Amantea. Deve essere sicuramente un fenomeno di autocombustione quello che ha determinato la accensione dei rifiuti posti nell’ ex area dell’impianto di depurazione e che ha determinato un fumo acre che si è levato per l’aria sporcando il bel cielo dei questi ultimi giorni( forse?) di una lunghissima estate che ci permette anche bagni a novembre e ci garantisce mosche e “zamparielli” senza fine.
Che logica infatti ci può essere a dare fuoco a rifiuti temporaneamente allocati nell’area del vecchio impianto di depurazione spargendo intorno chissà quali sostanze inquinanti.
E chi può aver dato fuoco; sarebbe uno stupido, un imbecille e si sa che stupidi ed imbecilli nessuno si ritiene.
Allora deve essere stato un fenomeno di autocombustione.
Diverso invece è l’abbandono fuori dal cancello di cartoni ed altri rifiuti.
Questi sicuramente saranno stati trasportati da qualcuno che ha la sicurezza che nessuno lo veda, e sa che comunque ad Amantea nessuno vede mai niente, nessuno sente mai niente e le bocche sono fortemente cucite.
E’ il caso della terra e delle pietre che hanno formato una montagna.
Il caso dei cartoni che ancora hanno attaccati gli indirizzi dei mittenti e dei destinatari e di quant’altro fa brutta mostra di sé proprio davanti all’isola ecologica .
Si, c’è la fiera e se fiera è allora occorre assicurare il parcheggio a chi viene da fuori Amantea. Non sarebbe fiera senza parcheggi perché non sarebbe fiera senza venditori e soprattutto acquirenti.
Ma non tutti lo capiscono.
La prova è in una sedia piazzata a difendere un parcheggio pubblico come se fosse privato.
Del tipo “ Qui c’è mio e guai a chi lo tocca!”
Tradotto significa che se ognuno si appropriasse dello spazio pubblico davanti alla propria casa o nei pressi allora non esisterebbe più spazio pubblico!
Ma in questi giorni è difficile che possa esistere un agente della Forza Pubblica che transiti dalle strade intorno alla Fiera.
Quella poca Forza Pubblica esistente controlla l’ordine pubblico interno alla fiera.
Ed allora chiunque si sente autorizzato ad usare mezzucci siffatti tanto è iper convinto che nessuno gli dirà niente.
Proprio per questo noi riteniamo doveroso segnalare a cosa.
Chissà che l’anno prossimo qualche agente della Forza pubblica magari motorizzato non vada a sequestrare tutte le sedie ( e quant’altro) abbandonate a difendere il proprio posto !
E magari sanzionare chi occupa una delle poche strisce pedonali che ancora esistono ad Amantea quasi a dimostrare che il codice della strada esiste anche ad Amantea ( si intende oltre i photored e le strisce blu!)
Enzo Giacco lascia il PD.
La sua nota denuncia una profonda amarezza umana e politica.
“Tempo sprecato” quello per il nulla, questo il senso della sua dichiarazione.
“Visto che tutto il mondo corre in un'altra direzione” io mi fermo qui .
La sua nota denuncia una profonda amarezza umana e politica.
“Ho fatto orgogliosamente parte, negli ultimi anni, di un gruppo che, in maniera del tutto disinteressata, ha denunciato a tutti i livelli i mali più veri che affliggono il Partito Democratico. E' da più di una settimana che sono vittima di attacchi, da parte di un quotidiano regionale, che ledono la mia dignità. Vengo appellato in tutti i modi offensivi possibili e immaginabili: traditore, voltagabbana, in data odierna si presume un mio "essere tornato con la coda tra le gambe ed il capo chino a porgere le mie scuse chiedendo ospitalità nel Partito" (la macchina del fango si sa è il più efficace strumento di lotta politica!). Durante la stessa settimana ho ricevuto telefonate che mi invitavano, in modo più o meno convincente, a votare questo o quel candidato alla Segreteria provinciale del PD ed al successivo Congresso nazionale.
Ma non ho ricevuto alcuna telefonata che esprimesse solidarietà nei confronti della lesa dignità mia e di quanti subivano le medesime offensive.
La cosa peggiore in una tale situazione di degrado è fermarsi, rinunciare, lasciare il campo. Ma tutta questa energia messa a disposizione del nulla mi sembra davvero un profondo spreco di tempo e di opportunità, visto che tutto il mondo corre in un'altra direzione. Dunque, con il cuore in gola e con profonda sofferenza, un pò con la morte nel cuore, dopo quindici anni di tesseramenti, infinite battaglie, principi ed ideali mancati, amici e compagni persi e ritrovati, dopo poco bel tempo e tanto, troppo, brutto tempo, è forse il caso che io mi fermi qui”.
N dR Forse. Ma è difficile credergli.