Ora litigano in Vaticano per il palazzo comprato a Londra con i soldi delle elemosine
Si surriscalda lo scontro in Vaticano sullo scandalo del palazzo comprato a Londra con i proventi delle elemosine.
L’inchiesta interna alla Santa Sede ha già portato alla sospensione di cinque dirigenti dell’Aif (Autorità di Informazione finanziaria).
Tra questi, ironia della sorte, anche Tommaso Di Ruzza, responsabile per la lotta al riciclaggio.
Palazzo comprato a Londra, è scontro ai vertici vaticani
L’ordine “dall’alto” è categorico: fare chiarezza.
Il segretario di Stato Pietro Parolin ha parlato di «un’operazione opaca sulla quale ora si chiarirà tutto».
Parole che non sono piaciute al cardinale Giovanni Angelo Becciu.
All’epoca dei fatti sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato. Oggi è prefetto della Congregazione delle cause dei santi.
«Contro di me — ha detto all’Ansa — accuse infanganti che respingo in modo fermo e sdegnoso. Ho la coscienza a posto.
E so di avere agito sempre nell’interesse della Santa Sede.
Sono stato dipinto come uno che ha giocato e manomesso i soldi dei poveri.
Ma l’Obolo non è solo per la carità del Papa ma anche per il sostentamento del suo ministero Pastorale».