È incinta di 2 gemelli e non vuole abortire: il fidanzato, un immigrato marocchino, la investe.
Una vicenda violenta, quella registrata a San Martino Siccomario, nel Pavese e che ha per protagonista una coppia di immigrati marocchini, frutto di un cinismo che poteva costare la vita a una giovane mamma e ai due gemelli che porta in grembo.
Una storia mimetizzata nelle maglie di un terreno sociale multietnico sulla carta ma che in realtà denuncia in ogni sua piega il perseguimento di una mancata integrazione eletta a sistema.
Una situazione, quella della 23enne futura mamma, che rivela l’agghiacciante considerazione che di lei, e della maternità, ha il suo compagno.
E allora, 23 anni lei, 30 lui, finiscono una in ospedale (con una prognosi di 30 giorni) e l’altro in cella, per quello che sulle prime avrebbe potuto sembrare un incidente ma che poi, vinte paure e ritrosie, la giovane futura mamma ha denunciato essere un vero e proprio attentato alla sua vita e a quella dei due piccoli che porta in grembo.
Come riporta in queste ore, tra gli altri, il sito de Il Giornale, l’uomo, regolarmente residente in Italia, mercoledì pomeriggio ha investito con l’auto la sua fidanzata, 23 anni, sua connazionale che era tornata nella casa dove i due fino a poco tempo fa convivevano, per riprendersi alcune cose di prima necessità lasciate lì nella fretta di andarsene e porre fine ai continui litigi che avevano irrimediabilmente incrinato il loro rapporto.
L’immigrato è stato arrestato per tentato omicidio e tentata interruzione di gravidanza
Una crisi in virtù della quale il 30enne nordafricano pretendeva che la ragazza abortisse: eventualità che lei si era sempre rifiutata anche di prendere solo in considerazione.
Cosa che ha scatenato in lui una rabbia disumana». Una furia che per fortuna non ha provocato il peggio, ma che ha finito per portare lui in arresto per tentato omicidio e tentata interruzione di gravidanza, e lei, tempestivamente soccorsa e trasportata al Policlinico San Matteo, che uscita dal nosocomio con una prognosi di 30 giorni – che per fortuna ha escluso conseguenze problematiche per la gravidanza – ora dovrà affrontare sola e spaventata la maternità.
Da Ilprimatonazionale:”
Questo episodio è solo l’ultimo di una serie in cui le donne rimangono vittime di una visione oscurantista e violenta dei rapporti umani: era solo il 2 febbraio quando a perdere la vita è stata Marina Sartori, venticinquenne di Bergamo, a causa di un fendente al cuore. Il colpevole? L’ex marito Arjoun Ezzedine, tunisino di trentacinque anni.”