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petronà1Si comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito

COSENZA 4 dicembre 2023 - Due uomini sono stati tratti in arresto dai militari deiNuclei Carabinieri Parco di Zagarise (CZ), Cotronei (KR), Monaco (CZ) e Mezzocampo Savelli (KR) per furto aggravato di materiale legnoso. Nei giorni scorsi i militari del Nucleo CC Parco di Zagarise, durante un servizio mirato a identificare gli autori e perseguire la repressione dell'annoso fenomeno di furto di legna all’interno del demanio pubblico nel comune di Petronà hanno sorpreso i due soggetti, il primo di Petilia Policastro (KR), e il secondo di Mesoraca (KR) mentre con l’ausilio di motoseghe sezionavano una grossa pianta di faggio del diametro di 80 cm, la cui legna era in parte già stata caricata su due automezzi cassonati, rinvenuti sul posto. Uno dei due uomini era già stato sorpreso la settimana precedente assieme ad un altro soggetto non identificato in quanto alla vista dei militari si dava alla fuga, e per i quali i militari del nucleo avevano proceduto, allora, al sequestro dell'autocarro, dell'ascia e della legna su disposizione del magistrato di turno. Anche in questo caso, durante l’identificazione, i due soggetti hanno prima scaricato il materiale già posto su uno dei due automezzi,poi minacciato il Comandante del Nucleo di Zagarise ed infine si sono dati alla fuga. A questo punto i militari di Zagarise, con il supporto delle pattuglie dei nuclei CC Parco, di Cotronei, Mezzocampo-Savelli e Monaco, inviati,a supporto, dal Reparto CC P.N: "Sila",nonché della pattuglia di servizio 112 della Compagnia di Petilia Policastro si dedicavano alla ricerca dei fuggitivi che ritrovavano,il primo, presso un terreno nella sua disponibilità e il secondo presso la propria abitazione. Pertanto, si procedeva all’accompagnamento presso il Nucleo di Cotronei e all’arresto dei due soggetti, da scontare presso il proprio domicilio, per furto aggravato continuato di materiale legnoso di proprietà del comune di Marcedusa posto all’interno del territorio del Comune di Petronà, nonchéal sequestro delle motoseghe e degliautocarri,così come disposto dalmagistrato di turno. Nel terreno del primo indagato sono stati anche ritrovati e posti sotto sequestrocirca 50 quintalidi materiale legnoso di cui lo stesso non è stato in grado di giustificarne la provenienza edesibire documentazione che ne giustificasse la detenzione.

Gli indagati sono stati in seguito accompagnati presso il Tribunale di Crotone per la direttissima che si è conclusa, dopo aver escusso i testi e i presunti autori, con la convalida dell’arresto e del sequestro ed emessol’ordine di presentazione giornaliero alla PG per i due indagati.

Regione Carabinieri Forestale “Calabria”

Raggruppamento CC P.N. “SILA”

Cosenza

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maschera gigiE’una cosa bizzarra osservare vecchie foto. È come guardare attraverso una finestra nella memoria del passato. Ricordando come mi vestivo, chi erano i miei amici, le ragazze che mi piacevano, come mi sentivo e ciò che era importante per me in quel momento. Ho evitato guardare indietro per un bel po’ perché ero convinto che ciò mi avrebbe messo in uno strano stato d'animo e talvolta mi avrebbe reso un po' triste per ciò che avevo perso.

Io in realtà mi divertivo un bel po’, ridevo poco, ma mi sentivo sereno nel cuore. È inaccettabile come, tanti ricordi e le emozioni di una foto possono turbare lo scorrere del tempo di una persona. Guardando delle foto - soprattutto quelle scattate durante la mia adolescenza mi riempiono sempre di gioia e di tristezza per quello che sapevo che stesse arrivando e che cosa stavo attraversando in quei momenti.

L’adolescenza è stata piuttosto dura con me, (almeno così l'ho vissuta) quindi sapevo cosa sarebbe successo e che non sarebbe stato solo cioccolato e farfalle. Ero cosciente di essere un ragazzo forte. E alla fine, ne sarei uscito irrobustito. Da quasi adulto, rimasi completamente devastato quando mia nonna materna morì. Lei, per me, era immortale. Non avrei mai pensato di perderla, ma l'ho persa.

Questo mi ha straziato il cuore in tale modo che semplicemente non riuscirei mai a descriverlo senza imbrattare 20 pagine o più. Ma, riguardando nello specchietto retrovisore, riesco ancora a vedere, anche se in modo sfocato, il breve tempo trascorso insieme a Lei quando ancora non c'era nessun altro a interferire.

Quindi, sì può essere nostalgici del passato, solo se i nostri ricordi pendono nella giusta direzione. Quando è stata l'ultima volta che ho annusato una rosa? Quando è stata l'ultima volta che mi son seduto in un parco, o su una spiaggia e ammirare ciò che mi circondava? Non saprei rispondere sinceramente.

A un certo punto ho deciso di collocare la mia città natale nello specchio di uno scompartimento di seconda classe di un treno che correva verso nord. La gente pensava che ero fuori di testa quando ho detto loro che stavo preparando la valigia per mettermi in cammino verso il Canada occidentale, casa del Grande Blake e delle Giubbe Rosse. I miei amici non potevano crederci e in alcuni momenti, neanche io riuscivo a farlo. Ma, mettendo in un angolo della mia mente la paura, con la mia valigia, un rasoio elettrico, per quando la barba sarebbe cresciuta, avrei lasciato l’Italia.

