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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo

La direzione nazionale approva le liste per le elezioni del 25 maggio. La terza preferenza dovrà andare per forza a una donna, pena la nullità del voto. Sfuma la possibilità di inserire una rappresentante dei Gd. Pina Picierno capolista

Una giornata di riunioni e lunghe trattative. Alla fine il dado è tratto: saranno tre i candidati calabresi nella lista del Pd – votata dalla direzione nazionale – alle prossime Europee. Ai parlamentari uscenti Pino Arlacchi (eletto nel 2009 nelle liste di Italia dei valori) e Mario Pirillo (vicino a Beppe Fioroni), si aggiunge il consigliere regionale Mario Maiolo. Lettiano, ma all'ultimo congresso schierato con i renziani, Maiolo è stato espressamente indicato al duo Renzi-Guerini dall'area politica vicina al segretario regionale Ernesto Magorno. Non ci sarà nessuna presenza femminile. In compenso la lista del Pd nella circoscrizione meridionale sarà guidata da Pina Picierno, deputata casertana e responsabile Legalità del partito. È sfumata la possibilità – ventilata nelle ultime ore – di inserire una rappresentante dei Giovani democratici.
Ufficializzati i nomi, adesso viene il difficile perché per conquistare un seggio nel Parlamento di Bruxelles sarà necessario non solo fare il pieno in Calabria ma anche trovare gli accordi giusti con i candidati “forti” - vedi Emiliano, Pittella (sulla concessione della deroga si attende ancora la decisione dei garanti), Cozzolino e Picierno – delle altre regioni. Alle Europee, come è noto, è possibile esprimere fino a un massimo di tre preferenze ma con una particolare attenzione alle presenze femminili.
Proprio stamattina, infatti, è arrivato il sì definitivo dell'Aula della Camera al disegno di legge sulle elezioni europee, che contiene fra l’altro il meccanismo delle quote rosa. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 338 sì, 104 no e 29 astenuti (i deputati della Lega). Il ddl introduce le quote rosa nelle elezioni europee a partire dal 2019, con una misura transitoria per le elezioni di maggio 2014. Stabilisce che «nelle prime elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia successive alla data di entrata in vigore della presente legge nel caso di tre preferenze espresse» queste «devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della terza preferenza». Per le elezioni successive, dunque a partire dal 2019, si stabilisce che «all’atto della presentazione, in ciascuna lista i candidati dello stesso sesso non possono eccedere la metà, con arrotondamento all'unità. Nell’ordine di lista, i primi due candidati devono essere di sesso diverso».
Il primo parlare dopo l'ufficializzazione della candidatura è stato Arlacchi: «Spero che gli elettori calabresi valutino quello che ho fatto per il porto di Gioia Tauro, l'impegno per la valorizzazione del patrimonio archeologico della Calabria insieme al mio lavoro per rendere i fondi europei accessibili ai Comuni, bypassando la burocrazia regionale». Antonio Ricchio da il Corriere della calabria

Incredibile!

Giuseppe Guerinoni  è il padre dello sconosciuto  killer di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra uccisa il 26 novembre 2010.

In sostanza Giuseppe Guerinoni  era morto nel 1999 a 61 anni.

Epperò il DNA di una macchia di sangue, che era stata ritrovata sul corpo di Yara, corrisponde a quello dell'autista di Gorno, con una compatibilità del 99,99999987%.

L'omicida si era ferito con un coltellino, forse nel tentativo di tagliarle gli slip.

Il risultato, che fuga ogni dubbio sulla validità degli accertamenti precedenti, è stato ottenuto con il raffronto eseguito dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo ed è stato consegnato nei giorni scorsi al pm di Bergamo Letizia Ruggeri, titolare dell'inchiesta sull'omicidio di Yara. 

L'ipotesi che Giuseppe Guerinoni fosse il padre dell'assassino era emersa già dai prelievi di particelle di saliva sul retro di una marca da bollo, ma la conferma è arrivata dall'esame di materiale biologico prelevato dal femore della salma, esumata nel marzo dello scorso anno. Appurato che l'assassino è davvero il figlio illegittimo dell'autista, il problema resta quello di rintracciare la madre.

Dagli interrogatori degli ex colleghi di Guerinoni , infattti, si era scoperto che a metà degli anni Sessanta l'uomo aveva avuto una relazione extraconiugale con una donna della Val Seriana, ma tutti i tentativi di risalire a lei, e quindi al figlio, sono finora stati infruttuosi.

L’UDC attacca la burocrazia…

Giovedì, 10 Aprile 2014 09:41 Pubblicato in Comunicati - Sport - Giudiziaria

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota

I colletti bianchi? Sempre più grigi, e tale vorrebbero rendere la realtà

Non sono solo i ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione a far danno, ma anche i tempi biblici della burocrazia, che frena la crescita di imprese, associazioni e del territorio in cui esse stesse operano. Cosa che puntualmente sta accadendo ad Amantea, ancor di più in questo periodo pre-elettorale, per l’ampliamento del campo da tennis in località Colongi regolarmente preso in gestione dal Circolo Tennis Antonio Monaco, che come previsto dal bando sta cercando di migliorarne la fruibilità e i servizi annessi all’attività puramente sportiva.

Operazione impossibile, grazie ancora una volta alla macchina comunale che ostacola in ogni modo la realizzazione di un semplice bagno, già, quei servizi igienici minimi che qualsiasi struttura sportiva (anche del terzo mondo) garantisce a chiunque ne fruisca e la possibilità di poter pulire a proprie spese le aree adiacenti, spesso utilizzate come discariche. Il progetto c’è, la volontà di fare la piccola struttura igienico-sanitaria da parte del circolo Monaco pure, ma ecco mancare l’autorizzazione, che dal Comune non vogliono rilasciare. Oggettivamente, senza alcun motivo concreto, visto che è tutto previsto dal bando di gara pubblico.

Speriamo che questa incresciosa situazione, che limita la fruibilità di una delle poche strutture sportive operative nel nostro territorio, venga risolta con la doverosa urgenza, perché non si può mortificare la volontà di migliorare e far crescere il territorio, donandogli strutture migliori, mostrata da questa associazione sportiva.

L’esempio, dato da questa Amministrazione anche nella vicenda di cui sopra è l’ulteriore dimostrazione di come questi amministratori reputano inutile incentivare la pratica sportiva dei giovani e della scarsissima sensibilità che hanno nei confronti delle problematiche sociali.

I Consiglieri comunali del gruppo UDC Biagio Miraglia, Pasquale Ruggiero e Gianfranco Suriano

NdR. Bene. La burocrazia è sempre un limite alla vita della società italiana. Ma se ci è permesso, qualche domanda: come è stato possibile finora utilizzare il campetto senza il bagno? E come è stato possibile costruire una struttura sportiva se il bagno era obbligatorio per fruirla? Chi lo ha progettato? Chi lo ha costruito? Chi lo ha collaudato? Chi ne ha permesso la fruizione? Come mai in tanti anni non ci si è accorti che mancava il bagno?

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