Bene o male sembra che finora abbiamo scherzato.
Se pensate che il Ministero ha “giocato” per mesi con il comune di Amantea, rinviando, da una data all’altra, la risposta definitiva sul bilancio del 2017, potrete cominciare a capire.
Quando poi potrete leggere la nota finale sullo stesso bilancio 2017, “approvato il 3 luglio” ed inviata soltanto il 25 settembre scorso e conoscerne il “triste” contenuto avrete un quadro più preciso.
Una cosa è certa ed è quella che gli Amantea “dovranno pagare”.
Ed è per questo che gli amministratori più responsabili hanno grande timore.
A cominciare dal sindaco e dall’assessore al bilancio che si aspettavano un risposta meno gravosa e che a giorni-si dice- andranno a Roma, al Ministero, per tentare di capire meglio che cosa dispone il decreto ministeriale.
Ma c’è di peggio.
Una delle ultime preoccupazioni esternata occasionalmente dal sindaco nell’incontro sul turismo è quella relativa alla piazzetta degli emigranti.
Queste le sue parole: “Si è presentato un avvocato che ci ha chiesto 130 mila euro per il terreno della Piazzetta degli emigranti”
Il sindaco non ha avuto tempo e modo di spiegare come sia possibile che si debba pagare al legittimo proprietario una somma ben maggiore dell’intero costo di realizzazione dell’opera.
Forse al legittimo proprietario non è stata pagata la indennità di esproprio e quindi si è determinata una occupazione illegittima del suolo.
Da qui il debito da parte del comune non solo del pagamento dell’esproprio ma anche una somma a titolo di risarcimento.
Ed allora le domande.
Perché non è stato pagato l’esproprio?
Chi ne ha omesso il pagamento?
Che cosa ne ha fatto dei soldi?
Ora sarà chiamato a pagare il suo errore per evitare che il comune, cioè i cittadini incolpevoli, debbano pagare queste omissioni e ritardi?
Non è tanto e solo importante il giudizio della magistratura ma sicuramente è almeno giusto che chi ha sbagliato paghi e non siano chiamati a farlo i cittadini amanteani!