In una modesta camera d’albergo presso il porto di Napoli, passai la mia ultima notte. Il vento aveva smesso di rumoreggiare cupamente e non si udiva nessun rumore eccetto la goccia d'acqua che attraverso fessure raggiungeva la parte bassa della strada scivolando foglia dopo foglia, sul marciapiede color del rancore. L'aria fredda, umida e limpida; e anche il suono dell'acqua mi era indifferente. Non riuscivo a dormire. Con movimenti da automa mi ritrovai davanti a dei cassetti di una scrivania che occupava un angolo di quella mia stanzetta!Qualche anno dopo, sull’isola di Wight, in Inghilterra, me ne stavo seduto nei pressi di una terme Romana, leggendo “On the Road” del Canadese Jack Kerouac.

, “Soon it got dusk, a grapy dusk, a purple dusk over tangerine groves and long blonde fields; the sun the color of pressed grapes, slashed with burgandy red, the fields the color of love and Spanish mysteries.”

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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gigino nuovaIn questi giorni, per molti aspetti simili all'epoca in cui c'era un profondo senso di sfiducia nei confronti della vita, del progresso e della ragione, in cui la mediocrità umana prevaleva su ogni ideologia e il relativismo prevaleva in ogni strato sociale, il rapporto tra le persone era notevolmente cambiato.

Non c'era più il contrasto identitario poiché i più grandi e i più giovani erano consapevoli del crollo di ogni ideologia assoluta. Inoltre, vi era una certa incapacità di comunicare, principalmente a causa del profondo divario socio-culturale. In questo clima, tipico di una società fortemente fondata sul conformismo, dove il non saper twittare è considerato una nuova forma di analfabetismo, essere "diversi" rischia di diventare pericoloso perché ispira paura.

Oggi un pantalone rosa potrebbe diventare un ripetuto oggetto di scherno, un improvviso balbettio motivo di derisione. Fino a liquidare come una "bravata" l'idea disgustosa di gettare una persona dalla personalità fragile in un bidone della spazzatura, o quella di legare un disabile a un albero, e pubblicare le sue foto su Facebook per amplificare la portata dell'umiliazione inflitta.

La vera differenza, unita alla piena consapevolezza di sé e di ciò che era stato, non si raggiunge con risate beffarde, ma solo affrontando l'ostacolo in un confronto ad occhi aperti, indispensabile per la definizione matura di sé e la seria proposta di un 'contrariamente' che potrebbe essere davvero realizzabile.

In questo ha giocato un ruolo importante il cosiddetto progresso tecnologico, che si è trasformato nell'espropriazione della "memoria" e della storia che ha proclamato il trionfo della cultura del nulla in un mondo di servi e sonnambuli. L'universo della nuova tecnologia e della razionalità ha avuto come risposta un'irrazionalità diffusa e quindi del tutto impotente.

In questo contesto le erbacce hanno dato il via ad una rivoluzione anestetizzante chesi è compiuta silenziosamente sotto i nostri occhi ma noi non ce ne siamo quasi accorti: la “mediocrazia” ci ha travolti. I mediocri sono entrati nella stanza dei bottoni e ci spingono a essere quasi come loro, un po’ come gli alieni del film di Don Siegel “L’invasione degli ultracorpi”.

Non c’è stata nessuna presa della Bastiglia niente di comparabile all’incendio del Reichstag e l’incrociatore Aurora non ha ancora sparato nessun colpo di cannone. Tuttavia, l’assalto è stato già lanciato ed è stato coronato dal successo: i mediocri hanno preso il potere. L’altro giorno ne ho incontrato uno in una struttura che doveva essere “La Casa della Cultura”. Drammatico, assolutamente drammatico.

Ho visto lo stesso mediocre incoraggiare la mediocrità e prescriverla in un soliloquio televisivo. L’ho visto controllare, gestire, indirizzare, manovrare, ma anche incolpare e sacrificare i suoi sudditi, che di norma, e per definizione, non hanno la personalità per imporsi e quindi nemmeno per opporsi.Ma soprattutto il mediocre esclude, anche con violenza, dandogli del “cretino” chi non si adegua, chi non sta al gioco: "Per punire una mancanza di sottomissione si arriva ad uccidere simbolicamente". 

Ma perché i mediocri hanno preso il potere? Come ci sono riusciti? Insomma, come siamo arrivati a questo punto?
La“rivoluzione anestetizzante”, così la chiama il professoreAlain Deneault,è l’atteggiamento che conduce l’uomo a posizionarsi sempre al centro, anzi all’”estremo centro”. Mai disturbare e soprattutto mai far nulla che possa mettere in discussione ciò che dice e fa il Conducator.

L’era che vedeva l’uomo come un essere sociale che interagiva con gli altri e che da questa interazione traeva nutrimento emotivo e intellettuale, sembra essere finita. A questa triste realtà ha contribuito un inevitabileisolamento sociale che non ha fatto altro che contribuire a sviluppare questa attitudine, evidenziando nuovi ritmi e modalità di lavoro, di formazione, di interazione in genere.Se interagire nella società era un'esigenza naturale dell'essere umano, il suo opposto, cioè l'isolamento sociale, dovrebbe sollecitare preoccupazioni e allerte.

Poiché la nuova tecnologia è relativamente recente, esistono poche ricerche indipendenti per stabilire le conseguenze a lungo termine, buone o cattive, dell'utilizzo dei social media. Tuttavia, numerosi studi stanno evidenziando un forte legame tra i social media pesanti e un aumentato rischio di depressione, ansia, solitudine, autolesionismo e persino pensieri di addio alla vita.

“Vorrei …che l'oggi restasse oggi senza domani /o domani potesse tendere all'infinito”. Francesco Guccini.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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