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Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Brusco la seguente nota:

“A conclusione di una edizione del Carnevale di Amantea che ha riscosso un indubbio successo nonostante le traversie della vigilia, ci corre l’obbligo di manifestare il più sentito ringraziamento, indistintamente, a tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione e la riuscita della manifestazione. Il successo della manifestazione deve essere interpretato come l’affermazione del nostro territorio che, soprattutto grazie ad energie giovani, riesce a mostrare una gran bella immagine (molto diversa di quelle più stereotipate) di Amantea e del suo comprensorio. Immagini di allegria e capacità artistiche collettive che meritavano, forse, una maggiore attenzione degli organi di informazione.

Il Carnevale di Amantea è un esempio di come l’azione collettiva porta buoni frutti se l’obiettivo è comune e condiviso. Eppure, in margine al commento per una bella pagina della nostra comunità, siamo costretti ad annotare il comportamento in controtendenza di alcuni che probabilmente vogliono soltanto distruggere, creando divisioni fra i partecipanti al Carnevale e gettare discredito sul Comitato “G. Brusco”.

Vogliamo ribadire a coloro che remano contro il Carnevale che le persone che fanno parte del Comitato sono i continuatori, o le stesse persone che hanno pensato ed organizzato la manifestazione al suo esordio e hanno contribuito a farla vivere e crescere nel tempo. Erano, più o meno, gli stessi quando alla sfilate partecipavano 5 carri o ve ne erano 15. Il Comitato non si è mai sottratto alle tante responsabilità ed attività preliminari che ricadono sugli organizzatori di una manifestazione. Assunzione di responsabilità, anche giuridiche, rapporti con gli enti finanziatori, rapporti con i gruppi partecipanti, con la stampa, vigilanza sul lavoro dei carristi, ecc. sono solo alcuni dei compiti del comitato organizzatore che vengono richiamati di tanto in tanto da qualcuno solo quando le cose vanno male. Solo a titolo di esempio, ma molto significativo, sulle responsabilità che ricadono sul Comitato, il presidente pro-tempore è stato chiamato in giudizio per rispondere dei danni subiti da due carristi lo scorso anno per la caduta di calcinacci durante il passaggio dei carri.

Da tempo, ancora prima dello svolgimento dell’edizione 2015, il Comitato è impegnato nell’ampliamento della partecipazione al Carnevale sia per quanto riguarda i carri che i componenti stessi del Comitato. Ben vengano, quindi, i rappresentanti di categorie economiche con il loro contributo di idee e finanziario a migliorare l’organizzazione della manifestazione.

Restiamo però amareggiati, come Comitato, nel ricevere un invito da un “Gruppo Commercianti” rivolto al sindaco per convocare una riunione tra “tutte le parti in causa di questa spiacevole vicenda”. La “spiacevole vicenda” sarebbe che il “Gruppo Commercianti” ha riunito, per due volte, i rappresentanti dei carristi che avrebbero manifestato un’impossibilità di dialogare con il Comitato con l’intenzione di “mettere mano ad una organizzazione complessiva non all’altezza del carnevale attuale che abbisogna di unione soprattutto, di chiarezza d’intenti, di stare al passo coi tempi, e di novità” e, nello stesso tempo, alcuni di loro avrebbero manifestato l’intenzione di non partecipare alla prossima edizione del Carnevale.

È certamente una “spiacevole vicenda” che i rappresentanti dei carristi affermino di non riuscire a dialogare con il Comitato dopo aver partecipato a diverse riunioni del Comitato stesso (l’unico episodio di “incomprensione” è quello relativo ai carristi di Campora che hanno continuato a sostenere che il Comitato avesse il potere di imporre la partecipazione dei carri di Amantea alle sfilate di Campora) e che i rappresentanti di 80 commercianti di Amantea che hanno raccolto 520 euro per assegnare un premio ad un carro (cioè una media del contributo pro-capite commerciante di 6,5 euro!) assumano l’iniziativa per gettare discredito sul Comitato e, conseguentemente, sul Carnevale di Amantea. Senz’altro i commercianti in generale possono essere considerati portatori d’interessi verso il Carnevale avendo titolo, quindi, a “suggerire” proposte di miglioramento della nostra città e di tutto quello che ruota intorno ad essa. Non ci sembra, però, che il metodo seguito (convocare riunioni senza la presenza del Comitato e, al solo fine, di screditarlo) sia quello corretto. Avrebbe una logica, ad esempio, che quattro-cinque cittadini-consumatori si riunissero per criticare l’operato dei commercianti e chiedere al Sindaco di convocare una riunione “per dirimere una spiacevole vicenda” che vede la città di Amantea priva di un’associazione commercianti, nonostante la presenza di una grande e storica risorsa commerciale e di qualificati negozi e capaci imprenditori?

Un siffatto modo di agire del “Gruppo Commercianti” riteniamo sia molto offensivo nei confronti di coloro che, in modo volontario e gratuito, da molto tempo lavorano per il bene del nostro comprensorio (carristi in primo luogo) e, quindi, proprio al maggior beneficio della categoria che loro intendono rappresentare.

