
Un amico si lamentava fortemente di un fatto che a suo giudizio era grave.
Su via Vittorio Emanuele una cassettina dell’Enel contenente diversi punti di presa di energia a 220 volt risultava aperta.
In teoria chiunque avrebbe potuto attingervi prelevare energia; sarebbe bastata una o più spina da infilare nelle diverse prese e successivamente abbassare l’ interruttore relativo.
Anche un bambino.
Ed in effetti lo sportello esterno era aperto, come mostra la foto.
Eppure lo sportello ha due leve per la sua chiusura ma ambedue erano aperte.
Per chiuderle ci vuole una chiave apposita.
Invece sotto la cassettina un filo metallico che, in teoria, sarebbe potuto essere usato per una specie di chiusura.
Perchè lo sportello è aperto?
Chi lo ha lasciato aperto?
A chi compete controllare?
In queste condizioni esiste la necessaria sicurezza?
Segnaliamo la vicenda perché ne vengano edotti gli addetti dell’Enel, gli addetti del comune( ove sia questo che se ne serve) , i vigili urbani(ove si trovassero a passare da quelle parti).
Ieri sera tutti a lamentarsi per il fatto che il lungomare sud fosse totalmente al buio
Nessuno a chiedere le vere cause.
Non è un black out.
Abbiamo cercato le possibili cause
Il comune non ha pagato la l’Enel? Affatto!
Non vi “strolachiate”.
Tre sono le possibili ragioni.
La prima è che senza la illuminazione pubblica si vedono meglio i servizi presenti.
La seconda è che il comune abbia sperimentato una zona per gli innamorati che, così, se non al buio nella forte penombra possono stare vicini vicini.
Ma quella più probabile è la vera sorpresa dell’estate 2016.
Sembra infatti che il comune stia preparando il lungomare per lo spettacolo delle stelle cadenti di San Lorenzo.
Complice la quasi mancanza della Luna che si troverà nell'ultimo quarto e che tramonterà nelle prime ore della notte, lasciando così campo libero al buio della notte, lo spegnimento della pubblica illuminazione permetterà di vedere le stelle cadenti senza che la visione sia “disturbata” dalle luci della città.
Un omaggio indiretto comunque ai romantici ed agli innamorati.
Non ci credete?
Aspettiamo un paio di giorni e vedremo.
Mario Bruno, nasce ad Amantea CS dove vive e lavora.
Nel 1978, con Altri pittori ( Tonnara, Franco Magli, Pietro Bonavita, Rina Aloe, Rosario Furgiuele), Fonda il gruppo “ VICO III” Movimento pittorico locale.
Nel corso della sua attività artistica ha partecipato a collettive, personali, ed estemporanee; artisticamente si è formato con il gruppo pittori di Amantea, ma non solo, la sua attività artistica è frutto soprattutto di uno studio,attento e profondo dell’arte in sè, in tutte le sue tendenze ed espressioni.
Egli è un artista prepotentemente personale, nel suo modus creandi si riscontra come ogni tela sia segnata da un’ispirazione unica.
Egli sa mantenere questa freschezza e questa coerenza nel tempo, il suo lavoro è una gran dimostrazione di vitalità artistica, riuscendo a creare delle tele artisticamente interessanti, dalle quali traspare una netta impronta impressionista.
Dando a loro il giusto equilibrio, la giusta armonia organica, ed un insieme di tre elementi che sono: spazio,forma e colore, elementi di fondamentali importanze, per l’artista che vuole proporre all’osservatore, un opera completa, non solo nell’aspetto tecnico e formale, ma anche umano e sentimentale.
Le sue opere sfuggono alle simmetrie scolastiche, esse si rivelano ante accademiche, ma perfettamente incanalate nei canoni più basilari della prospettiva e della conoscenza delle tecniche pittoriche.
La sua espressione pittorica, ricca di forme, di colore, compiuti nella tecnica attinge al sentimento ed all’emozione, e con grande abilità tecnica, egli raffigura persone, personaggi, situazioni, stati d’animo, punte di forza nello stile e di una produzione mai ripetitiva.
Tutto questo diventa espressione di un sentimento profondo, le cui origini vanno ricercate in un grande movimento pittorico che coinvolse e rivoluzionò l’arte e la cultura Italiana,verso la fine dell’ottocento e i primi del novecento; del quale l’artista Mario Bruno ne condivide e ne apprezza lo stile.
Tale movimento pittorico fu denominato “impressionismo” dove la natura è fonte diretta d’ispirazione continua.
Le opere di Mario Bruno, lasciano trasparire queste tecniche, dunque nei suoi lavori troviamo quasi sempre un campo di grano, un ulivo, un contadino che lavora la terra, gli alberi lungo i viottoli di campagna, un pescatore che ha cura delle proprie reti.
Egli nei suoi lavori ci offre una visione della natura, ora sottintesa, ora esaltata, sulla quale si riflette l’emozione dei luoghi in cui vive, in tutta la loro totalità e nella loro struttura con accenti commossi e impressionisticamente vibranti.
In questi insiemi di verdi, di gialli, di rossi, nelle sue luci ed ombre, il colore”ragiona”in quell’estendersi di un prato verso il cielo, degli alberi nell’infinito, riflette in modo intimistico e religioso la visione di Mario Bruno sulla vita.
Con questa vicinanza poetica alla natura l’artista crea e traduce nella pittura, con profondo fervore le emozioni, come un fatto spontaneo e comunicativo.
Usando un linguaggio esperto artisticamente ed aperto al quotidiano,alla verità,alla realtà.
Egli percorre le vie dell’arte, rendendo partecipe l’osservatore e richiamando la sua attenzione ad ogni singola pennellata, ad ogni suo significato.
Queste caratteristiche, queste qualità fanno dell’artista Mario Bruno, un pittore completo, un elemento perfettamente inserito in tutto ciò che è espressione dell’arte.
Innamorarsi della sua pittura non difficile. Affatto. Anche perchè la sua interpretazione della natura non è mai fotografica ma semmai onirica e capace pertanto di trasportarti in un mondo che ha i doppi confini del vero e del sogno.
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Amantea Casa di campagna con giardino
Amantea 1570