Da tutti abbiamo sentito dire cose strabilianti su Sanremo.
Né più, nè meno come siamo usi sentire, in ogni tempo, da tutti i politici al governo che si vantano le cose fatte come meravigliose, anzi mirabolanti.
Una differenza è che la claque, che non sappiamo se e come pagata, di Sanremo ha funzionato meglio della claque politica.
E l’altra differenza è che Sanremo non ha avuto opposizioni, vuoi per la signorilità della opposizione medesima, che pur si imponeva ci fosse, vuoi per l’equilibrio delle reti che non hanno fatto una contrapposizione con prodotti televisivi attraenti
Se avessimo dato ascolto a quello che dicevano un po’ tutti avremmo dovuto avere ascolti altissimi ed invece gli ascolti sono calati.
Leggiamo che “La serata finale del Festival di Sanremo 2019 è stata vista su Rai1 da 10.622.000 spettatori con il 56,5% di share.
Lo scorso anno la finale del primo festival di Claudio Baglioni aveva ottenuto 12.125.000 spettatori e il 58,3% di share
Cioè la serata finale ha perso più di 1.600.000 spettatori.
Non pochi!
Ieri, la prima parte della serata finale (dalle 21.26 alle 23.51) è stata seguita da 12.129.000 spettatori con il 53,1% di share e la seconda (dalle 23.54 all'1.34) da 8.394.000 spettatori con il 65,2% di share.
Lo scorso anno la prima parte della finale (dalle 21.20 alle 23.46) era stata seguita da 13.240.000 spettatori con il 54% di share mentre la seconda parte (dalle 23.51 all'1.25) aveva registrato 10.401.000 spettatori con il 68,9% di share.
Ma la cosa più oscena è che il direttore Teresa De Santis mentre intona la sua 'Strada Facendo' dice ridendo che “L'ascolto medio complessivo di tutte le serate "è di tre punti più alto della media degli ultimi 15 anni, e questo per noi è un dato che ci rende molto soddisfatti"
In sostanza ci si avvale di tutti gli escamotage per fare apparire mirabolante un Sanremo quasi ordinario. dalla conduzione quasi diafana , ad eccezione di Virginia Raffaele.