Per nostra fortuna non siamo i soli a parlare della sanità ad Amantea.
Ricordiamo sempre, a noi stessi ed agli Amanteani, il meraviglioso proverbio che dice “ Vucca c’un parr’è chiamata cucuzza” probabilmente riferendosi alla zucca di cui all’articolo “Ma davvero la festa di Halloween in Calabria ha centinaia di anni? “
E tantomeno siamo i soli a vedere il bicchiere mezzo vuoto senza vedere quello mezzo pieno come ci è stato contestato nella sala consiliare in sede di convegno sulla Casa della Salute fatto nella Sala consiliare del mio comune.
Ma ci vuole un ex sindaco ( e vero politico) , peraltro di Longobardi, a riprova che sono pochi gli amanteani che parlano.
E la riprova viene da questa nota :
“Abbiamo sentito e letto, anche dalle colonne di codesto giornale on-line, della riqualificazione riguardante la struttura sanitaria di Amantea.
Bene, anzi benissimo.
In attesa di ciò, credo che sarebbe, perlomeno opportuno, provvedere a risolvere quei piccoli (o grandi) problemi, che creano ai cittadini del comprensorio un enorme ed incomprensibile disagio.
Da qualche tempo, ormai quasi sistematicamente, chi si reca al cup del poliambulatorio ad Amantea per effettuare delle prenotazioni ecc. si vede rispondere dagli operatori, anche loro frustrati dalla situazione, che non è possibile effettuare tali operazioni a causa della mancanza di linea che non consente l’ingresso nel sistema informatico dell’A.S.
Di conseguenza bisogna ritornare più volte.
Ora mi chiedo, è mai possibile che nel duemiladiciassette, nonostante l’enorme quantità di soldi investiti per il funzionamento della sanità pubblica, non si riesca a risolvere un problema, tutto sommato non irrisolvibile, per evitare disagi ai cittadini contribuenti ?
Il mio appello è rivolto a chi ha la responsabilità di tutto ciò: “prima di pensare giustamente in grande, facciamo in modo di eliminare questi fastidiosi disagi nell’interesse di tutti i cittadini del comprensorio”
F.to Franco Gaudio.