di Francesco Gagliardi
Nell’antichità quando uno moriva, prima di essere seppellito, venivano messe sotto la lingua o sugli occhi del defunto delle monete.
A cosa servivano?
Servivano al defunto per pagare Caronte che lo traghettava all’altra sponda del fiume Acheronte.
E se il defunto era un non abbiente e non disponeva quindi di una moneta era destinato a vagare per l’eternità tra le nebbie del fiume senza pace.
Da allora molte cose sono cambiate.
I personaggi della mitologia greco e romana si studiano ora a scuola.
Tutti hanno diritto, ricchi e poveri, grandi e piccini, ad una degna sepoltura.
Ma davvero è così? Le spese funebri ora costano e come costano. E allora mi domando ; - Chi paga il funerale?
Gli eredi naturalmente. E cosa succede quando una persona sola muore? Ci sarà un funerale gratuito in chiesa?
Ci sarà una degna sepoltura? O nessuno si occuperà del defunto perché nessuno si è voluto accollare le spese per l’inumazione?
Quello che sto per raccontarvi è davvero accaduto.
A Cosenza, purtroppo.
Nella nostra amata città.
A Cosenza viveva per le strade una donna straniera, sola, povera, senzatetto, di 53 anni, di nome Irina.
Lo scorso mese di agosto venne trovata morta su un vecchio materasso, tra stracci e avanzi di cibo che la generosità di alcune persone giornalmente le offriva.
E’ rimasta nella cella frigorifera dell’obitorio di Cosenza per oltre due mesi, perché non avendo parenti e non avendo soldi, non si è potuto comprare una bara, un loculo al cimitero e pagare le spese per il funerale in chiesa. Al tempo dei Greci e dei Romani i defunti che non potevano pagare Caronte vagavano per l’eternità tra le nebbie del fiume Acheronte, oggi, anno 2020, i defunti che non hanno un Euro rimangono chiusi nelle celle frigorifere degli obitori.
Ma grazie all’intervento dell’ex Comandante della Caserma dei Carabinieri “Grippo” di Cosenza, di un titolare di una attività di onoranze funebri che ha donato una bara e di un sacerdote che celebrerà gratis il funerale, finalmente la Sig.ra Irina avrà una degna sepoltura. La sua anima non vagherà più tra le nebbie del fiume Acheronte. E gli altri cittadini della nobile città di Cosenza cosa hanno fatto?
Non sono intervenuti.
Ma forse ignoravano l’esistenza della povera Irina e della sua morte avvenuta nel mese assolato di agosto quando la città è completamente deserta.
E’ triste raccontare fatti del genere, ma se non ci fosse stato l’interessamento di alcune brave persone la Sig.ra Irina sarebbe rimasta nella cella frigorifera chissà per quanto tempo ancora e non disponendo di una moneta sarebbe destinata a vagare senza pace per l’eternità.
Si completa la settima edizione di Corti Cosenza.
La rassegna voluta da Teatro in note con la direzione artistica della nostra compaesana Vera Segreti.
Gli appuntamenti dell’edizione 2019/2020 si terranno al Teatro Alfonso Rendano da sabato 17 ottobre quando Nicola Savino e La Terra di Piero apriranno ufficialmente la seconda parte della settima edizione. Il tema è “L’ascolto” che, alla luce della pandemia, assume un valore ancora più importante.
Corti Cosenza, da sette anni, permette ai ragazzi delle scuole superiori della provincia di Cosenza di tirare fuori la propria vena creativa guardando a temi sociali. Una connessione che la cooperativa sociale Teatro in note e il direttore artistico Vera Segreti ritengono fondamentali per formare gli adulti di domani.
Corti Cosenza continua, ripensato per le disposizioni per contenere il Covid, ma si farà per permettere, ancora una volta, a quegli adulti di domani di far uscire la propria voce e farsi ascoltare dagli adulti di oggi che parteciperanno agli incontri con i grandi personaggi della cultura e dello spettacolo che Teatro in note porterà anche quest’anno al Teatro Alfonso Rendano.
Dalla Sala Quintieri, dunque, si scende in platea e sul palco dove saliranno Nicola Savino insieme a La Terra di Piero, Camilla Filippi, Umberto Galimberti e Paolo Ruffini. E poi i ragazzi.
Sul palco del Rendano verranno proiettati i lavori realizzati dagli studenti delle scuole della provincia di Cosenza. Corti Cosenza, progetto finanziato dalla Regione Calabria, si tiene con la collaborazione di Comune di Cosenza, Biblioteca nazionale, Hidalgo, Libreria Mondadori Cosenza e associazione Gli altri siamo noi.
“Ripartiamcontent/uploads/2020/10/Vera-Segreti-2-160x200.jpg 160w, http://www.strettoweb.com/wp-content/uploads/2020/10/Vera-Segreti-2-800x1001.jpg 800w, http://www.strettoweb.com/wp-content/uploads/2020/10/Vera-Segreti-2.jpg 901w" sizes="(max-width: 240px) 100vw, 240px" style="margin: 6px 0px 0px 15px; padding: 0px; border-width: initial; border-style: none; font-weight: inherit; font-style: inherit; font-size: 14.6667px; font-family: inherit; vertical-align: baseline; display: inline; float: right; max-width: 960px;">o
Ripartiamo contenti con Corti Cosenza anche se in realtà non abbiamo mai smesso di restare in contatto con i nostri ragazzi – racconta il direttore artistico Vera Segreti – Nonostante le difficoltà che noi tutti conosciamo, vogliamo regalare alla città e agli studenti il confronto che da sette anni accendiamo fra loro e il mondo della cultura e dello spettacolo.
