Questo il comunicato dell’ Amministrazione Comunale:
"Dalla parte della comunità e contro le falsità del politico menzognero L’ Amministrazione Comunale ha il dovere Istituzionale di salvaguardare servizi importanti che incidono in modo armonico sullo sviluppo economico e sociale della comunità.
Sicuramente in tali priorità rientrano i servizi forniti dall’Ente Poste, aventi finalità e funzioni non solo di produzione ma ricadute altamente sociali, soprattutto in una località popolosa e ricca di un tessuto produttivo come quella di Campora San Giovanni.
Risulta pertanto in linea con tali finalità quello di essere, in qualità di amministratori di un Ente locale dalla parte di una popolazione che vive fortissimi disagi per la chiusura di un ufficio strategicamente importante per anziani, persone in precarie condizioni economiche e di salute, giovani, imprenditori agricoli, artigianati e commercianti.
Non può sottacersi infatti che nella frazione di Campora San Giovanni insiste una realta’ produttiva rappresentante il fiore all’occhiello di un vasto comprensorio, costituita da un Piano di Insediamento Produttivo e da imprese di produzione di prodotti agricoli riconosciuti a livello internazionale.
Risulta pertanto in linea con le vibrate proteste della comunità camporese ed i disagi che stanno vivendo gli stessi cittadini di Campora San Giovanni per la chiusura dell’ufficio Postale, la nota sindacale e quella dirigenziale al fine di disapprovare con fermezza il ritardo nell’apertura di tale sede postale.
Quindi un semplice e forte atto di impulso al Direttore dei Lavori ed alla committenza per accelerare l’esecuzione dei lavori e vederli finalmente finiti ed ultimati in ogni loro parte evitando così il dilagare di legittime proteste di una comunità che si vede mancare un servizio di siffatta importanza.
Appare dunque strano da parte del direttore dei lavori del fabbricato che ospita l’ufficio postale di Campora San Giovanni l’invio di una nota per conoscenza anche al Procuratore delle Repubblica di Paola, al sindaco di Amantea ed all’amministratore del condominio de quo..
Infatti riprendendo quanto affermato dal Direttore di Filiale in merito alle criticità dello stabile, il Sindaco della Città ha chiesto a Poste Italiane la riapertura dell’Ufficio Postale, nelle more che lo stesso fosse allocato in un locale idoneo, anche tramite postazione mobile.
Da ciò si deduce che lo stesso Sindaco, al contrario da quanto affermato dallo stesso direttore dei lavori, non ha riferito alcunchè al Direttore di Poste Italiane, ma in realtà è stato lo stesso Dirigente postale in parola ad aver riferito al Sindaco del cedimento del tetto, con possibili cadute di calcinacci che rendono pericoloso l’accesso all’Ufficio sia da parte dei clienti che delle risorse che vi operano.
Il Sindaco si è solo limitato a richiedere la riapertura urgente dell’Ufficio Postale a benefico della comunità e null’altro.
Appaiono dunque fuorvianti soprattutto le sterili critiche del menzognero politico Signorelli che giudica negativamente l’operato dell’Amministrazione Pizzino senza informarsi o facendo finta di non sapere fatti e realtà, ed incitando i concittadini all’odio ed al rancore.
Per dovere di ristabilire la verità si precisa che già in data 30 luglio 2014 era stata notificata una prima diffida per mettere in sicurezza parti significative del fabbricato; che non avendo dato seguito alla suddetta diffida, l’intero immobile è stato oggetto di un’ordinanza di messa in sicurezza in data 26 febbraio 2016 e che a quasi tre anni di distanza dalla suddetta ordinanza e a quasi 5 anni e mezzo dalla prima diffida, i lavori di messa in sicurezza non sono stati ancora ultimati. Questo è un fatto inconfutabile.
Con la nota Pec del 29 gennaio 2019 si è ulteriormente sollecitato il direttore dei lavori e l’amministratore del condominio in questione a chiarire la tempistica per mettere in sicurezza il fabbricato, fermo restando che il comune è l’Ente Istituzionale più vicino ai cittadini ed in quanto tale è tenuto ad ascoltare le istanze vere che vengono avanzate dagli stessi e a farle proprie se ritenute giuste.
A tal proposito si è inteso interloquire nuovamente con la dirigenza postale che ha assicurato l’allocazione dell’ufficio postale presso un nuovo immobile al fine di avere una nuova sede stabile e dignitosa e nelle more la fornitura dei servizi postali tramite container appositamente attrezzato."
Mario Pizzino