con la bocciatura proprio da parte del ministero del Piano di rientro attuato da Scura che pone la Calabria come maglia nera riguardo proprio ai Lea. Dunque Oliverio oggi può fare tutti i ricorsi che vuole ma di certo non può continuare a mentire ai calabresi adoperando il settore sanitario come terreno di scontro politico, affermo ciò da cittadino calabrese visto che ormai da due mesi sono fuori per mia scelta dal movimento politico e parlo dunque da semplice cittadino calabrese su di una tematica che ho sempre denunciato ed urlato nei presidi di piazza fino allo scorso settembre. Piuttosto con questa nuova fase commissariale i calabresi hanno diritto di conoscere a quanto ammonti questo debito sanitario che io stimo intorno ai 150 milioni di euro ed altresì chiedo al ministro in carica Grillo se ancora noi calabresi dobbiamo pagare una società come la KPMG, una società voluta dal vecchio governatore Scopelliti, confermata dall’attuale Oliverio e che avrebbe dovuto rendicontare tutti i conti economici del settore sanitario in Calabria cosa che non è avvenuta e che intanto continuiamo a pagare circa 4 milioni all’anno. L’uscita dal commissariamento ed il rientro dal debito potrebbe avvenire in maniera graduale ma non con tempi da calende greche, questo lo sanno bene quelli del M5 Stelle visto che dall’opposizione un giorno si e l’altro pure, non mancavano di sottolineare ciò ed io stesso da quando ero dirigente in Calabria del partito politico Forza Nuova, quindi ancora prima dei grillini, denunciavo che la situazione debitoria nella nostra regione era frutto di quello scellerato criterio di ripartizione del fondo sanitario nazionale che ha fatto perdere alla Calabria in vent’anni quasi 3 miliardi di euro che sarebbero potuti servire per tantissime cose come l’assunzione di personale medico e paramedico, assunzione di primari con conseguente e drastica diminuzione dell’emigrazione sanitaria che ai nostri cittadini è costata tanto in termini economici e del sistema di emissione di moneta debito una truffa bella e buona. L’uscita è quella dunque di un ritorno alla nazionalizzazione del settore, cancellando l’aziendalizzazione che ha solo causato debito, clientele e malaffare e che assorbe nelle mani delle regioni il 75 % delle risorse finanziarie generali, dunque è sempre stata una gallina dalle uova d’oro per partiti e politici, questo va ricordato ad Oliverio ed a tutti quelli che come lui non hanno mai detto la verità».
Igor Colombo
E’ un eroe od un incosciente il giovane Gianluca Callipo?
Il re è nudo è una celebre frase della fiaba ‘I vestiti nuovi dell’imperatore’ di Hans Christian Andersen.
Un re pieno di se ed arrogante voleva vestiti sempre più belli per dare di se stesso un’ immagine meravigliosa.
Ma non trovava più sarti o stoffe che lo soddisfacessero.
E così un giorno arrivarono due impostori che si fecero passare per tessitori e sostennero di saper tessere la stoffa più bella che mai si potesse immaginare. Non solo i colori e il disegno erano straordinariamente belli, ma i vestiti che si facevano con quella stoffa avevano lo strano potere di diventare invisibili agli uomini che non erano all’altezza della loro carica e a quelli molto stupidi.
I truffatori finsero di lavorare sui tessuti, ovviamente inesistenti e nessuno osò denunciare la truffa in atto proprio per quel meccanismo che prevedeva che a non vedere i tessuti fossero gli incapaci e gli stupidi.
L’epilogo è noto: il re viene vestito con i vestiti inesistenti e sfila per la città nudo:
Solo un bambino innocente e sincero ebbe il coraggio di dire “ Il Re è nudo”.
E la voce corse per tutto il regno ma il Re arrogante e stupido anzichè vestirsi disse «Ormai devo restare fino alla fine».
E così si raddrizzò ancora più fiero e i ciambellani lo seguirono reggendo lo strascico che non c’era.
Il bambino è Gianluca Callipo, il re è Mario Oliverio, i ciambellani sono nella corte della regione. il popolo siamo noi calabresi
Sarà un Robin Hood od un Don Chisciotte?