Ripartiamo e lo facciamo da uno dei luoghi a me più cari e di questa città: il Teatro Alfonso Rendano.
In un momento in cui l’arte è inevitabilmente bloccata, mi emoziona tantissimo sapere che i ragazzi che hanno partecipato al progetto metteranno piede su quel palco così importante.
Il ruolo sociale di Teatro in note, che a novembre compie 20 anni di attività, è stato riconosciuto anche dal Ministero per i Beni e le attività culturali e non potevamo e non volevamo interrompere questo cammino. Ripartiamo con gli incontri, nel rispetto delle norme di sicurezza, perché “L’ascolto” (che poi è il tema di questa settima edizione di Corti Cosenza), e il confronto sono per noi motivo di vita».
Dopo gli appuntamenti di novembre 2019 con gli scrittori Luca di Fulvio e Michele Caccamo, Corti Cosenza riparte sabato 17 ottobre alle 20.20 con il conduttore televisivo e radiofonico Nicola Savino che, alle 21.30, darà spazio a La Terra di Piero. Venerdì 6 novembre ci si sposta alla Biblioteca nazionale dove, alle 16.30, verrò presentato il libro “Lantivirus. Racconti brevi”.
Sabato 5 dicembre si torna al Teatro Rendano, nella Sala Quintieri, dove si terrà, dalle 20.20, l’incontro con l’attrice e scrittrice Camilla Filippi che presenterà il suo libro “La sorella sbagliata”. Martedì 15 dicembre, sempre al Teatro Rendano dalle 20.20, si terrà l’incontro con il filosofo e psicanalista Umberto Galimberti. Si chiude sabato 16 gennaio 2021 con Paolo Ruffini.
Date le disposizioni in materia di contenimento dell’emergenza Covid 19, per partecipare agli eventi (che sono ad ingresso gratuito), c’è bisogno di prenotarsi tramite la pagina Facebook @teatroinnote
Il prof. Fabrizio Mollo esce con un nuovo libro, edizione Rubbettino.
Desideriamo esprimere al professore Mollo sentimenti di gratitudine per l'importante patrimonio di conoscenza che con la pubblicazione dei suoi studi offre al libero arricchimento culturale di tutti.
I suoi studi contribuiscono ad un ulteriore recupero della identità della nostra Calabria, sempre più sfocata.
Il merito che riconosciamo al professore Mollo in questo come nelle altre sue pubblicazioni è l’aver riportato in vita un patrimonio inestimabile su un periodo storico spesso trascurato che testimonia la vivacità culturale e della operosità dei nostri progenitori.
Lo stesso posta sul suo profilo Facebook una propria riflessione che vi riportiamo integralmente:
“Era tanto che ci lavoravo. Un pensiero fisso negli ultimi due anni, anche sulla scorta degli anni passati in Grecia a lavorare sui materiali, che si sommano alle tante esperienze in Magna Grecia e Sicilia negli ultimi 25 anni. Dall'autunno scorso ho deciso di imprimere un'accelerata al lavoro e, compatibilmente con i tantissimi e gravosi impegni, ho continuato a lavorare negli spazi morti (pochi per la verità). Poi è arrivata la pandemia. Dopo qualche giorno di sbandamento, ho capito quale grande occasione di riflessione questa immane tragedia stava offrendo a tutti noi. Tutti abbiamo dovuto riprendere con forza la vita in mano, reagire, condurre la nostra esistenza su strade nuove, difficili da percorrere, tortuose. Ma si è rafforzata l'ispirazione e a fine luglio sono arrivato alla fine di questa gravosa impresa. Questa volta la sfida è molto grande, complessa, quasi titanica. Ma io non mi tiro indietro, anzi le difficoltà mi stimolano. ho cercato di dare il meglio di me, con la testa ma soprattutto col cuore. E ora ci siamo: soltanto tra qualche settimana il libro sarà nelle librerie. Grazie ancora una volta all'editore Florindo Rubbettino, che continua a credere incondizionatamente in me. Spero di meritare la sua immensa fiducia. Grazie al mio fraterno Amico, Collega e Maestro Francesco La Torre. Grazie alla mia splendida famiglia, a Deborah, a Pale e ad Ale, che sopportano e supportano le mie mancanze, i miei momenti di 'alienazione', i miei impegni e i miei studi. Non potrebbe essere diversamente, anche perché penso di essere un privilegiato: faccio uno dei lavori più belli del mondo, lo faccio per professione, e sono ogni giorno più contento di dedicare tutte le mie forze nel tentativo di offrire anche un piccolo contributo alla ricerca scientifica”.
Con la speranza, mai indomita, che qualche “politico illuminato” legga e capisca che la cultura è la via principale per costruire qualcosa di valido per il futuro.