«In questi giorni il senatore Mauro, con dichiarazioni ed iniziative, è venuto preconizzando, da un lato, una linea di appoggio incondizionato al Governo - naturale in chi fa parte - ma che non è la linea di Scelta Civica ».
Così da esordito Monti.
«Dall'altro, il superamento di Sc in un soggetto politico aperto anche a forze caratterizzate da valori e prassi di governo inconciliabili » ha poi continuato.
«Ieri 11 senatori di Sc si sono però schierati con Mauro e hanno puntano l'indice contro i «troppi distinguo opportunistici». Poi, come se non bastasse, hanno inviato al capogruppo Susta una lettera in cui chiedono una «verifica politico-programmatica» nel gruppo. E alle 11 firme dei senatori si è aggiunta anche quella del ministro Mauro».
A tal punto Monti ha dichiarato «Non posso non intendere la dichiarazione degli "undici più uno" senatori come una mozione di sfiducia nei miei confronti»
E così ha rassegnato le sue dimissioni.
«Le mie dimissioni sono irrevocabili. Io non sono più iscritto a Scelta civica», ha ribadito Monti. «Non mi occupo più di Scelta Civica. Non mi occuperò più del partito che loro stessi mi hanno chiesto di fare. Alcune personalità autorevoli all'interno di Scelta civica hanno travisato la natura del nostro movimento».
Monti ha poi detto di essersi sentito «tradito» da quei parlamentari che gli chiesero di essere eletti.
In sostanza in Sc è in atto una vera e propria guerra tra le componenti (popolari e liberali, cattoliche e riformiste).
In Scelta civica ci sono due linee: chi ritiene di dover dare al governo Letta un appoggio a prescindere e magari strizza l'occhio al centrodestra di Berlusconi, e chi invece come me crede che sostegno leale voglia dire sostegno critico e vede Scelta Civica come un soggetto riformatore autonomo. Valuteremo queste due linee negli organi decisionali del partito, che non sono il gruppo del Senato.
La scelta di campo era pertanto condizione sine qua non.
Il rischio ora è che anche le truppe di Sc si dividano in due tronconi, con una mini-pattuglia che al Senato, ma anche alla Camera, potrebbe seguire Monti. La prossima tappa martedì prossimo, quando si riunirà l'assemblea di Sc per il primo chiarimento