A Rocca Imperiale in provincia di Cosenza un sacerdote, don Domenico Cirigliano, di anni 76, vestito con i paramenti sacri e con la mascherina in bocca portava la Croce di Cristo in processione per le vie del paese ed è stato multato. Portare Cristo in processione in questi giorni di privazioni e di divieti non rientra tra le varie situazioni di necessità concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all’interno del territorio. Non c’erano motivi di salute, non c’era una situazione di necessità, non c’erano esigenze lavorative, e allora i Carabinieri della locale Stazione lo hanno fermato e ai sensi dell’Art. 4 del decreto legge 25 marzo 2020 n.9 lo hanno multato e gli hanno intimato di far ritorno in parrocchia. E meno male che non gli hanno sequestrato i paramenti sacri e la Croce. Ma il Sacerdote era solo. Non c’era nessun assembramento. I fedeli erano chiusi in casa e dalle finestre e dai balconi seguivano la processione del solo sacerdote che percorreva salmodiando e recitando il Santo Rosario le vie del paese. Poiché ai parrocchiani è vietato andare in chiesa e assistere alle funzioni religiose, il sacerdote, per non far sentire la lontananza di Cristo, l’ha portato in processione come ogni anno in quello stesso giorno si faceva da secoli. Il fatto è davvero accaduto alcuni giorni fa e ha suscitato sdegno e rabbia fra gli abitanti dell’antico borgo. C’è da dire, però, che il parroco ha agito da solo, ha fatto di testa sua, senza chiedere il permesso all’autorità del luogo, senza alcuna autorizzazione, violando le misure di sicurezza e di contenimento del contagio emanate dal Governo e pubblicizzate dalle varie reti televisive, dai giornali e dai mass media e dalle macchine del Comune e delle Forze dell’Ordine che giorno e notte girano per le strade invitando la gente a non uscire di casa. Per aver violato l’Art. 495 c.p. è stato dunque multato di 400 euro. E’ una bella somma. Ma forse i Carabinieri, lisci al proprio dovere di fedeli servitori dello Stato, hanno esagerato un po’. Invece di multarlo potevano invitare il sacerdote a far ritorno in parrocchia e depositare il Cristo nella propria nicchia. Se hanno multato il sacerdote applicando alla lettera la Legge allora dovrebbero multare pure tutti gli operatori ecologici che ogni giorno lasciano le proprie abitazioni e si recano nelle strade per fare il loro lavoro. Indossava la tunica bianca, indossava la stola. Forse se avesse avuto le scarpette da ginnastica e se avesse indossato una bella tuta firmata e avesse fatto jogging per le strade non l’avrebbero neppure fermato. Lo avrebbero ignorato. Ma faceva il prete, non faceva ginnastica. Faceva il proprio dovere anche se non autorizzato. A chi porta i propri figli a passeggio, a chi porta i propri cani a fare la pipì nei pubblici giardini, a chi va a fare la spesa, a chi va in farmacia a prendere le medicine tutto è permesso, non li ferma nessuno. A chi porta Cristo in Croce per le vie dei nostri paesi non è permesso. Violano le leggi e le leggi bisogna rispettarle e applicarle. Ma questa volta, per carità, non voglio minimamente criticare i Carabinieri, hanno fatto il loro dovere, hanno però un pochino pochino esagerato. Cose da pazzi! direbbe Cetto La Qualunque.