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Se è vera è sicuramente una buona notizia.

L’amministrazione comunale sembra che si sia riunita nei giorni scorsi per fare le opportune valutazioni sul problema della chiusura della villa Comunale.

 

Della unica villa comunale.

E’ emersa la preoccupazione dell’avanzare della stagione autunnale e dell’arrivo di quella invernale che ridurrà la possibilità di uso degli spazi del lungomare .

 

Per questo, sembra sia stata valutata la necessità di procedere all’acquisto di recinzioni metalliche tipo cantieri edili che inibiscano l’accesso sotto le aree rocciose chiodate.

Il fatto che non esistano più problemi finanziari per il comune elimina alla radice ogni ostacolo .

Per economizzare ,comunque, è sempre possibile acquistare una semplice rete arancione da fissare a pali di castagno già in possesso del comune o comunque facilmente reperibili sul mercato anche grazie alla sempre presente disponibilità della Forestale.

 

Un altro segno di questa precisa volontà è quella della presenza nella villa comunale del sempre operoso Rocco Cima che la sta manutenzionando.

Ed è per questo che corre voce che finalmente, subito dopo la fiera di ottobre, l’amministrazione comunale si adopererà per ridare ai bambini di Amantea ed agli anziani un luogo dove stare senza problemi, i primi correndo o giocando a pallone, i secondi parlando delle cose della vita

Anzi non sarebbe male se mutuando il progetto di rivitalizzazione del parco della grotta che ho lasciato in dotazione gratuita al comune, si provvedesse alla opportuna dotazione di tavoli per dama, scacchi e carte, se non alla realizzazione di una corsia per il gioco di bocce, facilmente costruibile nella zona sud della villa anche dal buon Cima che sopperisce sempre con fantasia a quanto necessario.

 

E questo per non parlare di quanto altro previsto progettualmente e che creerebbe un ambiente unico a servizio della intera comunità, un esempio unico per la intera regione.

Ma tutto dipende dalla volontà politica.

PS. Insieme ai progettisti resto a disposizione ove il progetto sia stato “disperso”come tutti gli altri lasciati in “dono” alla città di Amantea ed agli amanteani.

A breve, comunque, sarà posto sul sito!

«Sarà certamente una bella edizione, per questo vi invito ad esserci, a parteciparvi ».

Caterina Ciccia, delegato del sindaco all’organizza zione della Fiera di ottobre, lascia trapelare il suo ottimismo in vista dell’apertura ufficiale della kermesse espositiva che avrà luogo a partire dal 30 ottobre per concludersi il 2 novembre.

 

E poi continua “Tutto è stato programmato in ogni singolo dettaglio, ma è soprattutto la partecipazione popolare agli eventi collaterali che si sono succeduti in questi ultimi giorni che prelude al successo”.

Spiega Caterina «I cortei storici che hanno animato le domeniche di ottobre unitamente alle iniziative ludiche e culturali come il convegno promosso dal Rotary club sulle origini storiche della Fiera o la cerimonia di investitura del mastrogiurato, colui che nella tradizione sovraintendeva alla regolarità delle contrattazioni, ci fanno capire come la gente, soprattutto le nuove generazioni, hanno bisogno di vivere la memoria della città.

 

Abbiamo avviato questo percorso già lo scorso anno stimolando la partecipazione del pubblico alle diverse iniziative e in questo mese di ottobre abbiamo raccolto i frutti di quel lavoro.

I cortei sono diventati ancora più numerosi e restituiscono quasi fossero una fotografia tridimensionale le radici di ciò che doveva essere la Fiera di ottobre.

Continueremo lungo questo cammino, con la speranza di istituzionalizzare i vari eventi in un cartellone unico che faccia da collante ideale tra l’estate e l’inverno.

 

Ringrazio coloro che hanno decretato il successo di questa prima fase: le associazioni, gli sbandieratori, i gruppi folcloristici, ma anche gli operai comunali che non si sono tirati indietro per far vivere alla comunità un momento di gioia e di spensieratezza.

Ora non resta che assaporare l’essenza della Fiera, girovagando tra le tante vie occupate dagli ambulanti e condividendo le altre attività già programmate, come la festa del cioccolato ed il concorso riservato agli alunni delle scuole».


Una vera e propria rappresen ta zione teatrale quella che ogni anno viene posta in campo in occasione della annuale Fiera di Amantea.

 

Una fiera centenaria.

Una fiera che trae le sue origini da Carlo V che la autorizzò

Tutto l’evento , però, poggia non già sulla fiera, ancora lontana( inizierà solo il 30 ottobre) , quanto sulla figura de mastro giurato.

