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Premesso

-          Che il Comune di Lago (CS) intende realizzare nel proprio territorio una discarica di “rifiuti speciali non pericolosi” di capienza pari a 400 mila metri cubi con annesso impianto di biogas, in località “Cozzo Giani”, a monte della Vallata del fiume Oliva (vallata che confina territorialmente con il Comune di Amantea);

-          Che in località Giani insistono già due vecchie discariche sature che insieme alla Vallata del fiume Oliva sono state già esposte ad un inquinamento elevato e che necessitano di essere bonificate e non ulteriormente danneggiate;

-          Che le somme per la realizzazione di questa discarica arriverebbero da un A.P.Q. “Tutela e Risanamento Ambientale per il territorio della Regione Calabria" - il cui investimento è di 4.930.00,00 derivanti da fondi CIPE e 1.060.000,00 da fondi privati - che dovrebbero finanziare opere pubbliche utili ed innovative e non opere per le quali siamo già stati “condannati” dall’Unione Europea;

Considerato

-          Che la vallata del Fiume Oliva è stata oggetto di un inquinamento spropositato dovuto allo smaltimento di circa 140 mila metri cubi di materiali tossici e nocivi, come denunciato dalle relazioni tecnico scientifiche dell’Arpacal, dell’Ispra e dalle indagini condotte dalla Procura di Paola che hanno portato all’instaurazione di un procedimento penale, in cui il nostro Ente si è costituito parte civile;

-          Che la “Relazione preliminare sulla valutazione del danno ambientale” dell’Ispra - depositata in sede giurisdizionale nel procedimento penale 2210/08 R.G.N.R. – evidenzia la contaminazione delle falde acquifere e contiene dati allarmanti circa le ipotesi di danno - quantificando il costo della bonifica pari a circa 21 milioni di euro;

-          Che l’illecito interramento dei rifiuti ha determinato una serie di gravi danni ambientali attuali e temporanei, rappresentando oggi una permanente fonte di rischio di aggravamento e di estensione della contaminazione evidenziando la necessità dell’Istituzione del Registro Tumori che questo Ente ha più volte sollecitato all’ASP di Cosenza e alle autorità competenti (delibera di Consiglio N°84 del 23/12/2011);

Ritenuto

-          Che dopo quindici lunghi anni di commissariamento per emergenza ambientale - costati notevolmente in termini economici alle Amministrazioni locali e quindi ai contribuenti - non possono produrre scelte volte a “tamponare” per qualche anno l’emergenza, con ulteriori costi ambientali e senza investire con convinzione nella “raccolta differenziata spinta” su base regionale, per cercare di risolvere il problema dei rifiuti in Calabria;

-          Che la Regione Calabria è a conoscenza della grave situazione della Valle del fiume Oliva, ma inspiegabilmente l’area continua ad essere esclusa dallo stanziamento dei fondi necessari per la bonifica, nonostante queste Ente - insieme ai sindaci dei Comuni di Aiello Calabro, Serra d’Aiello e San Pietro in Amantea - ha scritto più volte al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale all’Ambiente dissentendo dalle scelte fatte dal Dipartimento regionale Politiche Ambientali e ribadendo con fermezza la priorità e il diritto alla necessaria bonifica dell’area del Fiume Oliva;

Visto

-          Lo Statuto Comunale;

-          Il Regolamento del Consiglio Comunale;

-          Il T.U.E.L. n°267/2000 del 18/08;

Dato Atto

-          Dell’avvenuta acquisizione del parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica, espresso dal responsabile del servizio interessato, ai sensi dell’art. 49 comma 1 del D.Lgs. 18.8.2000, n°267 (TUEL);

-          Che, nella fattispecie, non è richiesto il parere di regolarità contabile in quanto la presente non comporta alcun impegno di spesa né diminuzione di entrate;

DELIBERA

  1. La NARRATIVA che precede forma parte integrante e sostanziale della presente proposta di deliberazione;
  2. Ad IMPEGNARE questo Ente:
  3. ad avviare tutte le procedure istituzionali ed amministrative al fine di tutelare il diritto alla salute dei cittadini ed il patrimonio naturalistico ed ambientale ed evitare la realizzazione di opere che potrebbero ulteriormente aggravare lo status di un’area già tristemente danneggiata;
  4. ad investire in politiche istituzionali volte a creare percorsi virtuosi di smaltimento dei rifiuti compatibili con il rispetto dell’ambiente, cercando nel lungo periodo di perseguire il completamento del ciclo dei rifiuti in loco attraverso una raccolta differenziata spinta ed impianti di separazione, lavorazione e riconversione del rifiuto capaci di accrescere il tessuto economico,sociale e lavorativo del comprensorio e garantire anche un risparmio per i contribuenti;
  5. Di RICHIEDERE ALLE AUTORITA’ successivamente indicate:
  6. di non investire fondi comunitari, nazionali o regionali in opere - come la discarica di cui in oggetto - che potrebbero ulteriormente danneggiare un’intera area che necessita, invece, di essere bonificata e danneggiare altresì l’immagine di un intero comprensorio a vocazione turistica -commerciale e le risorse paesaggistiche e naturalistiche;
  7. di procedere all’inserimento del Fiume Oliva, già dotato di piano di caratterizzazione, tra le aree che necessitano di urgente risanamento con relativo stanziamento dei fondi necessari all’ormai improcrastinabile bonifica;
  8. di conoscere lo stato di attuazione del Registro Tumori da parte dell’ASP di Cosenza ed i dati statistici dell’incidenza tumorale nel Comune di Amantea (con annesso studio epidemiologico) con particolare riguardo alle aree limitrofe del bacino idrografico del Fiume Oliva, già sollecitata con la delibera di consiglio n°84 del 23/12/2011;
  9. Di Rimettere la presente a:
  10. Al Ministro delle politiche Ambientali
  11. Al Presidente della Giunta Regionale della Calabria, nella qualità di Commissario Ad Acta per la Sanità;
  12. All’Assessore Regionale all’Ambiente;
  13. Al Direttore Generale dell’Asp di Cosenza;
  14. Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASP Cosenza
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Sabato 15 febbraio ore 17.00 nella chiesa di san Bernardino si terrà un incontro di preghiera secondo le intenzioni della Regina della pace.