Non parteggiamo né per Mario Occhiuto, né per Mario Oliverio, ma dobbiamo dare atto a Gianluca Callipo di avere coraggio ed onestà quando afferma c che “Accusa ( di Oliverio è) risibile (per)che appare come un semplice pretesto per controbattere senza entrare nel merito delle questioni che ho posto con la mia scelta – conclude -. Sono passati 4 anni da allora e sono cambiate tante cose. L’unica cosa che non è cambiata è l’immobilismo del Pd calabrese. Più che preoccuparsi del mio rancore, che non c’è mai stato, neanche all’indomani della sconfitta alle primarie, il candidato del Pd alle Regionali si preoccupasse delle promesse tradite verso coloro che, con il 42% di consensi che mi attribuirono, chiedevano un cambiamento che non c’è stato. Oliverio e il partito hanno completamente ignorato quelle istanze di rinnovamento che venivano da quasi la metà del popolo delle primarie, eppure nessuno mai, me compreso, si è azzardato a mettere in discussione la sua leadership politica e di governo. Ma ora che ha scelto di candidarsi, ignorando per l’ennesima volta la base del partito ed evitando un confronto aperto su questa ipotesi, non c’era altra alternativa che dire basta”.
È la domanda che ci siamo posti dopo aver letto la interrogazione del consigliere regionale Orlandino Greco.
Greco si è chiesto «Qual è il lavoro svolto dalle Asp della Calabria per arginare o limitare il fenomeno della presenza di zanzare tigri?».
E per saperlo ha nientemeno ha presentato un’interrogazione rivolta al presidente della giunta regionale.
Eccola «Secondo i dati del bollettino meteo di Vape Foundation, resi noti – scrive Greco nell’interrogazione – da Anticimex, azienda internazionale specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, sono Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia le province con l’indice potenziale di infestazione di zanzara tigre più alto, ossia 4 in una scala di intensità da 0 a 4.
A Cosenza si registra, invece, un livello medio-basso (2).
In tutte le province la tendenza futura è in crescita, mentre l’indice di calore è compreso tra i 32 e i 40 gradi a Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia e tra i 41 e i 54 gradi a Reggio Calabria». Secondo Greco «i rischi delle punture da zanzare tigre sono pericolosamente dannosi per la salute degli esseri umani, essendo portatori di numerosi virus.
Occorre pianificare – aggiunge il consigliere regionale – gli interventi su diversi livelli, sia nella gestione delle disinfestazioni che nel supporto del servizio sanitario, sia nella comunicazione verso il cittadino riguardo ai rischi e alle conseguenze».
Una domanda a Greco.
Perché non ha rivolto la domanda direttamente alle AASSPP e si è invece rivolto a Mario Oliverio?
Non sa il consigliere Greco che il governatore non si è mai occupato della zanzara tigre
Non ci risulta che la regione abbia disposto tramite le AASSPP un sistema di monitoraggio e controllo della Zanzara Tigre con ovitrappole sul territorio regionale.
Non ci risulta che la regione abbia disposto tramite le AASSPP la stampa di un opuscolo per la educazione ed informazione dei cittadini sui comportamenti corretti e su quelli da evitare. Un opuscolo che sarebbe utile magari da inviare alle scuole della regione.
Non ci risulta che la regione abbia disposto la creazione di un gruppo di Lavoro Regionale multidisciplinare composto da igienisti, epidemiologi, entomologi, biologi, medici, veterinari, esperti di salute pubblica e altri professionisti coinvolti a vario titolo nelle attività di sorveglianza ai vettori e del quale i sindaci potessero servirsi
La verità ignorata da Greco è che solo i sindaci( non tutti) si sono interessati della lotta alla zanzara tigre disponendo disinfestazioni ma senza che nessuno dell’ASP abbia accertato la utilità delle medesime!
Ieri sera 8 agosto 2018 nel giardino di Palazzo del Trono c’è stata la prima presentazione del bellissimo testo “Guida archeologica della Calabria antica”, di Fabrizio Mollo, edito dalla Rubbettino.
Il responsabile della casa editrice calabrese con malcelato orgoglio ci ha informato che questo testo è ad oggi il libro più venduto in Calabria.