Una figura questa che trova nascita od origine nel XIII secolo che integrando le altre quali i balivi, i giudici, i notari con altre, e tutte finalizzate a ridurre i poteri delle università, quali portolani, fondachieri ed appunto Mastrogiurati.

Carlo II volle che il mastro giurato fosse eletto dalla università perché “presedesse alle questioni insurse nelle fiere”( Grimaldi, L ed M, T.2L.§3,pag 492; § 44 pag 511; e§ 50, pag 514) in Storia di Vasto in Apruzzo citeriore di Luigi Marchesani

Nulla nella nostra storia( come per tanti altri fatti)

 

Ancora oggi nessuna ricerca è stata condotta, al punto che facciamo riferimento alla Fiera di Lanciano ed al suo regolamento.

A Lanciano quest’anno si è svolta la XXXIV edizione della rievocazione del corteo (vedi foto)

Anche da noi il corteo è annunciato da rulli di tamburi e squilli di chiarine che dobbiamo “prestarci” visto che la “nobile” Klampete ha solo figuranti.

Quest’anno a corroborare l’evento gli sbandieratori di Cava dei Tirreni (SA) ed il gruppo folkloristico di Amaroni (CZ).

Incomprensibili e teatrali le altre presenze tra cui quella dei sindaci che non perdono occasione per mettersi in mostra.

Dovremmo inviare qualche emissario a vedere come si svolgono le rievocazioni storiche nelle altri parti d’ Italia e del mondo.

Od alternativamente in sostituzione degli abiti civili arricchiti dalle fasce tricolori non stonerebbe che anche loro, quali partecipanti, vestissero gli abiti d’epoca

E comunque la miscellanea di costumi nelle loro appartenenze storiche risulta essere contraria agli obiettivi rievocativi

E' una rievocazione storica o un teatro  da strada ?

 

Fiera di Lanciano 2015

 

 

Fiera di Amantea 2015

Gli amanteani ed i tanti ospiti della città approfit tando della serata dalla temperatura tiepida, quasi primaverile, ed in mani che di cami cia, hanno invaso le vie principali della cittadina per assistere alla sfilata che per la seconda volta ha inteso rappresentare la fiera di un tempo.

 

Un evento dal titolo “I Ferari. Armamuni e partimu” organizzata dall’associazione NNS E NNC, ed al quale hanno partecipato vari cavalieri figuranti provenienti anche da altri comuni quali Longobardi e Fuscaldo.

 

Principe dell’evento il mondo agricolo di un tempo , il mondo marinaro ed il mondo artigiano, ognuno con i propri prodotti ed i propri simboli.

E così sono stati visti gran parte degli animali del mondo agricolo : i buoi per il traino dei carri ed il traino dell’aratro, gli asini, le pecore , le oche, i conigli,animali che hanno sollevato la curiosità e l’attenzione , in particolare dei ragazzi, e molti i cavalli, di estrema eleganza condotti da giovani cavalieri

E poi i venditori di pesci salati, i venditori di lana, di prodotti agricoli, di vino

Donne con le ceste sul capo , alla maniera degli antichi, nel rispetto dello straordinario equilibrio sorretto da un portamento naturalmente elegante, o sotto il braccio.

Ed a corona i giocatori di carte.

Uno straordinario stagnino, al secolo Salvatore Alfano, uno dei pochi se non l’unico rimasto di una antica tradizione amanteana e della famiglia Alfano mostra tutto lo stovigliame in rame stagnato che occorreva alle famiglie agricole sia per la cucina sia soprattutto per la lavorazione del maiale, oltre agli antichi strumenti degli stagnini.

 

Sul palco Salvatore con il corno per richiamare, ieri, l’attenzione dei contadini ed oggi quella del popolo festante

Vestiti alla maniera antica anche bambini e ragazzini.

E poi di tutto compresi i venditori di ombrelli tra i quali si notava qualche pezzo unico dei grandi ombrelli dei pecorari quelli sotto i quali si riparavano anche i cani pastore.

E poi tanti piccoli particolari come le antiche “vummule” per conservare fresca l’acqua sorgiva

Elementi spettacolari che arricchiscono lo spettacolo offerto agli astanti che non appaiono passivi ma, al contrario, integrati grazie alle memorie individuali di un mondo antico e mai dimenticato.

 

Chiudiamo con i complimenti dovuti alla associazione NNS E NNC che ha curato perfino l’ordine interno della manifestazione insieme ai vigili urbani.

 

Imperdibile la estrosità della “zagarellara”.

Bellissimo il bambino nella carriola che ha approfittato per schiacciare un lungo pisolino.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

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