Si reciterà il santo Rosario al quale seguirà la Santa Messa e la Adorazione Eucaristica

L’incontro terminerà con la testimonianza di Jelena Vasilj di Medjugorje

Brevi note su Jelena Vasilj di Medjugorje

Alla fine del 1982, la Regina della Pace si è rivolta attraverso locuzioni interiori (Locutio cordis) a due ragazze di dieci anni: Jelena e Marijana Vasilj. Dal 1983 al 1987, attraverso il loro gruppo di preghiera, la Madonna stessa dava consigli al movimento di preghiera che si è formato fin dall'inizio delle apparizioni. I messaggi della Regina della Pace a Medjugorje formano una scuola specifica di pace, di preghiera e d'amore.

Jelena Vasilj, l'11/11/1985, intervistata in merito all'argomento demonio da Medjugorje - Torino, ha fornito alcune risposte interessanti, che riportiamo:

Riguardo a Satana la Madonna ha fatto capire che è nel momento più scatenato contro la Chiesa. E così? Satana può fare se noi lo lasciamo fare, ma tutte le preghiere lo fanno allontanare e disturbano i suoi progetti. Cosa diresti a quei sacerdoti e credenti che non credono a Satana?

Satana esiste perché Dio non vorrebbe mai fare il male ai suoi figli, ma è Satana che lo fa.

Perché oggi c 'è una particolare aggressione di Satana alla gente?

Satana è furbissimo. Cerca di far volgere ogni cosa al male.

Quale consideri il più grande pericolo di oggi per la Chiesa?

Satana è il più grande pericolo per la Chiesa.

Durante un'altra intervista, Jelena ha aggiunto sull'argomento: Se preghiamo poco c'è sempre come una paura (cf. Medjugorje - Torino n. 15, p. 4). Perdiamo la nostra fede perché il demonio non è mai in silenzio, è sempre in agguato. Lui cerca sempre di disturbarci. E se non preghiamo è logico che ci possa disturbare. Quando preghiamo di più lui si arrabbia e vuole maggiormente disturbarci. Ma noi con la preghiera siamo più forti di lui. L'11 novembre 1985 don Luigi Bianchi ha intervistato Jelena, ricavandone interessanti notizie: Che dice la Madonna della Chiesa attuale? Ho avuto una visione della Chiesa di oggi. Satana cerca di disturbare ogni progetto di Dio. Bisogna pregare. Quindi Satana si è scatenato contro la Chiesa...? Satana può fare se noi lo lasciamo fare. Ma le preghiere lo allontanano e sventano i suoi progetti. Che diresti ai sacerdoti che non credono a Satana? Satana esiste davvero. Dio non vuole mai fare il male ai suoi figli, ma Satana lo fa. Egli volge ogni cosa al male.

Jelena Vasilj ha spiegato che tra il parlare della Madonna ed il modo di parlare di Satana esiste una differenza sostanziale: la Madonna non dice mai "si deve", e non aspetta nervosamente cosa succederà. Si offre, invita, lascia liberi. Satana invece, quando propone o cerca qualche cosa, è nervoso, non vuole aspettare, non ha tempo, è impaziente: vuole subito tutto. Fra Giuseppe Minto un giorno domandò a Jelena Vasilj: la fede è un dono? Sì, ma bisogna riceverlo pregando - rispose la fanciulla. Quando noi preghiamo, credere non è così difficile, ma quando non si prega, tutti facilmente ci perdiamo in questo mondo. Bisogna capire che il demonio ci vuole staccare da Dio. Bisogna credere ma anche mettere in pratica la nostra fede, perché anche il demonio crede, bisogna con la nostra vita credere.

Nel corso di un dialogo con Jelena Vasilj è emerso quanto segue: Che cosa fa più paura al diavolo? La Messa. In quel momento è presente Dio. E tu hai paura del diavolo? No! Il diavolo è furbo, ma anche impotente, se siamo con Dio. Allora è lui che ha paura di noi.

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Dopo 3 anni i NAS dei CC ritornano al distretto di Amantea

Nessuna informazione ufficiale.

Solo voci dal Poliambulatorio di Amantea.

I NAS dei Carabinieri di Cosenza sono stati presenti stamattina nella sede di Via Santa Maria per attendere ad una accurata ispezione.

Nella visita i NAS sono stati accompagnati dai dirigenti sanitari del Poliambulatorio.

In particolare sono stati visitati il laboratorio dentistico e quello delle analisi cliniche.

Siamo noi a voler ricordare che era il 22 marzo 2011 quando vennero ancora una volta nel distretto di Amantea accedendo al Centro Diurno per diversamente abili sito nel comune di San Pietro In Amantea e dichiarandola “ comunità terapeutica residenziale “ donde la diversa destinazione d’uso.

Da qui il ricorso dei comuni al TAR per incongruenza con il verbale del 5 febbraio 2010 relativa alla ispezione in pari data senza ritenere la struttura incompatibile all’uso .

Un ricorso ancora pendente mentre il Centro è ancora chiuso

Voci terze riferiscono di una denuncia pervenuta ai NAS dalla quale l’accesso al poliambulatorio.

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