Era presente un folto e qualificato pubblico tra cui la elegante e bella Anna Cipparrone, recentemente entrata a far parte della commissione per il Sistema Museale Nazionale, cordialmente salutata dal consigliere regionale Pino Aieta durante il suo pregevole ed appassionato intervento conclusivo della serata.
Di altissima qualità l’ intervento di alto spessore culturale dell’assessore alla cultura e vice sindaco del comune di Cetraro Fabio Angilica.
Appassionata la relazione del professor Antonio Zumbo Docente di storia romana ed epigrafia latina dell’ Unical
Nella occasione il presidente della commissione regionale Bilancio Aieta ha vivamente sorpreso il pubblico presente annunciando che l'Assessore Maria Francesca Corigliano ed il governatore Mario Oliverio hanno deciso di offrire a tutte le scuole calabresi una copia del pregevole testo del professor Mollo, partendo dalla considerazione che non si può ben amare la propria terra se non se ne conosce la storia e che il testo appena editato rappresenta il punto di appoggio per la leva del riscatto culturale della terra di Calabria
Se vera la notizia, non possiamo, noi spesso critici verso i politici regionali, non segnalare la straordinarietà della notizia e, nel contempo, ringraziare Maria Francesca Corigliano e Mario Oliverio per la espressa volontà segnalando la opportunità- anche nel caso di Amantea- di donarne (almeno) una copia alla (ri)nascente biblioteca comunale.
La Procura di Catanzaro, nell’ambito di un fascicolo-stralcio dell’inchiesta su “Calabria Verde”, società in house della Regione Calabria, ha chiesto il rinvio a giudizio del governatore calabrese Mario Oliverio. Lo scrive il Quotidiano della Calabria.
L’udienza preliminare davanti al gup è fissata per il prossimo 12 dicembre.
Oltre a Oliverio, nel procedimento sono indagati il suo ex capo struttura Franco Iacucci, attuale presidente della Provincia di Cosenza, il sindaco di Acquaro Giuseppe Barilaro, l’ex assessore della giunta regionale di centrodestra Michele Trematerra, l’ex manager di Calabria Verde Paolo Furgiuele e l’ex dirigente dell’azienda Franca Arlia.
Le accuse riguardano la nomina di Barilaro in un distretto di Calabria Verde del Vibonese «per fare ottenere ai politici coinvolti un ritorno elettorale».
Forza Italia giovani Cosenza afferma «Apprendiamo che la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per il governatore Gerardo Mario Oliverio nell’ambito dell’inchiesta su Calabria Verde, società in-house della Regione Calabria. Le accuse riguardano la nomina di Barilaro in un distretto dell’azienda nel Vibonese, che secondo l’accusa potrebbe essere viziata nel modo e nella ratio, ovvero per ritorni elettorali».
«Noi – continua la nota – non siamo giustizialisti come lo è stato qualcuno finora, non con i suoi ma con gli altri. Né apparteniamo alla categoria dei cacciatori di notizie da cavalcare e su cui lucrare, per le stesse motivazioni contenute nel capo di accusa del procedimento, ovvero il ritorno elettorale, cosa che appartiene a partiti “stellati” da cui ci sentiamo in antitesi per culture, azione, modus e pensiero.
La giustizia farà il suo corso, nel pieno rispetto dei ruoli di accusati e accusatori.
È però mortificante, per una Terra intera, sentir parlare del governo regionale solo quando si tratta di pessime gestioni, di incapacità di spesa, di paralisi consiliare o, come successo tante volte dal 2014 ad oggi, per inchieste e condanne.
Farebbe bene Oliverio, per tutto ciò che non é stato in grado di garantire ai suoi elettori ed a tutti i calabresi, insieme a tutta la squadra, a dimettersi, liberando la Calabria dalle catene del non-governo».
La senatrice Silvia Vono del M5s dichiara, in una nota stampa,.
«Mentre ieri a Roma abbiamo approvato il “decreto dignità” per ridare speranza a lavoratori, imprenditori e famiglie, in Calabria la magistratura ipotizza l’ennesimo caso di malapolitica. Nell’ambito dell’inchiesta Calabria Verde, oggi i pm di Catanzaro chiedono di mandare a giudizio alcuni politici e manager regionali, tra i quali anche il governatore Oliverio, per un presunto abuso di ufficio legato – secondo l’impianto accusatorio – a un eventuale ritorno elettorale in provincia di Vibo Valentia».
