Scrive Giovan Battista Morelli :
“Il poliambulatorio di Amantea, per l’ennesima volta, è stato depauperato.
Il radiologo che prima veniva ad Amantea per cinque volte a settimana, adesso effettuerà servizio solo per un giorno su sette, allo scopo di rispondere alle turnazioni imposte dai responsabili del servizio di radiologia.
Cosa comporterà tutto ciò?
Un dato è inconfutabile: se i turni di presenza non combaceranno, la consegna del referto richiesto al reparto amanteano verrà certamente posticipata rispetto alle reali esigenze del malato, finanche ad una settimana.
Ciò è avvenuto per dare risposta alle strutture che sul Tirreno cosentino fanno capo al distretto cui appartiene anche il presidio di località Santa Maria.
È chiaro, dunque, che urge assumere nuovo personale per coprire tutti i servizi che dovranno essere erogati da qui in avanti, evitando nella maniera più assoluta il trasferimento di uomini e mezzi da un luogo all’altro, dando priorità ad una struttura invece che ad un’altra.
Ed in questo processo la politica, ai vari livelli, deve tornare ad assumere il suo ruolo guida, attivando tutte le procedure necessarie per consentire ai presidi non ospedalieri più prossimi al cittadino di mantenere la dignità professionale che ne ha contraddistinto l’attività fino a questo momento.
Il vantaggio dal punto di vista economico è evidente: una patologia diagnosticata nel poliambulatorio di Amantea si traduce in un netto risparmio a carico dei contribuenti poiché evita gli accessi impropri al pronto soccorso di Paola o di Cosenza.
Il poliambulatorio amanteano, che dovrà lasciare presto il passo alla Casa della salute, deve basare le proprie fondamenta su questo ragionamento.
È perciò prioritario che i sindaci del comprensorio nepetino, le forze politiche e sindacali, le associazioni, chiedano con urgenza un incontro con tutti i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale, dal direttore del distretto a quello generale, per avere quelle risposte tante attese.
Amantea Giovanni Battista Morelli”