Eravamo abituati a trovare profughi davanti ai supermercati che chiedevano l’elemosina.
Talvolta anche in due.
Certe volte anche con un bambino, così da sollecitare la dazione.
Ma quasi sempre in modo garbato.
Poi abbiamo avuto modo di vederli anche agli angoli delle strade con il telefonino in una mano ed il bicchiere di plastica nell’altra.
Stamattina, invece, uno di loro chiedeva non la classica monetina ma addirittura un euro o due ed anche una sigaretta.
Una richiesta insistente e fastidiosa.
Tanto che qualcuno ha chiamato i vigili urbani che sono prontamente intervenuti.
Il profugo ha tentato di dribblare i controlli dichiarando di essere lì per aiutare “ Eugenio” uno dei contadini del locale mercato.
Ma Eugenio ha dichiarato di non avere con lo stesso alcun rapporto collaborativo.
A tal punto non restava che la identificazione , ma quando sono senza documenti è impossibile.
E così i vigili hanno chiesto dove abitasse ed il profugo ha indicato il CARA.
Non è rimasto altro da fare che farlo salire in auto ed accompagnarlo nel suo luogo di residenza.
Resta comunque il vero problema che è quello che i profughi vengono in Italia per lavorare e che li inviano in luoghi dove non c’è lavoro nemmeno per i naturali
Ed allora non resta che spacciare o comunque delinquere o chiedere l’elemosina.