L’incapacità al dialogo e la scelleratezza dei primari attori porta al disastro! E’ veramente incomprensibile come dopo oltre 80 anni debbano chiudere le Terme Luigiane che sono un unicum nello scenario nazionale e regionale. Contrapposizioni insuperabili o altro? Certo, qualunque ragione, pur se esistente, non giustifica la chiusura con perdita degli oltre 300 posti di lavoro, oltre, naturalmente, a tutto l’indotto che gira attorno. Grande amarezza della Lega per quanto accaduto e per la mancanza di un adeguato incontro per cercare di risolvere i problemi esistenti che, certamente, con una serena mediazione o con la dovuta autorevolezza avrebbero potuto rimettere tutto in ordine. In un territorio -come afferma il vescovo emerito Fiorini Morosini- povero, oppresso dalla ‘ndrangheta, afflitto da tanti altri atavici problemi, compresa la pandemia, non si possono perdere posti di lavoro e risorse per la mancanza di un effettivo dialogo tra le parti. La nota del consigliere regionale Pietro Molinaro e tutti gli interventi esterni non hanno sortito alcun effetto, pur essendoci, a parere dello scrivente, tutte le condizioni per trovare una intesa ed evitare il tracollo di una delle più antiche strutture calabresi. La Lega, non vuole entrare nel merito di chi ha ragione o torto, ma richiama tutti al ragionamento ed alla responsabilità e si dichiara pronta ad incontrare i soggetti interessati per cercare di trovare una soluzione appropriata alle aspirazioni delle parti ed alle esigenze delle comunità. Una azione che deve essere portata avanti sino allo svilimento per evitare un ulteriore disastro in danno della Calabria, degli utenti, dei lavoratori, degli esercenti turistici e di tutti coloro che aspettavano l’apertura per poter soddisfare quegli interessi generali che devono stare al di sopra di quelli particolari. Un momento di saggezza che deve portare alla eliminazione di un inutile braccio di ferro e che deve privilegiare, appunto, gli interessi generali e la difesa del bene pubblico, con un passo indietro, se necessario, per raggiungere un risultato positivo che tutti auspicano. In tale direzione, la Lega è disponibile ad incontrare tutte le parti interessate per cercare di trovare, esattamente, quel punto di incontro che potrebbe impedire una chiusura non giustificabile e tollerabile.
Lì, 06.07.2021
Il Commissario Regionale Lega
Giacomo Francesco Saccomanno
C’è un aspetto importante che va oltre il prendere atto che viviamo in una società di narcisisti patologici. Freud, ma anche Jung, sapevano bene che il narcisista per un terapista è quasi incurabile, perché non vede gli altri, e vive in una sorta di delirio dove conta soltanto quello che si fa, il proprio aspetto, e il successo che si riscuote.
Vanità Illusione. Docile si arrende al dio migliore.
Vanità è uno " stato mentale ", un "mood" che devi condividere da dentro, è un modo di essere, è amore per la natura e per l’ambiente, è un voler essere sano e bello!
Sulle colline che confinano con l’antica Clampetia viveva una lince. Ogni volta che passava vicino ad una pozza d’acqua non perdeva l’occasione di specchiarvisi. “Sono bellissima!” diceva ogni volta tra sé.
“Ho un muso elegante, e le orecchie, poi, sono meravigliose. Nessun gatto ha le orecchie più slanciate e maestose delle mie!” Non si sarebbe mai allontanato dall’acqua, tanto le piaceva ammirarsi in essa. Erano proprio le sue orecchie che la rendevano anche gambe lunghe e snelle, ma a quelle non badava, perché anche i suoi simili le avevano uguali. Apprezzava quell’ornamento ai lati della testa a tal punto fiera, Aveva che, in caso di disgrazia, avrebbe preferito spezzarsi una gamba piuttosto che rovinarsi le orecchie.
Ma venne il giorno in cui dovette accorgersi quanto fosse sbagliato il suo modo di ragionare. Era l’alba, e la gattona era appena uscita dal suo rifugio notturno per cercare un po’ di cibo. Stava attraversando una radura, quando udì alcuni spari lontani e subito dopo un abbaiare furioso di cani. Stavano arrivando i cacciatori! Vi fu un fuggi, fuggi generale ed anche la lince si mise a correre per nascondersi nel bosco. I cani intanto, fiutata la sua presenza, la inseguivano, cercando di raggiungerla.