«L’esistenza o meno dei reati contestati dalla Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, sarà chiarita nelle competenti sedi giudiziarie.
Ma – spiega – rispetto a questo vecchio modo di fare politica, rispetto a questa sorta di schiavitù dei favori da chiedere e da elargire, i calabresi ora possono voltare pagina una volta per tutte.
E possono farlo continuando sulla strada della dignità che hanno già intrapreso con il voto del 4 marzo tributato al Movimento 5 Stelle. Movimento che oggi in Calabria conta su ben 18 parlamentari impegnati a lavorare sui territori e disponibili ad ascoltare tutti i cittadini».
«È questo – conclude Vono – l’unico modo per chiudere definitivamente la lunga era del clientelismo e degli scambi di favori e aprire le porte a un nuovo modo di concepire la rappresentanza e l’azione politica, sia a livello nazionale che a livello regionale e locale».
Da non crederci.
Presso la direzione generale Musei opera una commissione, nominata con decreto del ministro , presieduta dal direttore generale Musei e composta dal presidente del comitato tecnico scientifico per i musei e l’economia della cultura, da 4 rappresentanti designati dal ministro , da sei rappresentanti designati dalla Conferenza Unificata tra Stato, Regioni, Province e Comuni, da 2 rappresentanti designati dal ICOM Italia((International Council of Museums).
I componenti sono scelti tra personalità di comprovata professionalità in materia di musei e di altri luoghi di cultura
Di questa commissione per il quadriennio 2018-2021 farà parte la dottoressa Anna Cipparrone.
Anna Cipparrone, 37 anni, è attualmente direttrice del Museo Multimediale Consentia Itinera e dal 2010 al 2017 ha ben diretto il Museo delle Arti e dei Mestieri della Provincia di Cosenza e il Sistema Museale Provinciale cosentino.
Di questa nomina si stanno facendo grande vanto il Presidente della Regione Mario Oliverio e l'Assessore alla Cultura, Maria Francesca Corigliano
Il “minculpop” della regione sostiene che “i l curriculum della Cipparrone è stato proposto alla Commissione Beni Culturali della Conferenza delle Regioni da parte del Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio e fortemente sostenuto dall'Assessore Maria Francesca Corigliano”.
Non solo ma afferma che “l'Assessore Maria Francesca Corigliano, è riuscita a guadagnare il consenso delle altre regioni sul profilo della giovane esperta di gestione museale calabrese”
Ed infine, sconvolge, la dichiarazione dell'Assessore Corigliano il fatto che "La designazione di Anna Cipparrone premia il talento e la preparazione dei giovani calabresi, impegnati nella valorizzazione delle risorse culturali e consentirà alla Calabria di poter vantare una voce adeguata in un organismo strategico per il riconoscimento dei musei che intendono accedere al costituendo Sistema Museale Nazionale” e che “ i colleghi assessori delle altre regioni italiane che hanno apprezzato l'indicazione di una giovane professionista, avanzata dalla Calabria e dal Presidente Oliverio, innanzitutto”.
Assessore le possiamo porgere una domanda?
Anna Cipparrone è stata nominata per le sue qualità o perché proposta”fortemente” da lei e da Oliverio?
Anche gli altri Assessori alla cultura e presidenti di regione si sono vantati delle altre nomine o lo avete fatto solo VOI?
Insomma ci si può vantare in tal modo delle qualità dei giovani calabresi?.
Arrivano le elezioni regionali ed Oliverio rilancia il «mare da bere»
Ci sono politici di estrema intelligenza .
Sono quelli ai quali non importa la verità perchè sanno che la gente ama essere rassicurata dalle parole e non dai fatti.
Questo sanno che basta la locandina dei quotidiani che suggerisca una cosa, tanto, poi, chi compra il giornale?.
E se anche lo compra , spesso lo si mostra, portandolo sotto il braccio, ma chi lo legge mai?
Allora bastano le parole!.
Come il Mare da bere!
Quello di Oliverio quando era alla provincia di Cosenza, quello di Agazio Loiero, quando era governatore della Calabria,( ma che poi ebbe la onestà di smentirsi da solo), quello, ancora una volta, di Oliverio oggi che è governatore della Calabria.
