Ci hanno invitato ad andare a vedere il doppio muro antiesondamento che si sta costruendo nel fiume di Catocastro.
La foto è emblematica.
Per realizzare le fondamenta di questo muro è stata rimossa una grande quantità di materiale che era poggiata in prossimità del muro che reggeva il vecchio deposito realizzato nei pressi del mulino di Catocastro.
Un muro che non si vedeva ma che esisteva ed aveva una funzione antiesondiva
Un muro realizzato i primi anni del 1960 dalla ditta Greco di Amantea.
Un muro che era stato realizzato dopo la caduta del muro preesistente, una caduta determinatasi dopo la incresciosa e massiccia asportazione di materiale litoide servito per la realizzazione del raddoppio del rilevato ferroviario, la realizzazione del rilevato della strada statale 18 e le prime intense costruzioni della marina di Amantea.
Da quel tempo mai nessun problema di esondazione, salvo il fatto che il livello del fondo del fiume cominciò a crescere.
Non di esondazione, quindi, potrebbe trattarsi, ma, semmai, di riempimento dell’alveo e, cioè, di superamento del ciglio del muro.
E, peraltro, anche, se si determinasse una esondazione ( mai verificatasi per centinaia di anni) nessun danno potrebbe essa apportare ai luoghi.
Non ci sono abitazioni, non ci sono terreni e l’ immobile comunale è dismesso ormai da tempo.
Appare incomprensibile, quindi, perché questo secondo muro quando ne esiste uno ancora intatto , alto ed efficiente.
Ma che volete che sia un po’ di cemento in più?
Ed ancora anche se si stringe la larghezza dell’alveo che importa?