“Presto, gambe mie!” pensava tra sé la gattona. “La mia salvezza dipende da voi! correte veloci!”
Le sue zampe facevano il loro dovere e la portarono velocemente fino al bosco. qui finalmente l’animale poté respirare. Si sentiva ormai al sicuro. “Ora penetrerò nel fitto del bosco” si disse; “mi nasconderò ed i cani non mi troveranno più.”
Ma, mentre così pensava, le sue bellissime e lunghe orecchie appuntite si impigliarono in un cespuglio di rovi e lei s’arrestò di colpo. Si udivano i cani abbaiare sempre più vicino. Allora la lince, presa dal terrore, incominciò a scuotersi e dimenarsi per liberare le orecchie impigliate nel roveto fino a strapparsele, prima che i cani riuscissero a raggiungerla. I cani, una volta raggiunto il roveto, attratti dall’odore del sangue e dalla vista delle orecchie appese, si buttarono a capofitto nel roveto, dove finito di mangiarsi le orecchie della lince, ebbero un bel da fare nel cercare di venir fuori da quel cespuglio di rovi. La lince sanguinante avrebbe perso la vita se non fosse stata raccolta e curata da un animalista che viveva ai margini del bosco, che la rese anche abbastanza docile e simile ad altri gatti, grazie anche all’amputazione subita.
Il narcisismo è una condizione psicologica, e in questo caso “identitaria”, che caratterizza l’uomo moderno e consiste nella disposizione dell’individuo a vedere il mondo come uno specchio, come una proiezione delle proprie paure e dei propri desideri. Il primo e quasi unico comandamento dei narcisi è “farsi vedere”. Narciso, nella mitologia greca, si specchia nell’acqua beandosi di se stesso, e per i narcisi la visibilità viene prima dell’ammirazione, precede il giudizio di valore altrui. Farsi vedere è più importante che piacere. I social network moltiplicano le occasioni per dare mostra di sé. Un tempo, per essere visto, il narciso doveva accontentarsi della passeggiata sul corso della cittadina, al bar del centro, alle feste, ma sui social l’evento è permanente, il flusso di immagini è continuo. Esserci è l’anfetamina del narciso. Si nota benissimo in politica, dove su Twitter, i politici tendono a esprimersi su qualunque fatto di attualità: non è importante ciò che dicono, ma essere presenti.
Forse aiuterebbe guardarsi allo specchio:
“che ora è il tempo per quel volto di formarne un altro;
se ora tu non ne rinnovi il fresco aspetto,
inganni il mondo, e una madre privi di benedizione.
…O qual è l'uomo così fatuo da voler essere la tomba
dell'amor di se stesso, arrestando la sua posterità?
Tu sei lo specchio di tua madre, ed ella in te
rimemora il leggiadro aprile del suo rigoglio;
e così dalle finestre della tua vecchiaia tu vedrai,
a dispetto delle rughe, questo tempo tuo dorato.
Ma se tu vivi per non essere ricordato,
muori solo, e la tua Immagine muore con te."
Gigino A Pellegrini
COSENZA 2 luglio 2021- Nei giorni scorsi i Carabinieri "Parco" della stazione di Cotroneidipendente dal Reparto CC P.N. "Sila" hanno segnalato alla Procura diCrotone quattro persone per l'attività di gestione illecita di rifiutisvolta in un'area privata del Comune di Petilia Policastro (KR) sottoposta avincolo paesaggistico-ambientale e ricadente all'interno della zona 2 delParco Nazionale della Sila.
A seguito dell'attività d'indagine espletata dai militari dell'Arma, è
emerso che su tale area vi era un deposito incontrollato di rifiuti
costituito da terre e rocce da scavo illecitamente smaltite provenienti daun cantiere edile aperto nelle vicinanze dove erano in corso dei lavori perla realizzazione di un manufatto da adibire ad abitazione. A seguito di talecontrollo si sono riscontrate diverse violazioni alla normativa ambientale ealla legge quadro sulle aree protette che ha portato alla denuncia a variotitolo della ditta esecutrice dei lavori, di un suo dipendente, del trasportatore dei rifiuti e del proprietario del terreno.