Sono trascorsi più di duemila anni dall’ultima terribile eruzione del vulcano Vesuvio e ancora oggi, a distanza di tanti anni, Pompei, la città che venne sepolta nel 79 d.c. dalla cenere, dai lapilli e dalla lava, ci restituisce una nuova meraviglia: un grande affresco erotico, l’amore passionale tra Leda e il cigno.
L’affresco è stato ritrovato nella camera da letto di una grande casa.
Una scoperta eccezionale e unica hanno detto gli esperti. Chi era Leda si domandano i miei quindici lettori.
Leda, era una donna bellissima, figlia di Testio, la meravigliosa moglie di Tindaro, re di Sparta.
La sua bellezza non passò inosservata a Zeus, il dio dell’Olimpo, che si innamorò ben presto di lei. Il dio, pazzo di amore, doveva in tutti i modi trovare il modo di sedurre e possedere quella donna così bella e passionale.
E così un giorno mentre la fanciulla faceva un bagno lungo un corso di un fiume si trasforma in un bianchissimo e splendido cigno e con l’inganno riuscì a fare innamorare la regina.
Il dio Zeus, per far sue le donne degli altri, era uso a trasformarsi.
Se si fosse presentato come Zeus certamente la regina lo avrebbe respinto.
E allora, per ottenere quello che desiderava di più, riuscì ad ottenere con l’inganno l’amore della regina di Sparta.
Dall’unione vennero fuori alcune uova e da queste nacquero i Dioscuri Castore e Polluce, Clitennestra ed Elena, la famosa Elena di Troia.
Così hanno scritto i giornali.-
Il potere dell’erotismo, la sensualità dell’amore fisico, l’incanto della seduzione.-
E’ questo il mito di Leda e il Cigno, uno dei racconti e delle leggende che hanno rapito nei secoli l’attenzione e l’interesse di artisti e scultori, da Leonardo a Michelangelo, e che oggi ritroviamo nell’affresco venuto alla luce dagli odierni scavi di Pompei.
Ma ora osserviamo da vicino la meravigliosa scena erotica emersa dagli scavi.
Leda, la regina di Sparta, guarda verso gli spettatori, mentre un bianco cigno pianta le sue zampe sulle sue cosce e il suo becco sul seno della fiorente fanciulla.
Il suo corpo è parzialmente coperto da un drappo dorato.
Tra le sue gambe c’è il potente Zeus che trasformatosi in un grande cigno bianco la possiede.
Per mettere a salvo e proteggere questo splendido affresco, il direttore del Museo ha fatto sapere che forse cercherà di rimuoverlo e spostarlo in un luogo dove potrà essere salvaguardato ed esporlo al pubblico.