Ed ecco cosa dice Oliverio: «La task force che abbiamo allestito nel sistema della depurazione ha lavorato benissimo».
Mamma mia, nientemeno che una task force!
Non solo, ma poi ha aggiunto che :«Abbiamo un quadro preciso della situazione, che monitoriamo costantemente e che è progressivamente migliorata nel corso degli ultimi anni, perché abbiamo messo in campo un grande progetto di costruzione del sistema della depurazione in Calabria, con i Comuni che avranno importanti risorse grazie alle convenzioni con la Regione per realizzare un’impiantistica efficiente e all’altezza della situazione».
«Inoltre – ha sostenuto il governatore, che qualche anno fa aveva coniato lo slogan del «mare da bere» – abbiamo lavorato molto sulla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti, e non è un caso che i punti di divieto di balneazione si sono via via ridotti.
Il nostro mare è un mare splendido: basti vedere come viene illustrato dai media.
Poi, ovviamente, se dovesse verificarsi un’alluvione o un evento straordinario com’è stato qualche settimana fa ci può essere un problema per qualche giorno, ma questo è normale e naturale e infatti nel giro di pochi giorni il mare è ritornato a essere splendido e cristallino»
Già! Nel contempo chiarisce un suo comunicato stampa chiarisce che “Il lavoro di questi anni svolto di concerto con la Capitaneria di porto ed una serie di autorità che hanno competenza sul mare ci ha consentito di fare notevoli passi in avanti in direzione della salubrità delle acque”.
Gli risponde il sindaco di Locri
Il primo cittadino Giovanni Calabrese porta le lamentele direttamente negli uffici della procura. Critiche anche al governatore Mario Oliverio: «Lo aspettiamo per il mare da bere»
LOCRI Il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica per segnalare «la gravità della situazione legata all’inquinamento del mare». Infatti scrive in una nota il primo: «Da anni – è detto in una nota del comune – viene segnalata la presenza di liquami in mare. Da anni i cittadini si indignano e protestano. Ed anche quest’anno il solito copione. Questa mattina numerose le segnalazioni e le proteste pervenute al Palazzo Municipale da cittadini e bagnanti, prontamente raccolte dal sindaco e dal vicesindaco con delega all’ambiente Raffaele Sainato». L’amministrazione è corsa subito ai ripari ma si tratta di riscontri particolarmente delicati. «Sono stati immediatamente avviati i controlli in tutti gli impianti cittadini per i quali veniva confermato, da parte della ditta incaricata della gestione, il corretto funzionamento, con l’assenza di alcun tipo di avaria. Quindi, mentre l’assessore all’ambiente effettuava le opportune verifiche agli impianti, il sindaco Calabrese, insieme a polizia municipale e guardia costiera, allertata proprio dal primo cittadino, verificava la gravità della situazione lungo tutto il tratto di mare antistante l’arenile comunale, confrontandosi con la rabbia di cittadini e turisti». In un post su facebook il sindaco Calabrese ha parlato di: «Spettacolo indegno. Lo scempio presente in mare da due giorni non dipende assolutamente dalla città di Locri. L’impianto fognario, come verificato dai tecnici comunali e dalla ditta incaricata della manutenzione, funziona perfettamente. Non ci sono scarichi a mare dei quali possa essere responsabile il Comune di Locri». Lo stesso sindaco Calabrese ha convocato una riunione straordinaria ed urgente dell’esecutivo municipale per domani mattina, venerdì «al fine di individuare – si afferma nel comunicato – soluzioni per tutelare la stagione estiva già iniziata male a causa delle non buone condizioni atmosferiche e che rischia di essere compromessa a causa delle condizioni del mare. Non si può stare sempre con la speranza che il mare pulito dipenda dalle correnti. Tutto ciò è inaccettabile.
Se il Presidente Oliverio sostiene che in Calabria vi è un ‘mare da bere, lo invitiamo allora a venire a bere l’acqua del mare della Locride.
Siamo certi che, in tal caso, dovrebbe ricorrere alle cure dell’ospedale della Locride.
Ospedale che non c’è, ma il Presidente Oliverio questo non lo sa. Una situazione, quella del mare, che verrà costantemente monitorata con la speranza che possano essere presi i giusti provvedimenti da chi di competenza.