Passata la Pasqua dove tutti ci siamo scambiati gli auguri, le colombe e le uova di cioccolato, risuonano nelle mie orecchie gli scoppi delle bombe che hanno distrutto le chiese cristiane in una nazione molto lontana dalla nostra dove gente comune si era radunata per celebrare un giorno di festa, la risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Erano lì radunati per pregare, vi hanno trovato la morte. Lo confesso, non riesco a togliermi dagli occhi le immagini di quei poveri corpi straziati, dilaniati, delle statue dei Santi e della Vergine frantumati e sparsi per terra e la statua di Cristo tutta impregnata del sangue dei fedeli. Ma cosa è davvero accaduto? Durante le celebrazioni di Pasqua nello Stato dello Sri Lanka i terroristi islamici hanno fatto esplodere chiese e hotel causando oltre 359 morti e oltre 500 feriti. Un massacro, il più grave mai compiuto dai jihadisti dopo le tremila vittime dell’11 settembre in America. I terroristi hanno voluto vendicare gli attentati contro le moschee in Nuova Zelanda che il 15 marzo scorso hanno fatto 50 vittime fra i fedeli musulmani in preghiera.
Le stragi dei cristiani, ormai si susseguono senza sosta e sorprende che nei paesi occidentali ci possono essere personaggi che si rifiutano di ammettere che le stragi sono opera del terrorismo islamico. Siamo rimasti addolorati per le fiamme che hanno quasi distrutto la cattedrale di Notre Dame a Parigi, mentre per le altre chiese bruciate, vandalizzate, profanate silenzio assoluto. Solo Barbara Palombelli ha postato così su Facebook:- La strage dei cristiani e di turisti occidentali nel giorno di Pasqua interessa meno del tetto di Notre Dame…incomprensibile indifferenza-.
Ora io mi chiedo, è pronto il Santo Padre a inchinarsi e baciare i piedi, come fece Gesù con gli Apostoli, ai potenti della terra? Dove sono gli intellettuali sempre pronti ad indignarsi, a firmare appelli, se qualche migrante muore annegato in mare perché Salvini ha chiuso i porti italiani? Per uno che muore annegato un fiume di inchiostro, per 360 persone fatte saltare in aria nelle chiese mentre pregavano un silenzio assordante. Tacciono. Dove sono i maestri della indignazione? Si tace addirittura il nome dei carnefici, si tace il nome delle vittime. Ma sono sicuro che tutti incominceranno a parlarne quando anche le chiese italiane saranno colpite prima o poi. Allora scriveranno che le stragi hanno una matrice islamica e pure Obama e Hillary Clinton diranno che i morti sono cristiani e non “santificatori della Pasqua, Easter worshipper”.
Vogliamo davvero porre termine alla guerra di religione che è in atto? Rimoviamo le cause che fanno dell’Occidente un “Satana”, un nemico agli occhi dei popoli islamici. Convertiamoci all’Islam. Rinunciamo alla nostra religione. Trasformiamo le nostre chiese in bordelli. Introduciamo nelle nostre scuole il Corano e togliamo dalle aule il Crocifisso. Prendiamo pure noi 4 o 5 mogli. Autorizziamo gli ospedali pubblici a praticare la l’infabulazione. Proibiamo alle nostre figlie di indossare pantaloni e minigonne. Buttiamo dai balconi le televisioni. Chiudiamo i cinema ed i teatri. Introduciamo il chador e bandiamo i vestiti griffati. Spogliamoci dei nostri beni, della nostra identità culturale ed etica. Distruggiamo lo Stato d’Israele e mettiamo nei forni crematori tutti gli ebrei sparsi nel mondo. Ora le cause sono rimosse. Ora niente più guerre di religione, niente più stragi, niente più attentati, ora possiamo vivere tutti in pace felici e contenti perché Allah ci guiderà e ci proteggerà!