Era ora.
Era ora che si imponesse quella verità che tutti sapevamo ma che nessuno voleva dire.
Mangiamo italiano? Pensiamo di si, ma non è proprio vero!
Vestiamo italiano? Quando va bene prodotti fatto da cinesi ed altri sud asiatici che lavorano 16-18 ore al giorno per 3-400 euro al mese, cioè sfruttando i diseredati e comunque togliendo lavoro agli italiani.
Ed allora bene il blocco del Brennero.
Un blocco per sapere cosa arriva in Italia:
-il 40 per cento del latte
-il 50 per cento del grano tenero destinato al pane,
-il 40 per cento del grano duro destinato alla pasta,
-il 20 per cento del mais e
-l'80 per cento della soia
Il camion fermato al Brennero aveva cosce di maiale dirette a Modena, la patria del prosciutto, per diventare prosciutto italiano Doc
Gli arrivi di carne di maiale sono cresciuti del 16 per cento
Le importazioni di cereali, "pronti a diventare pasta e riso spacciati per italiani", hanno segnato un boom (+45 per cento), con un +24 per cento per il grano e un +49 per cento per il riso.
L’import di latte è al +26 per cento, "anch'esso destinato a diventare magicamente made in Italy".
La frutta e la verdura crescono del +33 per cento,
Il pomodoro fresco addirittura cresce del+59 per cento
Ed allora ecco gli striscioni:
615mila maiali in meno in Italia grazie alle importazioni alla diossina dalla Germania",
"1 mozzarella su 4 è senza latte",
"Il falso prosciutto italiano ha fatto perdere il 10% dei posti di lavoro",
"Fuori i nomi di chi fa i formaggi con caseine e cagliate".
Ed aggiungiamo noi “"Fuori i nomi di chi fa prosciutti italiani con maiali tedeschi o dell’est europa”
In fondo la lotta della Coldiretti è anche, se non soprattutto, contro gli italiani che usano prodotti primari non italiani che magicamente diventano prodotti finiti italiani
Parliamo anche dell’olio che diventa olio italiano prodotto con olive del mediterraneo
Questo ed tanto più emerge dal dossier presentato dalla Coldiretti.
Roberto Moncalvo, presidente nazionale della Coldiretti denuncia che "Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano
-due prosciutti su tre venduti come italiani ma fatti con maiali allevati all'estero.
-tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta;
- un terzo della pasta è ottenuta da grano non coltivato in Italia e
-la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere".
La presenza di ingredienti stranieri nei prodotti alimentari realizzati in Italia è dovuta alla ricerca del rifornimento a basso costo e senza preoccupazioni per le conseguenze sulla salute: perciò finisce nel piatto dal concentrato di pomodoro cinese all'olio di oliva tunisino, dal riso vietnamita al miele cinese.