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Redazione TirrenoNews

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Tre persone sono state arrestate per rissa aggravata e minacce dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme.

Il fatto è accaduto la notte scorsa in un bar nel quartiere Nicastro.

 

 

 

 

 

 

Tre uomini, T.O., di 35 anni, K.Y. (27), entrambi ucraini, e H.A. (58), bielorusso, sono entrati in un bar chiedendo da bere.

Il personale, però, ha opposto un rifiuto in considerazione dell'evidente stato di ubriachezza dei tre.

Di fronte al rifiuto uno di loro ha estratto un taglierino ed ha minacciato il personale al bancone.

In preda ai fumi dell'alcol, però, i tre hanno iniziato a litigare fra di loro permettendo così ai dipendenti del locale di chiamare i carabinieri.

Quando i militari sono arrivati la lite era già degenerata in rissa.

Sentendo le sirene hanno cercato di fuggire, ma sono stati bloccati e arrestati.

Toh! Non erano americani!

Amantea “dorme” per la Casa della Salute?.

Mercoledì, 31 Luglio 2019 22:17 Pubblicato in Campora San Giovanni

Abbiamo letto che Martedì prossimo a Catanzaro ci sarà un vertice con tutta la dirigenza Asp sulla Casa della Salute di Chiaravalle Centrale.

Lo ha annunciato il sindaco, Mimmo Donato, nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale.

Sul punto, il consigliere comunale della Lega, Sergio Garieri, ha letto una lunga dichiarazione, esprimendo fiducia sull’operato del governo nazionale in materia di sanità, con conseguenze positive anche per la Casa della Salute di Chiaravalle.

Molto più critiche le considerazioni espresse dal sindaco e dal consigliere del Pd Pino Maida.

In particolare, Mimmo Donato ha ricordato che “dopo anni di lotte e rivendicazioni, Chiaravalle era finalmente ad un passo dall’avvio dei cantieri per la realizzazione della nuova struttura, destinata a diventare un polo d’eccellenza sul territorio”.

“Poi però – ha attaccato il sindaco – è arrivato il Decreto Sanità che ha creato così tanti vincoli alle procedure d’appalto, tanto da bloccare un’opera già arrivata alla progettazione esecutiva”.

“Fatti incontestabili” secondo Donato che ha già scritto, nero su bianco, la sua ferma protesta, indirizzandola al commissario per la sanità calabrese, Saverio Cotticelli, al ministro Giulia Grillo e al presidente del consiglio, Giuseppe Conte.

Prossimo passo, dunque, la riunione di martedì prossimo a Catanzaro, presieduta dal direttore generale facente funzioni, Amalia De Luca, “fortemente impegnata a trovare soluzioni per la Casa della Salute di Chiaravalle Centrale” ha sottolineato Donato.

Un progetto già finanziato (sono stati stanziati oltre 8 milioni di euro) che attende ormai da dieci anni di arrivare a definizione.

Ed allora la domanda.

Se altri si danno da fare per avere la Casa della Salute , quella di cui Amantea ha fortissimo bisogno di chi è la responsabilità?

Del sindaco Mario Pizzino che tutto fa meno che lavorare per la salute degli amanteani?

Dei sindaci dell’ex distretto di Amantea che sembrano “usi ubbidir tacendo” alla politica ed alla dirigenza dell’Asp e del distretto del Tirreno cosentino?

Del delegato al Poliambulatorio che sembra in tutt’altre faccende affaccendato?

Della minoranza politica che sembra svanita nel nulla e misteriosamente scomparsa?

Degli amanteani ai quali basta dare canzoni e feste per dimenticare i veri bisogni dei propri bambini e dei propri anziani?

Dell’Asp cosentina che ovviamente ( siamo in Calabria)si muove solo quando fortemente sollecitata? ( ed in questo caso non lo è!).

Della dottoressa Angela Riccetti Direttore del Distretto Sanitario Tirreno?

Di una delle tre civette della filastrocca ambaraba ciccì coccò?

Quelle che facevano l’amore con la figlia del dottore. Questo almeno fino a quando il dottore non si ammalò!

Eh si perché anche loro si possono ammalare ed hanno bisogno di essere curati nella Casa della salute.

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa :

“C’è una vera e propria emergenza in Calabria, come diciamo da tempo e come dimostrato dall’operazione ‘Libro Nero’ di questa mattina: la ‘ndrangheta ha pesantemente infiltrato la classe politica regionale della nostra regione.

Va fatta pulizia, immediatamente. Si sciolga il Consiglio e si vada subito al voto, così da ristabilire la legalità.”

Così si esprimono tutti i parlamentari calabresi del MoVimento 5 Stelle di Camera, Senato ed Europa a seguito dell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia che ha portato a 17 arresti tra cui più di un politico.

“Sono coinvolti tutti i partiti: il capogruppo del PD in regione è agli arresti domiciliari; il capogruppo del partito della Meloni, eletto in Forza Italia, è in carcere; l’ex assessore regionale del PD, cognato del Sindaco di Reggio Calabria, è accusato di concorso esterno con la ‘ndrangheta.

È preoccupante la facilità con cui le cosche mafiose riescono ad infiltrarsi nelle dinamiche politico-elettorali della nostra regione, in un contesto dove le idee politiche, di destra o di sinistra lasciano spazio allo scambio di voti dietro il corrispettivo di favori per il sistema ‘ndranghetistico.

Questa situazione non è più sostenibile – continuano i parlamentari pentastellati – viste anche le gravi accuse ancora pendenti sul capo del Presidente di Regione Mario Oliverio e sul Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, autonominatosi candidato governatore alle prossime elezioni.

Va fatta un’operazione di bonifica e solo il Movimento 5 Stelle lo può fare. Con l'inchiesta ‘Libro nero’ la magistratura dimostra ancora – sottolineano i 5 Stelle – l'ipocrisia e l'opportunismo del sistema partitico calabrese, mentre il governatore della Calabria resta comodamente in silenzio, non potendo nascondere i propri accordi politici con Seby Romeo e le varie postazioni di potere che con lui ha spartito.

Ringraziamo la magistratura e le forze dell’ordine che, nonostante le difficoltà, fanno sentire la presenza dello stato con queste inchieste coraggiose che vanno a toccare esponenti del consiglio regionale e non solo, confermando un quadro preoccupante sulle capacità delle cosche di influenzare le elezioni democratiche”.

Non manca un accenno all’autosospensione dal partito del Senatore Magorno: “Quello che per anni è stato il segretario regionale del PD auspica solo adesso un serio intervento del Pd nazionale in Calabria.

Intanto, in attesa della chiarezza che non è mai riuscito a dare da segretario regionale, si è autosospeso dal partito.

Immaginiamo che, con coerenza, adesso si iscriva al gruppo misto, al Senato.

Siamo stanchi di queste sceneggiate – concludono i parlamentari 5 stelle – si vada subito al voto per liberare la Calabria dal malaffare: deve essere la priorità assoluta per chi vuol bene alla nostra regione.”

I portavoce calabresi del M5S di Camera, Senato, Parlamento Europeo

Catanzaro - 31/07/2019

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