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terravecchia scolo -sequestroSi comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito

COSENZA 29 gennaio 2024 - Attraverso un solco di scolo smaltiva illecitamente le acque del frantoio oleario nel fiume Nicà. E’ciòche è stato accertato dal Nucleo Carabinieri Forestale di Rossano nei giorni scorsi.I militari durante una attività di controllo del territorio hanno notato nell’alveo del fiume la presenza di consistenti quantitativi di rifiuti liquidi rappresentati da acque di vegetazione olearie riuscendo ad individuare il punto di immissione. Tale rinvenimento ha permesso di accertare che in un frantoio sito nel comune di Terravecchia era stato realizzato un by-pass, rinvenuto nella vasca di stoccaggio, collegato ad un tubo in pvc che conduceva i liquami all’interno di un solco di scolo nudo che dopo aver percorso 270 metri finiva direttamente nell’alveo del fiume. Si è quindi proceduto al sequestro, convalidato dalla Procura di Castrovillari, della vasca di collettamento, la vasca di stoccaggio, la tubazione e il solco. Al proprietario del frantoio, attualmente non in uso come disposto dall’Autorità Giudiziaria, sono stati contestati i reati di danneggiamento delle acque pubbliche, alterazione di bellezze naturali, attività di gestione e smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi costituiti realizzato in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale.

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lett55La Befana mi ha portato una lettera, di circa 7 anni fa, proveniente da Reggio Calabria. A scrivermi, era un mio carissimo amico: Nino Pellicanò. “….Bisogna inventare una nuova democrazia o almeno provarci….”. Sottraendo del tempo ad altre cose , mi sono seduto davanti al PC. Quello che segue è ciò che ho risposto all’amico Reggino non più in vita e lo voglio condividere con tutti Voi.

Fraterno Amico, penso che l’arduo compito della filosofia popolare è trarre dalla storia concreta del nostro popolo i principii e le correnti delle specifiche minoranze etniche che da sempre hanno vissuto in questa terra bagnata dal mare di Ulisse. Così non solo si scopre un’importante sorgente di rinnovamento, ma si riconosce anche il carattere storico di certe debolezze tipiche, si scorge come esse siano prodotte dallo sviluppo economico, politico, culturale della storia nazionale.

Bisogna dire a noi stessi, innanzitutto, che tutto ciò ha pur sempre a che fare col movimento operaio, i poveri e gli sfruttati tutti. Personalità significative che in passato hanno messo a nudo, portando allo scoperto, le virtù e le debolezze dei movimenti operai nazionali. Penso che proprio in queste figure rappresentative si possono cogliere con estrema evidenza le virtù e le debolezze nazionali del movimento operaio.

Per un verso la soluzione di questa problematica nuova e complessa esige un’analisi straordinariamente approfondita e concreta, basata sulla conoscenza più rigorosa di un enorme quantità di fattori. Senza perdere di vista la necessità non meno importante di una popolarizzazione rapida e variegata. In questo, senza commettere gli errori del passato da una parte, l’intellettualismo staccato dalla vita concreta e reale, dall’altra la volgarizzazione.

I grandi pensatori recenti hanno sempre affrontato e risolto dialetticamente questo problema. Come loro anche noi troveremo la giusta via. Senza generalizzare i problemi a spese dell’analisi concreta dei fatti. Si troverà una soluzione possibile solo se ci ricordiamo di essere oggi in una diversa situazione, mentre una via nuova si deve aprire ora verso un futuro che annulli e seppellisca la cosiddetta “democrazia rappresentativa” con la sua uguaglianza giuridica e politica, che altro non è che una maschera che nasconde le profonde e radicali disparità di reddito e di accesso al potere.

Guardando un TG sulla vicenda del deputato di “Fratelli d’Italia” che avrebbe sparato ferendo un lavoratore. La cosa che mi ha colpito tanto sono state le parole del ferito al giornalista che lo intervistava: “Perché non l’ho denunciato prima? Perché io sono un operaio e lui un politico". Aveva, a dirpoco, qualche timore Luca Campana,  l’elettricista 31enne di Candelo, in provincia di Biella, ferito la notte di Capodanno dal proiettile partito dalla pistola del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo.

Come pure la libertà è nient’altro che apparenza, che si dissolve nella contraddizione tra il potente di turno, libero di determinare i rapporti e un lavoratore che a sua volta non è libero di scegliere tra la schiavitù che lo vede subordinato al sistema produttivo capitalistico e la prospettiva di morire di fame.

A questo modello di “liberal democrazia” formale, tutta intrisa di interessi capitalistici, bisogna trovare il modo di instaurare una forma di democrazia popolare con la sua uguaglianza economica e sociale. La lotta per raggiungere tale scopo e per la libertà di tutti noi sarà necessariamente come il parto. Doloroso, a volte “tortuoso” ma necessario per le future generazioni.

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

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capelli-uomo-mare-2“…né la fa un solo giorno di sole, così un solo giorno o un breve spazio di tempo non fanno felice nessuno” Aristotele. E Aristofane sembra completare il concetto:

“C'è bisogno di molte rondini”.

Così come Sofocle sottolinea che “non esiste una città abitata da un solo uomo”.

“Mi siedo al margine della strada.
Il guidatore cambia la ruota.
Non sono contento di dove vengo.
Non sono contento di dove vado.
Perché guardo il cambio della ruota
con impazienza?” Bertold Brecht

A volte, le cose intorno alle persone cambiano improvvisamente e ci si ritrova nell’occhio del ciclone. Resistere in tal caso è inutile: avere la consapevolezza che la vita può cambiare anche senza la tua precisa volontà, ti rende pronto ad affrontare l’inaspettato, a non lasciarti travolgere da tutto ciò che non puoi controllare. Il piccolo potere che abbiamo di modificare la nostra realtà viene spesso sottovalutato, o addirittura ignorato.

Questo ostacola non poco il modo di agire in modo efficace e flessibile sui propri pensieri ed atteggiamenti e quindi sulle nostre azioni. Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono dei ripari, altri costruiscono dei mulini a vento

Ecco allora che per alcuni, che non vogliono arrendersi ad una vita tranquilla in suburbia, subentra un malessere sotterraneo, brevi attacchi d’ansia, insofferenza e un desiderio di cambiare questa vita. Si cerca di resistere di negare a se stessi che sta accadendo qualcosa di importante, ma non c’è niente da fare: vogliamo cambiare, anzi stiamo già cambiando. La nostra personalità sta sviluppando nuove esigenze e tende verso un diverso modo di essere. Ci si sente strattonati, perché una parte di noi è ancora molto legata a ciò che sta vivendo, mentre un’altra chiede, con altrettanta forza, una trasformazione, un'altra vita.

“Ma per me, lasso, tornano i piú gravi
sospiri, che del cor profondo tragge
quella ch’al ciel se ne portò le chiavi;

et cantar augelletti, et fiorir piagge,

e ’n belle donne honeste atti soavi

sono un deserto, et fere aspre et selvagge.” Petrarca          

Un'altra vita è possibile: a condizione che si recuperino il valore etico e l'identità culturale degli individui abbandonando i modelli economici copiati dal mondo governato dai soldi e riallacciandosi al meglio del pensiero sociale umanistico. Il diritto alla rivolta arriva in genere dopo una ribellione contro l’ordine costituito o comunque dopo un evento particolarmente tragico. “Vince la battaglia chi dura un’ora di più”. Con queste parole il professor Sinigaglia (Marcello Mastroianni), in una delle scene de “I compagni” di Mario Monicelli, riaccende negli operai, oramai stanchi, il desiderio di non abbandonare la sommossa.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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