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L’affresco dei gladiatori combattenti di Francesco Gagliardi

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Amici carissimi, oggi siamo a Pompei nel sito archeologico più grande e più famoso del mondo.

In questi ultimi anni molto spesso abbiamo letto notizie molto brutte.

I giornali di tutto il mondo, malgrado i milioni di euro stanziati dalla Comunità Europea per i restauri del sito, nelle prime pagine davano notizie di crolli di questo tesoro che la storia ci ha lasciato.

 

Pompei era una grande città, un grande centro abitato al tempo dei romani, la cui vita si è fermata un giorno molto lontano del 79 dopo Cristo.

Il Vesuvio, il Vulcano che noi ammiriamo quando visitiamo Napoli, quel lontano giorno ha deciso di cancellarla per sempre coprendola di cenere e lapilli.

Ma oggi, dopo più di duemila anni, grazie agli scavi che si effettuano ripetutamente, vengono riportate alla luce ville, case, botteghe, palestre, vie, pavimenti, teatri, anfiteatri, forni, dipinti, affreschi.

E oggi, appunto, vi voglio parlare dell’ultimo affresco rinvenuto durante alcuni lavori di restauro e di messa in sicurezza nell’area di cantiere della RegioV.

Un affresco che ritrae due gladiatori dopo un accanito combattimento.

Uno eretto. Impugna con la mano destra una corta spada e con la mano sinistra un grande scudo rettangolare.

L’altro, ferito, che sta per soccombere, ha perso lo scudo.

E’ per terra. Si vede il sangue che fuoriesce dalle ferite della mano sinistra e del petto e che bagna i gambali.

E’ un affresco molto grande collocato forse in una bottega frequentata evidentemente dai gladiatori.

Il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini plaude alla nuova scoperta.

Per lui questa nuovo affresco “ dimostra che davvero Pompei è una miniera inesauribile di ricerca e di conoscenza per gli archeologi di oggi e del futuro”.

E poi lancia una velata critica a chi lo ha preceduto nel Ministero dei Beni Culturali. “Il sito archeologico di Pompei fino a qualche anno fa, era conosciuto nel mondo per la sua immagine negativa: i crolli, gli scioperi e le file dei turisti sotto il sole”

Ha davvero una bella faccia tosta il signor Ministro.

Vuole farci credere che se le cose nel sito di Pompei negli anni scorsi non andavano bene, lui non c’entra.

La colpa è degli altri Ministri che hanno ricoperto il grave compito nel dicastero dei Beni culturali.

Ha dimenticato, però, che proprio lui ha ricoperto il Dicastero per diversi anni e proprio alcuni crolli, gli scioperi e le lunghe file di turisti sotto il sole si sono verificati quando lui ricopriva il delicato ed importante incarico.

Infatti Franceschini con i Governi di Renzi e Gentiloni ha ricoperto l’incarico dal 22 febbraio 2014 fino al primo giugno del 2018.

Dario Franceschini è il Ministro della cultura che è rimasto in carica più tempo nella storia della Repubblica.

Redazione TirrenoNews

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