Sia ben chiaro che come Comitato, a tutela della manifestazione, saremo molto favorevoli all’apporto della categoria sempreché, oltre alle buone idee, siano consapevoli che c’è bisogno di notevoli risorse finanziarie per una migliore riuscita della manifestazione. Perché se la loro dimensione (materiale) è quella che vantano di aver raccolto quest’anno (520 euro), dobbiamo pensare al solo carrettino, per altro bellissimo, dello scorso anno che evocava “Nuovo Cinema Paradiso”.

IL COMITATO ORGANIZZATORE CARNEVALE DI AMANTEA “G. BRUSCO” Amantea 09/04/2015

Invitiamo il sindaco a cercare una soluzione. Impossibile perdere quei valori nascosti che i carnevale esprime che davvero forse abbisognano di essere meglio evidenziati, come gli straordinari vestiti di cui vi mostriamo alcuni bellissimi modelli creati da una bravissima stilista locale ( da “La Bella e la Bestia”) e poi realizzati da altrettanto brave sarte locali.

Labella

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In questi giorni di pasqua la zona tirrenica, Amantea in primis, ha ospitato migliaia di turisti calabresi e non.

E la SS18 non ha retto all’intenso traffico locale reso ancora più rilevante dal traffico da e per la Sicilia.

Proprio in località Principessa, nei pressi del Porto di Amantea, dove insiste il semaforo dell’Anas che regola il transito a senso alternato sulla statale dovuto al crollo di una parte della carreggiata della SS18 incisa dalle recenti forti mareggiate , le file sono state lunghissime.

Per le auto provenienti da sud la fila iniziava quasi allo svincolo dell’autostrada

Per le auto provenienti da nord la fila oscillava e cominciava anche prima del semaforo di Campora SG.

E per fortuna in questi giorni il traffico dei mezzi pesanti era sospeso.

Diversamente la situazione sarebbe stata ben più grave.

Nei pressi del semaforo personale dell’Anas e della Polizia municipale di Amantea

Fortissime le lamentele degli automobilisti che sollecitano immediati interventi per il ripristino del doppio senso di circolazione.

Ben diversa sarebbe stata la situazione se fosse stato realizzato il ponte sul Savuto.

In questo caso il traffico poteva essere dirottato anche sulla antica SS18 rispettivamente nelle due direzioni in modo da assicurare il traffico a senso unico sulle due statali.

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Una domanda teoricamente destinata a restare senza risposta fino a quando dal loro interno non si aprono le bocche normalmente cucite con fil di ferro magari solo perché le componenti entrano in conflitto o quando i Pm e gli investigatori non affrontino con decisione quelli che sembrano sistemi minori mentre alla fine si rivelano sistemi fortemente violenti e mafiosi.

Certo stando a quanto si è letto sulle cooperative di Roma sembrerebbe di si. Eccome!

Ed ancora di più quando come in queste ore si viene a sapere che Francesco Simone, il manager della coop Cpl Concordia, che teneva rapporti con i politici e amministratori pubblici, parla per oltre otto ore e senza giri di parole ammette l'esistenza di un poliedrico sistema corruttivo.

Mille i modi ingegnosi per comprare i politici ed i funzionari e per pagarli

Per esempio affidando il subappalto ad impresa indicata dalla politica

Od affidando consulenze inutili e fittizie.

Certo che quando esse sono anche se n on soprattutto strumento per procurare lavoro la questione diventa interessante per qualsiasi amministratore locale

E’ noto, infatti che per quanto riguarda le cooperative sociali di tipo “B”, o i loro consorzi e analoghi organismi aventi sede nella Comunità europea la possibilità di sottoscrivere convenzioni in deroga alle normali procedure sugli appalti pubblici è limitata ai casi in cui gli affidamenti sono di importo, stimato al netto dell'IVA, inferiori delle soglie previste dall’art. 28 d.lgs. 163/06 ( 211.000,00 euro). Non solo, ma gli affidamenti tramite convenzione ex art. 5, comma 1, della legge n. 381/91 dovranno avere come finalità quella di creare opportunità lavorative per le persone svantaggiate individuate all’art. 4 delle legge n. 381/91.

Dietro queste norme la possibilità di andare oltre la legge, al punto che per porre un rimedio ai possibili abusi ed alle possibili discriminazioni la legge di Stabilità 2015 all’art. 1 ,comma 610 ha introdotto una modifica all’art.5 della legge 381/91 ad esso aggiungendo la seguente frase:”Le convenzioni di cui al presente comma sono stipulate previo svolgimento di procedure di selezione idonee ad assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di efficienza”.

Un limite forte agli abusi ed alle discriminazioni, un limite allo sperpero di fondi pubblici.

Le indagini in queste direzioni, alla luce delle nuove disposizioni, potrà fare ancora più luce e dare risposta alla nostra domanda.

Non solo per il voto di scambio ma anche il mancato rispetto dell’articolo 5, comma 4, della legge 381/1991 e ss.mm.ii., il quale prevede “ l’obbligo di eseguire il contratto con l’impiego delle persone svantaggiate di cui all’articolo 4, comma 1, e con l’adozione di specifici programmi di recupero e inserimento lavorativo” oltre che, ovviamente, per il mancato esercizio dei controlli sui servizi richiesti e resi.

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