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Amantea: Litigi, schiaffi e denuncie tutto per un Murales

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Murales Lungomare AmanteaSembrava un tira e molla destinare a finire nel dimenticatoio delle tristi vicende paesane, ma purtroppo la diatriba sul Murales di Sara Fratini alla fine è sfociato in un clamoroso episodio violento.

Come sta succedendo da settimane Amantea è invasa da artisti (amanteani e non) alle prese con pennelli, colori tanta buona volontà e non tanto tempo a disposizione letteralmente per strada a donare una loro opera alla città.
Ed ecco che i loro sogni, le loro opere migliori, i paesaggi preferiti le persone più care, gli scenari personalmente più emozionanti prendono forma a piano piano sui muri bianchi dei sottopassi ferroviari che conducono dalla statale 18 al Lungomare di Amanrtea.

Un murales, o meglio un opera, sgradita a qualcuno, quella presa di mira in Via Garibaldi, oggetto sin dalla prima ora di critiche talune velate, talune palesate pubblicamente ma che alla fine sembravano rientrate.
L’opera, realizzata da Sara Frattini, raffigurava alcuni noti personaggi di Amantea (titolari di attività commerciali, pizzaioli, artisti, estroversi ecce cc) che per un motivo o per un altro erano entrati in contatto con la giovane artista e gli erano entrati nel cuore.
Da qui la volontà di Sara di realizzare un Murales che li raffigurasse ognuno intento nel lavoro o vicino ad oggetti riconducibili alla loro vita in paese.
Ma da quanto sembra, dalle critiche per lo più virtuali si è passato alle manieri più rudi, con l’imbrattamento di parte del murales (lanciando ai lati dell’opera della pittura), ma per di più dalle parole si è passato a disdicevoli fatti, assolutamente incivili, come la rottura di alcuni attrezzi dell’artista fino a qualche sberla, il tutto sedato dall’intervento di Vigili Urbani e Carabinieri della Stazione di Amantea.

La vicenda che si trascinava da tempo e che verteva sulla disapprovazione di un ristoratore nei pressi del murales, di vedere vicino alla propria attività le sorridenti facce di noti compaesani, alcuni dei quali titolari di attività commerciali proprio ad Amantea. Da qui le parole di sofferenza espresse all’artista per una opera che da “fantasiosa” era divenuta per il titolare dell’attività nei pressi, una mera propaganda a favore di altre attività commerciali proprio vicino alla sua. Una cosa insopportabile più volte aveva dato sfogo dapprima su Facebook poi verbalmente, , un “ irrimediabile torto” a cui porre rimedio, ed sfociato in un brutto episodio conclusosi con la corrispettiva volontà di denunciarsi. Una Storia che Amantea poteva assolutamente risparmiarsi e che affonda le radici sull’incapacità di dialogo, di civiltà, di tolleranza e di aiuto reciproco, di cui Amantea ha maledettamente bisogno.

 

Riportate qui sotto le parole di rabbia e frustrazione, scritte sulla pagina personale di Facebook, da Giulio, presente alla triste vicenda:

<<"Venezuelana di merda, vattene al tuo paese".
"Vai a fare un lavoro serio che hai rotto i coglioni".
Queste sono alcune delle cose che gli hanno gridato a Sara mentre a me prendevano per il collo e calpestavano i suoi pennelli. Questo dopo ritrovarci il murales rovinato.
Sara ha pianto, ha tremato, era scioccata di tutta questa malignità, di tutta questa ignoranza trasformata in violenza.
"Ma che carabinieri, lassa stare su telefono" mi dicevano. Chi mi ha aiutato ha fatto a botte. Non vedevo fare a botte due adulti da tanti film fa. In mezzo al casino mi hanno chiamato a dirmi "di non fare più casino". Sara piangeva mentre tre ragazzi la insultavano, continuavano ad insultarla e i suoi pennelli per terra.
Ho ricordato Sara sotto 35 gradi di sole, a dipingere senza fermarsi, ho ricordato le parole di tutti quelli che mi avvertivano di non tornare nel mio paese, Amantea, perché, anche se il mio itagnolo vi fa venire alcun dubbio, sono di qua. Ho ricordato tutti i nostri sacrifici, ho ricordato tante cose e mi sono riempito di amarezza.
Ringrazio ogni messaggio di supporto ma in questo momento ho seri dubbi della mia decisione di avermi trasferito qui. Ho seri dubbi e un grande dolore perché mi sento responsabile del cuore di Sarita, spezzato come i suoi pennelli.>>

Ultima modifica il Giovedì, 26 Giugno 2014 23:10
Andrea Marchese

Tecnico Informatico. Vivo e lavoro a Reggio Emilia, dove tento di costruire un futuro familiare e professionale.
Appassionato di Informatica e Tecnologia, amo e non dimentico il mio paese, Amantea, il mare e tutti gli amici e non, conosciuti ed incontrati durante il mio percorso di vita.
Ex collaboratore di "Calabria Ora" e de "La Provincia Cosentina".
Realizzatore, Webmaster e Giornalista (con il poco tempo rimasto) del portale TirrenoNews.Info (già Amantea.Net).

1 commento

  • Mirko

    Bene non si può combattere con l'ignoranza delle persone, che a mio avviso sono molte ad Amantea. Ammiro le parole di Giulio e il coraggio di Sarita, Sicuramente in altro luogo la vostra arte ed il modo di comunicare la socialità sarebbe stata apprezzata da tutti, ristoratori e non. Alle autorità direi di supportare giovani che ancora oggi credono in Amantea e che vogliono valorizzare questa città depressa e insignificante che giorno per giorno perde la sua dignità. Non facciamo che anche Amantea diventi opportunità e terreno fertile per il malaffare. Ragazzi non vi abbattete ma lottate.

    Rapporto Mirko Sabato, 28 Giugno 2014 12:24 Link al commento

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