Questo è il momento in cui tutti vogliamo bene al mare.
Quel mare dove sversiamo di tutto e di più, spazzatura e fogna comprese.
Ed è giusto dire di voler bene, almeno a parole, di voler aiutare, al mare, forse addirittura di volerlo salvare dai cattivi (noi no!).
Dal 18 aprile, magari, ce ne dimenticheremo.
Esattamente come, oggi e ieri, ci siamo dimenticati del centro storico, quello dove è scritta gran parte della storia della nostra Amantea.
Già! Perché la storia è nostra, ma non sono nostre le antiche abitazioni che, lo abbiamo denunciato, cadono a pezzi, un po’ alla volta.
E quando cadono se ne va con loro una parte della nostra memoria.
Abbiano dolorosamente scritto di quella parte del centro storico prossima a Via Madonna delle Grazie , a monte di Via Cavour, nella quale erta allocato il nucleo più rilevante del centro storico.
Abbiamo anche scritto del crollo di alcune abitazioni prossime alla Via Grande di cui parlavano i primi Gesuiti quando giunsero ad Amantea per darei inizio alla costruzione del grande complesso gesuitico che abbiamo anche chiamato le Carceri.
Ed è su questa zona, al momento, che si è fermata l’attenzione della amministrazione comunale guidata da Monica Sabatino.
Il progetto ha per titolo “ Demolizione fabbricati ubicati nell’area antistante l’ex collegio dei Gesuiti” e prevede la demolizione di 3 manufatti per un volume di 1012 m3.
Si tratta dei più antichi manufatti esistenti ancora oggi nel centro storico amanteano.
Manufatti del 15° secolo, prossimi alla ex casa dei fratelli Gracchi, nell’area ( in dialetto) “ du furnu viecchiu e di San Nicola du rimu”.
Crollata la casa dei Gracchi, di cui resta un solo vano sotterraneo, ora saranno demolite le case più antiche dell’antico quartiere Catocastro.
La speranza è che posta in sicurezza la zona finalmente si potrà accedervi e visitarla.
Da anni, infatti, è chiusa .
Oggi questi manufatti ancora privati vengono demoliti con fondi pubblici.
Resta ovviamente l’amarezza di una storia che cancelliamo pezzo dopo pezzo senza nemmeno conservarne memoria.
Un Vicolo
Un manufatto
A sinistra il primo manufatto da demolire