Le dimissioni di Sergio Tempo hanno comportato diversi cambiamenti nel quadro politico amanteano.
Un nuovo assessore, deleghe aggiunte o tolte agli altri assessori, deleghe speciali aggiunte o tolte ai consiglieri delegati.
Cambiamenti di deleghe che non hanno accontentato tutti. Anzi.
Cambiamenti tali , comunque, che ci sembra opportuno sentire gli amministratori di maggioranza su quanto essi intendano fare nel futuro della giunta Sabatino.
Ed in particolare quali saranno gli obiettivi sintetici generali ed individuali in questa seconda metà di consiliatura.
Per non parlare del loro modo individuale di porsi di fronte alla comunità, ai loro elettori, agli altri elettori, alle organizzazioni sociali, alle categorie .
E soprattutto del loro modo di porsi di fronte ai problemi della cittadinanza e della città il cui destino , a tanti, non sembra essere avviato positivamente.
Ma nel contempo ci sembra opportuno sentire la minoranza consiliare non solo sulle nuove deleghe afferite ma anche sulle proposte fatte o da fare alla maggioranza, in uno spirito di fattiva collaborazione ma anche sulle cose da non fare .
Obiettivo primario della nostra proposta è quello di lasciare traccia di quanto necessario per la città, di offrire nuovi progetti ed indicare nuovi obiettivi.
E certamente non possiamo non ascoltare anche i politici non consiglieri comunali. Parliamo di chi si è candidato e non ha raggiunto l’obbiettivo di entrare a far parte del civico consesso, ed anche di chi non si è candidato ma che fa politica.
Ed infine intendiamo ascoltare cittadini comuni per quanto temiamo che l’abitudine al silenzio vinca sul diritto-dovere di dire la propria sulla situazione politica, economica, sociale culturale di Amantea.
Per quanto noi si conosca il male e chi lo propugna, lo spande, ne fa parte, vogliamo continuare a credere in Sant’Agostino di Ippona ed al suo detto “Qualsiasi evento storico, per quanto nefasto possa essere, è sempre posto su di una via che porta al positivo, ha sempre un significato costruttivo” , e sperare, così, che l’altro detto di Sant’Agostino “La speranza ha due bellissime figlie: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle” non sia dimenticato, anzi diventi realtà quotidiana.
Per questo chiediamo a chi è ancora capace di sdegnarsi di proporsi mostrando , così, il proprio coraggio.