Recita la canzone di Max Pezzali: “hanno ucciso l'Uomo Ragno chi sia stato non si sa
forse quelli della mala forse la pubblicità
hanno ucciso l'Uomo Ragno non si sa neanche il perché
avrà fatto qualche sgarro a qualche industria di caffè”
E le note di “Hanno ucciso l'Uomo Ragno” stamattina venivano fischiettate e canticchiate da diversi amanteani.
Il motivo è semplice.
Viaggiano nell’etere le prime foto dell’agitatore culturale che spara foto dell’uomo ragno che si agita in tutta la città.
Sono foto di pose plastiche copiate sostanzialmente dai fumetti o dai film del’uomo ragno.
Foto che hanno come scenario vari luoghi della città.
Tra queste l’obelisco di Piazza cappuccini e la gradinata della Chiesa matrice.
E tutti a chiedersi chi si nasconde dietro la maschera dell’eroe dei fumetti.
Noi lo sappiamo ma siamo stati chiesti di non riferirlo.
E’ un uomo fantasioso che ama questa città.
Ma perché questo travestimento?.
Per gioco, per divertimento.
Ma forse anche per lanciare un segnale a chi pensa di governare il paese con le proprie scelte anche sul carnevale.
Un messaggio che vuole ricordare che carnevale significa gioco, scherzo, ebbrezza ed esaltazione entusiastica, passaggio al vecchio al nuovo ma anche espiazione ed esorcismo della morte.
Questo felice interprete delle feste dionisiache vuole segnalare agli amanteani la nuova figura del re del carnevale.
Vuole segnalare che la vita è breve e va vissuta intensamente , giocosamente.
Cogliamolo questo segnale e facciamolo nostro.
Non soltanto forma, allora, ma sostanza.
Carnevale significa semplicemente riscoprire il fanciullo giocoso e sorridente che si trova in ognuno di noi.
Grazie Uomo Ragno, chiunque tu sia sei vita per Amantea e gli amanteani.