Sfatiamo le “credenze” alle quali ci hanno abituato e cominciamo a dircela, finalmente, questa verità!
Il nostro mare è sporco, sporco, sporco.
Lo si vede dalla schiuma che è presente vicino a riva, ed in particolare vicino agli scogli ed alle barriere a terra, quando il mare è lievemente mosso.
Una schiuma che si presenta in tutta la sua cruda drammaticità
La differenza è che, non essendo estate, oggi, coloro che sembrano essere pagati per addormentare il popolo, non vengono emessi i soliti comunicati o note rassicuranti, che spiegano che la schiuma non è pericolosa, che non è indice di inquinamento perché i parametri di colibatteri rientrano nella norma.
Una vera e propria presa per i fondelli: classica della nostra legislazione e di quella europea
La legge non fa cercare i veri inquinanti ma semplicemente i batteri.
Ancora oggi la legge è orientata dalla famosa legge sul colera di Napoli e cerca i colibatteri, i colifecali, cioè il vero e proprio scarico della fognatura urbana
Nessuno che verifica la presenza dei nitrati, dei nitriti, dell’ossigeno disciolto. Nessuno che spieghi come e perché nasce questa schiuma. O perchè non nasce .
Nessuno che ci dica quale è l’indice di stato trofico TRIX, cioè quell’indice individuato dal D.Lgs. 152/99 e successivamente modificato dal D.Lgs. 258/00 (Allegato 1, par. 3.4.3) per conoscere lo stato di qualità delle acque marino costiere, cioè, ancora, quell’indice che considera le principali componenti degli ecosistemi marini che caratterizzano la produzione primaria: nutrienti e biomassa fitoplanctonica e riassume in un valore numerico una combinazione di 4 variabili ,Ossigeno disciolto, Clorofilla “a”, Fosforo totale e Azoto inorganico disciolto.
Possiamo dare atto che no si tratta di una situazione gravissima come quella che si vede molto spesso in tante spiagge europee e del mondo dove la schiuma arriva ad altezze incredibili!
Ma la Calabria ha solo il mare e dobbiamo difenderlo. Amantea pure!