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Draghi al Quirinale? Per alcuni una catastrofe nazionale

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mario-draghi-1-1024x612L’Art. 83 della Costituzione Italiana così recita: Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dai suoi membri. E l’Art. 84: Può essere eletto ogni cittadino che abbia compiuto 50 anni e che goda dei diritti civili e politici. Quindi, anche io e anche tutti voi, amici carissimi che mi state leggendo, se venissimo votati dal Parlamento potremmo diventare Presidente della Repubblica Italiana ricoprendo la carica più prestigiosa e più importante della Repubblica. Ma questo non accadrà mai e mettiamoci il cuore in pace, perché sin dalla nascita della Repubblica il Capo dello Stato è stato sempre scelto da un parlamentare che abbia ricoperto già un ruolo istituzionale come ex Presidente del Consiglio, come ex Presidente della Camera o del Senato, come ex Ministro, come ex Presidente della Corte Costituzionale. Noi, tutto al più, abbiamo ricoperto la carica di consiglieri comunali o di assessori di piccoli ed insignificanti Comuni. Lasciamo ad altri, dunque, la possibilità di diventare Presidente della Repubblica. E Mario Draghi, l’attuale Presidente del Consiglio eletto da una ampia maggioranza parlamentare mai vista prima, potrebbe diventare Presidente della Repubblica? Potrebbe traslocare da Palazzo Chigi al Quirinale senza combinare qualche sconquasso? Certamente. Ed è inutile girarci intorno e far finta di niente. Mario Draghi al Quirinale vorrebbe andarci eccome. Qualche giornalista ha scritto, e da più di un mese solo di questo si parla nei talk show e sui giornali, che se Draghi diventasse Presidente della Repubblica sarebbe una catastrofe. Esagerato. Certamente, però, nel Parlamento ci sarebbe un bel sconquasso. Alcune forze politiche vorrebbero lo scioglimento anticipato delle Camere per andare subito al voto, come la Lega e Fratelli d’Italia. Altre, invece, hanno paura del voto e vorrebbero, auspicherebbero, esigerebbero che la legislatura continui fino alla sua naturale scadenza così molti Parlamentari che sicuramente non saranno più eletti nella prossima tornata elettorale perché il Parlamento sarà dimezzato avrebbero così diritto a percepire la pensione parlamentare. E allora? E qui mi sovviene un proverbio calabrese:- E cca c’è su spine e llà ci sono calabruni, dove ti vuoi jettare ti jietti-! Ci sarà senz’altro maretta sia che Mario Draghi rimanga a Palazzo Chigi sia che traslochi al Quirinale. Dante aiutami tu a descrivere questa ingarbugliata situazione in cui si troverebbe l’Italia, il Governo, il Parlamento:- Nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello-. Ci sarebbe un gran bordello e tutti ma proprio tutti tirerebbero il povero Draghi per la giacchetta. Cambiare il Presidente del Consiglio proprio ora, in piena pandemia e con molte cose ancora irrisole e con la situazione sanitaria che sta peggiorando e con le riforme richieste da Bruxelles appena incominciate è davvero un rischio. Ma questo rischio è necessario affrontarlo per il bene del Paese nel migliore dei modi, perché Mattarella si è detto indisponibile ad un reincarico. Draghi, invece al Quirinale vorrebbe andarci, eccome. Lo ha detto anche lui.- Sono un nonno delle istituzioni -. Se venisse quindi eletto Presidente della Repubblica, me lo auguro sinceramente al primo turno con una amplissima e bulgarissima maggioranza, nulla cambierebbe. Si eleggerebbe un nuovo Presidente del Consiglio con l’attuale maggioranza parlamentare perché nessuno vuole una crisi di Governo al buio-. Il cammino del famoso Pnrr rallenterebbe, naufragherebbe la riforma del patto di stabilità, lo spread salirebbe. E chi pagherebbe il costo di questa crisi? Noi, ovviamente. E allora, mandiamo al Quirinale un altro personaggio politico fidato e competente e Mario Draghi lasciamolo dov’è. Facciamo finire la Legislatura e poi andiamo al voto. Amen.

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