Lo trovo in via della Libertà. Si vede che è infastidito più che arrabbiato. Ma forse mi sbaglio. Ed allora chiedo, anzi chiedo insistendo. Ed allora ecco che mi mostra un foglietto che era stato apposto dentro l’auto. Un foglietto dove è scritto “ Auser Servizio Assistenza anziana” e sotto la firma. Un foglietto che tentava di evitare una contravvenzione per mancata apposizione del tagliando per il parcheggio sulle strisce blu. E mi mostra anche la contravvenzione. Non parla ma è comprensibile che si sta chiedendo se sia giusto che a lui, socio dell’Auser che rende un servizio agli anziani, sia costretto, non solo ad usare gratis l’automezzo, non solo a salire peantipacchi di acqua al primo piano, ma anche a pagare il ticket delle strisce blu quando fa volontariato. E per pochi minuti.
Gli chiedo il permesso di fotografare il tutto e lui acconsente volentieri.
L’intento è quello di chiedere al comune di trovare una soluzione. E’ corretto che gli addetti al servizio non riconoscano legittimazione ad un foglietto come quello fotografato, ma è certo che non si contravvenziona una autoambulanza od un mezzo di soccorso pubblico anche se in sosta vietata. E parimenti il comune che concede autorizzazioni agli ultrasessantacinquenni potrebbe trattare in modo simile chi usa il proprio automezzo per il servizio di assistenza a quegli stessi anziani.
Per esempio, il permesso potrebbe essere dato all’anziano che lo trasferirebbe a chi lo assiste e solo sotto casa dell’anziano.
Forse una riflessione si impone.
D’altro canto l’ultrasessantacinquenne potrebbe chiedere un permesso stabile mentre ne serve solo uno provvisorio.
Dai, su ! Intelligenza, sensibilità e buona volontà sono le chiavi per una soluzione sempre, anche a questo caso.