Abbiamo ricevuto un interessantissimo articolo sulle prossime elezioni che coinvolgeranno Amantea e gli amanteani.
Ci è stato solo chiesto di non pubblicare il nome del suo autore.
Richiesta che facciamo nostra perché in questo paese occorre riabituare il popolo a parlare di politica.
Quella vera.
Anzi prima ancora di pubblicare le prime riflessioni pervenuteci, vogliamo invitare chiunque altri voglia partecipare a questo gioco popolare di democrazia ad inviarci le proprie riflessioni su temi connessi alle prossime consultazioni.
Sia che si parli dei partiti che dei movimenti, sia che si parli di liste, sia che si parli di componenti.
Felici soprattutto se si volesse indicare quali sono i problemi di Amantea che debbano diventare tra gli obiettivi delle prossime liste.
In tal modo le liste ed in politici che ne fanno parte potranno formulare programmi che siano vicini al popolo e senza che i cittadini debbano far finta di averli conosciuti e compresi.
Vogliamo, soprattutto, aiutare la politica ad essere vicina al popolo, ed il popolo ad essere vicina alla politica e non ai politici.
Occorre che finisca il famoso “ma vidu iu”!
E’inaccettabile che si debba sentire “ Iu vuotu ad illu, almeno quannu t’incontre nmenz’a via ti salute”.
Ed ancora più che si debba sentire “ almeno quannu c‘ere dillu……, ancuna cosa ninni venie…..
E’ inaccettabile cioè che il cittadino-elettore debba votare non già per quanto poi la politica farà per il paese, ma solo perché il saluto “ Cummà-compà” sottenda non tanto il rispetto-affetto ma la percezione della sua importanza avvertita da chi vede il saluto !
Il gioco del rapporto elettore-eletto infatti è il primo responsabile della impropria valutazione della qualità della politica e del fatto che egli politico stia attento non agli interessi generali per la città ma agli interessi del suo elettore.
E se Amantea muore non si dica che la colpa è dei politici soltanto…